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truffa

20150921_c1_volkswagen_1Sembra essere proprio la notizia di fine estate, un evento epocale che non solo interessa una delle case automobilistiche più stimate del pianeta, ma che coinvolge anche il governo tedesco e i suoi vertici. Alcuni giorni fa la casa automobilistica Volkswagen è stata infatti accusata dal governo americano di avere truffato i consumatori nelle emissioni dei veicoli diesel, che sono risultati completamente contraffatti nei modelli commercializzati nel paese. Subito è arrivato il comunicato della casa automobilistica con le scuse in diretta, alle quali è seguita la doverosa decisione dell’Europa e di altri Stati di effettuare dei controlli e degli accertamenti nei veicoli distribuiti.

Non sembra esserci pace per il colosso tedesco, in quanto l’evento ha portato al crollo del titolo in borsa e anche alla discesa in picchiata di tutte le azioni legate alle case automobilistiche internazionali. La perdita di fiducia da parte dei cittadini e la presa di coscienza che un colosso stimato e considerato ‘puro’ come Volkswagen possa aver truffato i consumatori ha infatti decretato il crollo in borsa del settore, con intense ripercussioni nei mercati finanziari di tutto il mondo.

Il coinvolgimento dell’Europa è quasi assodato, in quanto basta fare due conti per capire che il software ingannevole impiegato da Volkswagen non è stato applicato solamente alle vetture destinate al mercato statunitense. 500mila veicoli all’anno è la portata di auto destinate agli States e il software truffaldino, in vigore dal lontano 2009, ha lavorato su circa 11milioni di veicoli, come dichiarato dalla stessa casa produttrice. Mancano quindi all’appello un bel po’ di vetture diesel ‘taroccate‘, che potrebbero essere state distribuite ovunque. Lo scandalo quindi è mondiale e ha portato al crollo del titolo Volkswagen ma anche alla discesa di altri titoli, con Fca che ha perso ieri il 6,21, Peugeot l’8,76, Renault il 7,12 e Mercedes il 7,02.

volkswagen truffaNon si profila certo un periodo di calma a casa Volkswagen, perché dopo le accuse dei giorni scorsi di avere barato sulle emissioni inquinanti dei motori diesel distribuiti negli Stati Uniti, la casa di Wolfsburg dovrà rendere conto del suo operato anche in Europa e nei paesi asiatici. Ieri il ministro francese per le finanze Bernard Sapin ha infatti richiesto un’inchiesta europea sull’accaduto e il governo coreano ha convocato i vertici della casa automobilistica tedesca per discutere dell’accaduto. Il viceministro coreano Park Pan-Kiu ha infatti dichiarato di avere invitato al ministero i vertici Volkswagen e che ad ottobre il paese darà il via ad una serie di test che si concluderanno nel mese di novembre con la diffusione dei dati e dei risultati raccolti.

Come sappiamo, il caso Volkswagen ha fatto il giro del mondo in un baleno, in quanto la casa automobilistica tedesca è stata accusata di avere falsificato i risultati relativi alle emissioni di gas inquinanti nelle versioni diesel dei suoi motori. Si tratta di un caso gravissimo, che mostra come qualsiasi costruttore di veicoli possa ‘barare’ sulle emissioni dichiarate grazie alla manomissione della centralina elettronica della vettura, una sezione ormai diventata fondamentale nella gestione delle auto che circolano nel nostro presente.

Ma come si è potuta attuare questa manomissione di dati? Tutto è partito dall’errato impiego di un software che modificava i dati basandosi sulle diverse condizioni di impiego del motore, in questo specifico caso del motore diesel. Si è trattato di un software montato anche da altre case automobilistiche nei loro modelli di vetture e che lavorava attraverso una sorta di rimappatura istantanea del motore in base alle condizioni di guida, quindi sport o city per citare qualche esempio. Il software si è proposto di abbassare le prestazioni e i valori che interessavano le emissioni durante la corsa su strada, attuando una rimappatura errata della centralina, che ha portato i veicoli tedeschi a passare tutti i test anche se nella realtà i dati forniti erano fasulli.

