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SIAMO UN POPOLO DI CAFONI, cancellate le parole per favore, grazie, posso.

Giornata-Mondiale-della-Gentilezza-634x396E’ stato papa Francesco ad invocare per tutti, non solo per i cristiani l’uso di tre semplici parole: grazie, permesso e scusa. Tre vocaboli che non siamo più capaci di pronunciare.

La gentilezza è sparita, se chiediamo un’informazione, quando interrompiamo chi cerca di parlarci, quando spintoniamo qualcuno per la fretta di arrivare, poi chissà dove?. Per non parlare poi dei cellulari o dei clacson, pensate quanto tempo intercorre da quando scatta il verde e il colpo di clacson dell’auto alle vostre spalle, una frazione di secondo.

I cellulari poi imperversano ovunque in modo fastidioso, nelle sale d’attesa, al ristorante, in treno, in ospedale, a scuola, ovunque, e tutti urlano e se ne fregano di chi gli sta intorno ed è disturbato da tutto questo frastuono.

L’eclissi della gentilezza, secondo una ricerca che promuove uno stile di vita fondato sulle buone maniere, è stata rimossa in quasi la metà delle famiglie italiane. Questa deriva è stata certamente accelerata dalla crisi di questi ultimi anni, con tutte le incognite sul futuro che hanno alimentato invidia sociale, risentimento, rabbia e indignazione.

Per non parlare poi della perdita progressiva del senso civico, ormai il turpiloquio è diventato di moda nel dibattito pubblico della classe dirigente nazionale, nei talk show, nei discorsi si insultano senza un po’ di pudore, senza un autocritica, la parola scusa è dimenticata, ministri, capi partito, capi d’azienda, intellettuali, icone dello spettacolo e della cronaca rosa, parlano come scaricatori di porto, o come se avessero alzato il gomito; eppure loro sono la prima linea della classe dirigente del paese. CHE MALINCONIA!

E cosa dire delle parolacce sul web, non bastava la TV, a diffondere il nuovo linguaggio dell’insulto ora c’è il web, facebook serve anche a sfogare, spesso in modo anonimo, la rabbia incontrollata e le minacce.

Per fortuna nelle grandi crisi il cambiamento passa attraverso il filo dell’utilità, e allora lentamente ci accorgiamo che essere gentili conviene e non costa nulla, invece non esserlo è un grosso spreco in termini di qualità della vita, della salute e dei sentimenti.

Essere educati e gentili fa bene alla salute.