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L’FBI sblocca l’iPhone di San Bernardino

iphone6eccoÈ dell’ultima ora la notizia secondo la quale l’FBI avrebbe trovato il modo di entrare nel telefono cellulare del killer di San Bernardino. Il tutto sarebbe avvenuto senza l’aiuto di Apple, che nelle settimane scorse era diventata protagonista di una questione molto spinosa, legata agli accessi ai suoi software e alla privacy per i suoi clienti. Apple si era infatti rifiutata di collaborare con l’FBI che chiedeva lo sblocco dei dati contenuti nell’iPhone dell’attentatore, e la casa di Cupertino aveva negato l’aiuto in nome della privacy e anche di problemi molto gravi che potrebbero essere insorti in futuro.

Non è ancora chiaro quale sia stato il metodo applicato dagli agenti dell’FBI per decifrare i codici Apple e, secondo fonti recenti, lo sblocco dell’iPhone è avvenuto grazie alla presenza di una terza persona che ha contribuito attivamente all’operazione. L’identità del ‘terzo uomo’ non è stata divulgata, ma il governatore della California centrale Eileen Decker, ha dichiarato che in seguito allo sblocco l’FBI non desidera procedere con l’ingiunzione contro Apple e di punta ora a concentrarsi sulla decrittazione dei dati contenuti nel dispositivo multimediale.

Il dipartimento ha quindi dichiarato di essere riuscito ad accedere ai dati del killer di San Bernardino con successo di non avere più bisogno dell’assistenza di Apple. Il governo potrebbe però rifiutare di condividere le scoperte, in quanto si tratta di dati assolutamente top secret. La questione apre quindi nuovi scenari dal punto di vista legale, come è stato dichiarato dall’avvocato della American Civil Liberties Union Esha Bhandari.

L’accesso ai dati del telefono si propone quindi come un colpo di scena, dopo alcune settimane di braccio di ferro fra il governo americano e la casa di Cupertino. L’FBI ha infatti avuto quello che voleva ed Apple non seguirà alcuna conseguenza dal punto di vista legale. Tutto è bene quel che finisce bene?