Potreste aver sentito parlare del più recente strumento di trading lanciato sul mercato, che sembra essere davvero efficace ed efficiente, nel senso che in effetti fa quello che promette di fare. I risultati sono abbastanza sorprendenti, come crede la maggior parte dei trader che hanno già fatto la prova. Comunque, i nuovi investitori che desiderano sperimentare AutopzioniBinarie dovrebbero essere sicuri che sia uno strumento sicuro e affidabile. E se si tratta di una truffa? Anche se così tante persone sono soddisfatti del risultato, questo non significa che qualcosa non potrebbe essere sbagliato. Beh, se sei uno di quelli che sta pensando di provare il programma, ma ancora non è sicuro della sua affidabilià, dovresti leggere questa recensione e verificare se vale la pena provare questo strumento.
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AutopzioniBinarie è stato creato per aiutare i trader ad aumentare i loro profitti. Questa è la sua semplice funzione. Il sistema funziona abbastanza facilmente, inviando segnali agli investitori e facendo previsioni per loro, e sicramente si sta rivelando un buon successo perché è molto redditizio. In effetti si tratta di uno strumento non solo efficace ma anche indispensabile per coloro che vogliono aumentare rapidamente i loro rendimenti con le opzioni binarie. Semplicemente seguendo i segnali, gli operatori possono ottenere maggiori possibilità di guadagnare facendo operazioni sui mercati finanziari. Ma, la domanda rimane: AutopzioniBinarie è sicuro?
A dire il vero, sì, è completamente sicuro. E’ molto lontano da essere una truffa (sono convinto al 100% dopo che ho letto questa recensione su Autopzionibinarie) E perché? Beh, in primo luogo perché tu ti iscrive principalmente per osservare un trader professionista che opera con successo sui mercati. Sì, il primo passo dopo la registrazione è stare seduto a guardare un esperto nel trading fare investimenti: potrà vincere o perdere, ma ovviamente saranno molto maggiori le vincite rispetto alle perdite.
Quindi, i risultati parlano da soli. Questo esperto ti aiuterà anche migliorare nel trading online, ti insegnerà a operare e ti aiuterà a individuare gli errori che commettis solitamente. Inoltre, anche se lo strumento è abbastanza nuovo (è stato lanciato quest’anno, in estate), ha rapidamente guadagnato la fiducia della maggior parte degli esperti del settore. Se fosse stata una truffa, di sicuro non sarebbe durato così a lungo.
Un altro motivo per cui si può stare certi che AutopzioniBinarie è uno strumento sicuro è il fatto che è offerto solo all’interno delle piattaforme dei broker più affidabili. Infatti, lo strumento è un prodotto indipendente, che rappresenta un enorme vantaggio, soprattutto perché i creatori di esso possono scegliere le aziende migliori per utilizzare il software. In questo modo, possono coinvolgere solo broker professionali e affidabili, con definizione di standard elevati di qualità, al fine di offrire agli utilizzatori solo servizi eccellenti.
Se AutopzioniBinarie è uno strumento del genere così buono, come mai sono state diffuse voci di truffa? Bene, ogni volta che viene lanciato un nuovo strumento, queste voci inizialmente si diffondono, ma questo non significa che il programma AutopzioniBinarie è davvero una truffa. Esistono molte truffe basate sul trading di opzioni binarie ed è molto importante fare molta attenzione per evitarle, ma in questo caso, non si tratta di una frode di sicuro. Il software fa in modo di prendere le distanze da tali voci, dando ai suoi utenti la possibilità di scegliere solo tra intermediari affidabili.
Questa è probabilmente la migliore conferma che il bot per il trading è un sistema legale che utilizza solo piattaforme di negoziazione che siano state autorizzate e regolamentate.
Così, come abbiamo cercato di dimostrare, AutopzioniBinarie è davvero sicuro, quindi se si vuole iniziare a fare più soldi con il trading, questo strumento può essere la soluzione perfetta! Inoltre, è possibile utilizzarlo in maniera gratuita, ma non per molto, quindi conviene approfittare e iscriversi subito!
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Questa è una notizia davvero molto importante per tutti quelli che fanno trading online di opzioni binarie: è nata infatti l’Associazione Italiana dei Trader di Opzioni Binarie (AssoBinarie), un’associazione che raggruppa moltissimi trader, sia principianti che professionisti, che operano con le opzioni binarie. L’indirizzo web del sito dell’Associazione è http://www.assobinarie.com/ ed è ricchissimo di informazioni sui migliori broker di opzioni binarie e di schede informative su singoli aspetti del trading binario.

Il trading di opzioni binarie è sempre più diffuso e sta prendendo piede anche tra persone che di trading online non avevano mai sentito nemmeno parlare in vita loro. Il trading binario è diventato in breve un’attività di massa e coninvolge adesso anche persone che non hanno gli strumenti concettuali per distinguere gli strumenti che funzionano da quelli che non funzionano. In particolare, molti broker sono accusati di truffare gli utenti. E in alcuni casi è vero.

AssoBinarie nasce come raggruppamento informale e senza scopo di lucro di tutti i trader di opzioni binarie italiani: l’obiettivo è, prima cosa, scembiarsi informazioni ed esperienze sul trading di opzioni binarie. In secondo luogo, ma certo non meno importante, aiutare gli aspiranti trader a scegliere il broker nel migliore dei modi possibili, senza prendere fregature e senza subire truffe.

