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La Corea del Nord lancia il missile tra le proteste della comunità internazionale

La Corea del Nord questa mattina si è resa protagonista di un gesto provocatorio a livello mondiale, lanciando il razzo-missile e messo in orbita un satellite, completando per la prima volta nella sua storia un’operazione del genere con successo – come ammesso anche dallo statunitense North American Aerospace Defense Command (Norad) – a sostegno della leadership del giovane Kim Jong-un ed in onore di suo padre Kim Jong-un, morto un anno fa. La Corea del Nord ha ignorato le lamentele e le proteste sorte all’interno della comunità internazionale, innescando le reazioni della Casa Bianca che, annunciando “azioni appropriate”, ha dichiarato che si tratta di un atto “altamente provocatorio che minaccia la sicurezza dell’intera regione e viola le risoluzioni dell’Onu”. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha condannato tale gesto, affermando che quest’azione ha “violato la risoluzione 1874 attraverso un atto tanto più deplorevole perché sfida la chiamata unificata e forte della comunità internazionale e per le conseguenze che l’atto provocatorio può avere su pace e stabilità”. Dure parole sono state pronunciate anche dalla Corea del Sud e dal Giappone hanno espresso una dura condanna su un atto inaccettabile.

Anche la Cina, ultimo grande alleato di Pyongyang, ha criticato l’iniziativa della Corea del Nord affermando che “deve rispettare le risoluzioni Onu che vietano l’uso di strumenti balistici”. Da parte sua Pyongyang ha replicato alle proteste internazionali invitando alla calma e “ventila l’ipotesi di un test nucleare”.