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Mariangela Melato, una delle stelle più lucenti della televisione italiana, è morta a seguito di un estenuante lotta contro il male che l’aveva colpita.
Mariangela è stata davvero un grande personaggio, che ha saputo accompagnare gli italiani per un lungo tempo. Mai si è abbassata ai ricatti che spesso il mondo dello spettacolo induce ad accettare, e così, viene ricordata per un ultima volta dal settimanale “Di Tutto” nei panni di Filumena Maturano.
Massimo Maffei confessa in esclusiva alla rivista: “Filumena è altro perchè la Melato le regala un nuovo profilo. Devastante per l’anima”

Ed è così che ricorderemo Mariangela Melato, sempre con quella sua voglia di andare avanti e non piegarsi davanti a niente.

Audrey Hepburn, il 20 gennaio del 1993 a soli 63 anni veniva a mancare un simbolo intramontabile di stile, eleganza e bellezza, quest’anno ricorre il ventennale della sua morte e Sky cinema ha deciso di dedicarle una vera e propria giornata in sua compagnia.

Si parte con Cenerentola a Parigi alle 17.15 e si prosegue alle 19 con Sabrina.

In prima serata alle 21.00 andrà in onda Insieme a Parigi e si chiude in seconda serata questo appuntamento davvero imperdibile con Vacanze romane.

Audrey Hepburn moriva il 20 gennaio del 1993 all’età di soli 63 anni nella sua casa in Svizzera a Tolochenaz a causa di una malattia un cancro al colon.

Quest’anno si celebra il ventennale della morte dell’attrice britannica vincitrice di un Oscar, tre Golden Globe, un Emmy, tre David di Donatello e numerosi altri premi. L’attrice Audrey Hepburn è simbolo assoluto di fascino e eleganza, è diventata famosa girando film come Vacanze romane, A colazione da Tiffany, Sabrina, Sciarada e Come rubare un milione di dollari e vivere felici.

Accantonata poi la vita cinematografica, Audrey Hepburn nel 1988 è stata nominata ambasciatrice ufficiale dell’Unicef dedicandosi esclusivamente al lavoro umanitario fino alla sua morte.

A vent’anni dalla sua morte Audrey Hepburn rimane un’icona indiscussa di stile ed eleganza la sua bellezza è riuscita a modificare i canoni a cui si era abitati fino a quel momento si pensi alla sexy Merylin Monroe, ma per tutte le donne deve essere anche un esempio di forza e carisma da cui imparare.

Mariangela Melanto è morta venerdì mattina in una clinica romana a seguito di una lunga malattia, ieri si sono tenuti i funerali presso la Chiesa degli Artisti a Roma, gremita di gente Piazza del Popolo, tanti coloro che hanno voluto dare un ultimo saluto alla signora del teatro.

La scomparsa dell’attrice ha lasciato un vuoto immenso nel mondo dello spettacolo, tanti gli amici e colleghi commossi ai funerali, Renzo Arbore il compagno di una vita, ha tenuto a sottolineare come fosse volere di Mariangela Melato che a spendere le ultime parole fosse Emma Bonino.

Emma Bonino ha iniziato sottolineando quanto fosse onorata di ricordarla, ha chiarito che benchè le frequentazioni non fossero assidu,e ha avuto modo di averla accanto per alcune sfide radicali. La vicepresidente del Senato  ha sottolineato che “Più erano difficili più lei c’era perché era convinta che il mondo può essere cambiato, e che qualcuno lo deve tentare”.

Donna autenticamente coraggiosa se per coraggio si intende la capacità di governare le proprie fragilità e paure per farne la propria forza, antidiva del palcoscenico, anticonformista autentica e non per moda, appassionata cittadina italiana, questa era Mariangela Melato come sottolineato dalla leader dei radicali.

Mariangela Melato è morta ieri mattina in una clinica romana a seguito di una lunga malattia, lottava da tempo contro un tumore al pancreas.

Oggi alle 15.00 si terranno i funerali presso la Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo a Roma. E’ stata allestita la camera ardente dove si stanno recando numerosissimi amici e colleghi e tanti gli ammiratori della signora del teatro italiano.

Presente presso la Chiesa degli Artisti di Roma anche il Gonfalone della città di Milano, l’attrice infatti era milanese di nascita anche ormai era considerata romana di adozione.

