Home Curiosità

I farmaci e il caldo: i consigli dell’Aifa

caldo-meteo-torinoL’Aifa, Agenzia Nazionale per il Farmaco Italiano ha diffuso dei comunicati che invitano la popolazione a prestare attenzione ai farmaci e alla loro composizione, in quanto l’assunzione potrebbe avere effetti diversi a causa della grande ondata di calore che sta interessando il nostro Paese. A causa del loro meccanismo di azione, alcuni farmaci potrebbero infatti interferire con la termoregolazione e quindi alterare l’idratazione che si rivela indispensabile per affrontare le alte temperature.

In particolare, è importante prestare attenzione agli anticolinergici che potrebbero ridurre lo stato di vigilanza e anche ostacolare la sudorazione, così come gli antipsicotici che potrebbero anche diminuire la pressione arteriosa e la termoregolazione a livello centrale. Lo stesso avviene con gli antistaminici assunti in periodo di grande caldo e con i farmaci antiparkinsoniani, che potrebbero causare vertigini e stato di confusione. Lo stesso con farmaci ansiolitici, con i rilassanti muscolari e con gli antidepressivi, in quanto questi medicinali contengono sostanze che possono ridurre la sudorazione e causare vertigini, oltre che diminuire la gittata cardiaca e quindi influenzare il raffreddamento che avviene attraverso la vasodilatazione, causando così delle problematiche a livello respiratorio.

L’Aifa consiglia quindi alle persone che stanno assumendo medicine di consultare il proprio medico curante e di richiedere come comportarsi e soprattutto come idratarsi al meglio e in che modo in questo speciale periodo dell’anno. Al contempo, l’associazione ricorda quali sono le regole per conservare le medicine al meglio, ovvero riporle in luogo fresco e asciutto a una temperatura inferiore ai 25°. In questo modo i farmaci possono mantenere inalterate le loro proprietà e soprattutto non se ne pregiudica la scadenza. E’ inoltre importante non ‘spostare’ mai i farmaci se sono contenuti in contenitori oscuranti e non metterli in barattoli chiari, in quanto si tratta di medicine fotosensibili che non possono ricevere luce per non alterare la loro composizione chimica.