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Il premio Oscar Gabriele Salvatores dirige la storia di un supereoe: IL RAGAZZO INVISIBILE

Il-ragazzo-invisibile-di-Salvatores_620x410Gabriele Salvatores ha realizzato il film dei suoi sogni:

“Nella vita non ho figli, eppure sto allevando un figlio cinematografico dice, il regista, sono partito da io non ho paura, raccontando di un bambino di dieci anni, poi sono andato avanti con Come Dio comanda. Oggi il protagonista del mio nuovo film ne ha quattordici”, dice, senza mai abbandonare il suo sorriso, confermando che i tempi di Educazione siberiana, quelli in cui preferiva rimanere chiuso nella sua roulotte a piangere piuttosto che recarsi sul set,  sono finiti”

Il nuovo film di Gabriele Salvatore, prodotto da Indigo per Rai Cinema, interpretato da Ludovico Girardello, Valeria Golino, Fabrizio Bentivoglio, Ksenia Rappoport, Noa Zatta, “IL RAGAZZO INVISIBILE”, distribuito da 01 Distribution sarà nei cinema da dicembre.

Michele è un ragazzo di 13anni come molti altri, vive in una città sul mare , ha un rapporto complesso con la madre e non ha mai conosciuto il padre, a scuola non è molto popolare e i suoi risultati sono mediocri, ha scarse attitudini per lo sport, ma ha un sogno, riuscire ad attirare l’attenzione di Stella, che in classe proprio non si accorge di lui.

Poi un giorno scopre di avere un dono, poter essere invisibile, e la sua vita cambia completamente.

Salvatores, in un intervista, racconta:”In questo film c’è del realismo magico, la capacità di trovare aspetti fantastici nella realtà.

Mi ha sempre affascinato. Michele è un adolescente come tanti, che scopre di avere un super potere, ma non sa come controllarlo: appare e scompare indipendentemente dalla sua volontà. All’inizio questo gli crea anche situazioni divertenti, poi dovrà riuscire a riconoscere quel dono e decidere come usarlo. Insomma, dovrà decidere di diventare adulto, una persona normale, con tutto quello che di bello o di brutto c’è in questa parola.”
Il regista conferma che il film sarà una commistione di genere, dal fumetto alla fantascienza, dal western al giallo, anticipa che a differenza dei supereroi americani il protagonista non lotterà contro altri supereroi, ma si confronterà con una avventura difficile, quella della vita, poi aggiunge:
“Quando parlo del Ragazzo invisibile ho spesso in mente Spielberg e soprattutto E.T., che ancora mi commuove: un cinema di fantasia che ha riflessi reali nelle nostre vite.”