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Addio all’architetta Zaha Hadid: progettò il futuro

Zaha-Hadid-Selects-21.bMolti la consideravano la regina dell’architettura contemporanea, una figura carismatica e in grado di dare vita a progettazioni che guardavano al futuro come forma e come concetto di vita. Si è spenta a 65 anni Zaha Hadid, nata a Bagdad, donna forte che nel corso della sua carriera ha viaggiato moltissimo, toccando quasi tutti i paesi del mondo e lasciando in molti il segno della sua architettura fluida e onirica, pensata per il futuro ma proiettata nel presente.

In Italia Zaha Hadid aveva lavorato moltissimo e alcune delle opere più importanti e iconiche del paese portano la sua firma. Possiamo iniziare dal Maxxi di Roma, il museo nazionale delle arti del XXI secolo che venne inaugurato nel 2010. Ora il museo romano ha vestito il lutto e il ministro dei beni culturali e del turismo Dario Franceschini ha commentato la scomparsa dell’architetto come un ‘lutto per tutto il mondo ella cultura e per l’Italia, perché il rapporto fra Zaha Hadid e il nostro paese era stretto e di reciproco rispetto.

La Hadid si era impegnata anche nella realizzazione del quartiere City Life che interessa l’ex fiera di Milano. Nel polo che sta per essere completamente rivalutato, l’architetto ha dato vita ad uno dei centri residenziali che son già stati ultimati e anche ad una delle tre torri che sono attualmente in costruzione.

L’architetto, da tempo naturalizzato inglese, si è spenta a causa di un attacco cardiaco a Miami, dove era in cura per una forte bronchite. I suoi innovativi progetti rimarranno ora testimonianza della sua professionalizza, ma anche della sua ricerca instancabile sui nuovi materiali, sulle forme di edifici pubblici che hanno saputo abbellire tante città nel mondo, da Hong Kong all’Austria e alla Germania, fino alle numerose opere messe in piedi a Londra e tanti altri paesi del mondo.