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Nel sud Italia 417mila bambini vivono in povertà

Sono 417mila i bambini del sud Italia a vivere in condizioni di povertà assoluta: in un solo anno, tra il 2010 e il 2011, le famiglie povere con bambini sono aumentate del 2%. Questi dati allarmanti sono stati esposti dal rapporto “Fare Comunità Educante: la Sfida da Vincere” presentato oggi a Napoli da Crescere al Sud, la rete di associazioni ed organizzazioni promossa da Save the Children e Fondazione con Il Sud, il cui intento è quello di promuovere e tutelare i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Nei Comuni del Mezzogiorno la spesa sociale per i minori è la più bassa in Italia, con una media di 61 euro a bimbo rispetto ai 282 dei Comuni di Emilia Romagna o i 262 del Veneto. Solo cinque bambini su dieci hanno accesso agli asili nido pubblici o servizi integrati, mentre il tasso di dispersione scolastica registra il 20%. Povertà e disagio colpiscono in particolare chi è più vulnerabile, come le mamme con meno di 20 anni soprattutto al sud (3,38% a Napoli contro lo 0,97% di Milano). La spesa sociale comunale per i minori è la più bassa d’Italia, 61 euro in media nelle principali regioni meridionali (solo 25 in Calabria) contro i 282 dell’Emilia Romagna o i 262 del Veneto.

 

Per far fronte a questi disagi è necessario, si legge nel rapporto Save The Children, prevedere “un impiego specifico in favore dell’infanzia dei nuovi fondi europei da negoziare per il periodo 2014-2020”, ma anche “scorporare la spesa per i più piccoli dal patto di stabilità”. Il direttore dei Programmi Italia-Europa di Save The Children, Raffaela Milano, ribadisce inoltre di “far rientrare l’asilo nido a pieno titolo nel sistema educativo come diritto soggettivo per tutti ed estendere con la dovuta copertura finanziaria da parte dello Stato, il tempo scuola che al sud è estremamente ridotto rispetto alle regioni settentrionali”.