Grande il vuoto che Mariangela Melato attrice eclettica, preparata e ironica ha lasciato.

Mariangela Melato è morta, ci ha lasciato all’età di 71 anni. E’ venuta a mancare a seguito di una lunga malattia in una clinica romana.

La notizia si è diffusa incessamente mediante Twitter da questa mattina alle 10.00, la Melato è nata a Milano il 19 settembre del 1941, era tra le attrici italiane più brave e preparate una di quelle che riusciva ad dare il meglio di sè sia in ruoli tragici che comici.

Ha interpretato ruoli molto complessi e impegnativi tra cui Medea nel 1986, Fedra 1987, La bisbetica domata di Shakespeare nel 1992.

Al cinema ha impersonato ruoli drammatici (La classe operaia va in paradiso, 1971, e Todo modo, 1976, di Petri; Caro Michele, 1976, di Monicelli; Oggetti smarriti, 1979, e Segreti segreti, 1985, di Giuseppe Bertolucci)  ma è stata fenomale anche nelle commedie come in Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972) e Film d’amore e d’anarchia (1973) di Lina Wertmüller; Casotto (1977) e Mortacci (1988) di Sergio Citti; Aiutami a sognare (1980) di Pupi Avati.

 

Amy-Winehouse-riaperta-inchiesta-sulla-sua-morteL’inchiesta avviata per far luce sulla morte della cantante soul Amy Winehouse, verrà riaperta, dal momento che l’autorità giudiziaria che aveva presieduto alle indagini subito dopo la morte della stella della musica, l’australiana Suzanne Greenaway, non aveva i requisiti necessari per coordinare le indagini. Quest’ultima circostanza emersa solo di recente infittisce maggiormente il mistero che avvolge le già equivoche circostanze che riguardano la morte della celebre cantante Amy Winehouse. Suzanne Greenaway era stata nominata vice assistente al giudice istruttore nel 2009 da suo marito, il magistrato Andrew Scott Reid, ma a quanto pare la donna non aveva mai svolto il necessario periodo minimo di cinque anni di esercizio forense nel Regno Unito, un percorso fondamentale per chi vuole ricoprire quell’incarico all’interno del tribunale londinese. Suzanne Greenway, che aveva seguito e diretto le indagini sulla morte della cantante, deceduta il 23 luglio 2011, è stata costretta a presentare le sue dimissioni in seguito al polverone di cui si è resa protagonista e che ha dato seguito a delle aspre polemiche nel Regno Unito che hanno sommerso la sua figura istituzionale e la sua stessa credibilità.

I sei periti incaricati dalla terza Corte d’assise di stabilire la causa del decesso di Stefano Cucchi hanno depositato oggi un documento di 190 pagine nelle quali viene riferito: “Nel caso di Stefano Cucchi i medici del reparto di medicina protetta dell’ospedale Sandro Pertini non si sono mai resi conto di essere (e fin dall’inizio) di fronte ad un caso di malnutrizione importante, quindi non si sono curati di monitorare il paziente sotto questo profilo, ne’ hanno chiesto l’intervento di nutrizionisti (o altri specialisti in materia) e, non trattando il paziente in maniera adeguata, ne hanno determinato il decesso”.

 

I periti inoltre hanno precisato che: “Tutti i sanitari del reparto di medicina protetta del Pertini ebbero una condotta colposa, a titolo di imperizia, sia di negligenza quando non di mancata osservanza di disposizioni comportamentali codificate. La sera del 17 ottobre 2009 Stefano Cucchi presentava uno stato di denutrizione importante che, di fronte alla di lui manifesta volontà di digiunare e di astenersi dal cibo, doveva immediatamente allertare i medici curanti. Anche pochi giorni di ulteriore astensione da alimenti e liquidi costituivano rischio concreto di un irreversibile aggravamento delle di lui condizioni. Il pericolo di vita del paziente si rende poi manifesto il 19 ottobre: in questo momento un trattamento terapeutico appropriato avrebbe consentito probabilmente il recupero di Cucchi”.

 

 

Infine i periti ritengono che la causa della morte di Stefano Cucchi sia da ascrivibile al “convergere dei dati anamnestico clinici e delle risultanze anatomopatologiche, va identificata in una sindrome da inanizione”. Per la morte di Stefano Cucchi sono imputati tre agenti della polizia penitenziaria e nove tra medici ed infermieri dell’ospedale Sandro Pertini.