Le polemiche attorno ad AssoBinarie

La nascita di AssoBinarie ha riscosso il plauso e l’adesione di un numero elevato di trader italiani ma purtroppo ci sono state anche polemiche. Alcuni rappresentanti di broker di opzioni binarie hanno accusato AssoBinarie di essere un’associazione eccessivamente critica nei confronti dei broker. I rappresentanti di AssoBinarie, contattati personalmente da noi, hanno però messo in evidenza come AssoBinarie non sia un’associazione contro nessuno, che l’obiettivo comune di trader e broker dovrebbe essere lavorare insieme e non fare polemiche. La verità è che AssoBinarie parla bene di broker che funzionano davvero e producono profitti per i trader e non parla (o parla male) di broker che non producono profitti. Una politica basaa sulla discrezione che serve soprattutto a evitare problemi legali: sul sito dell’Associazione si trovano solo i broker che garantiscono le massime prestazioni, affidabilità e sicurezza, e che quindi vengono consigliati ai trader. Gli altri broker, quelli che sono sconsigliatissimi, non vengono nemmeno nominati. Questa politica in effetti ci fa propendere per dare ragione ad AssoBinarie: non stanno conducendo una guerra contro i broker di opzioni binarie, stanno solo cercando di fare pulizia in un ambiente che non sempre è pulitissimo, per la presenza di broker non autorizzati dalla CONSOB.

Ma anche per quanto rigurda i broker autorizzati dalla CONSOB, ci fanno notare i dirigenti dell’Associazione, bisogna andare sempre con gli occhi aperti. Ce ne sono alcuni che sono sicuri e affidabili (la CONSOB garantisce sempre su questo) ma che non pagano sufficienti rendimenti o che hanno bonus bassi. In questo caso non si guadagna ed è un peccato perché le opzioni binarie possono generare anche profitti molto elevati.

Nunzio Scarano – E’ bufera intorno all’inchiesta sullo Ior. Questa mattina i militari del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza hanno arrestato monsignor Nunzio Scarano, Giovanni Maria Zito e Giovanni Carenzio. I tre sono stati arrestati con le accuse di corruzione e truffa. Secondo quanto spiegano fonti qualificate, l’inchiesta riguarda il rientro dalla Svizzera di grandi somme di denaro. A firmare le ordinanze è stato il gip Barbara Callari.

Nunzio Scarano – 20 milioni di euro dalla Svizzera

Secondo quanto si apprende, tutta la vicenda ruota intorno a Nunzio Scarano e Giovanni Maria Zito. I due infatti avrebbero stretto un accordo per finalizzare dalla Svizzera il rientro di 20 milioni di euro di proprietà di amici dello stesso monsignor Nunzio Scarano. Per fare questo, Zito avrebbe ottenuto 400mila euro. Dopo l’arresto di Nunzio Scarano, sono arrivate le parole di Silverio Sica, suo legale: “Quando sarà ascoltato dai magistrati romani don Nunzio risponderà alle loro domande e chiarirà il suo ruolo, la sua posizione e dimostrerà il suo disinteresse nella vicenda”.

Truffa – La Guardia di Finanza di Roma ha scoperto un falso ufficio postale a Roma, precisamente in via Monte Rocchetta, in zona Montesacro. I risparmi dei cittadini e le bollette pagate sono spariti, come spariti sono i falsi dipendenti che per quasi un anno hanno “lavorato” all’interno del falso ufficio postale. Sono stati centinaia se non migliaia i cittadini che per diverso tempo hanno versato soldi di bollette e risparmi in un ufficio con l’insegna Posta Più, credendo si trattasse di un affiliato delle poste.

Roma – truffa Postapiù per oltre un anno

E invece no, era una truffa. Il mese scorso la Guardia di Finanza ha chiuso l’ufficio. Secondo i magistrati che hanno sequestrato i conti correnti di due amministratori di Posta Più, nelle casse sarebbero stati versati oltre 30 milioni di euro negli ultimi sei mesi. L’ufficio aveva aperto nel febbraio del 2012 e fino al maggio del 2013 ha fatto i suoi comodi senza che nessuno intervenisse. I dipendenti: due donne e un responsabile, hanno fatto perdere le loro tracce.

soldiUna donna trentatreenne di Caravaggio, impiegata alla filiale della Cassa rurale di Treviglio, in provincia di Bergamo, ha prelevato per mesi dai conti correnti dei clienti della banca migliaia di euro, per le proprie spese personali e familiari, fino a quando la direzione dell’istituto di credito non l’ha individuata e denunciata al comando dei carabinieri.

La donna aveva trovato il modo di condurre la bella vita che aveva sempre sognato, ma che non poteva permettersi, essendo una semplice impiegata di un istituto di credito.

Un prestito a breve termine era forse il suo piano, perché almeno all’inizio i soldi li restituiva sempre. Un meccanismo truffaldino, ma che forse le sembrava innocuo.

Poi però la situazione le è sfuggita di mano, o forse il fabbisogno di soldi è diventato troppo grande. Tanto che a un certo punto, i prelievi sono aumentati e non è più riuscita a restituirli.

Il trucco escogitato per mascherare la truffa era quello di sostituire l’indirizzo dei correntisti ai quali far recapitare l’estratto conto con una cassetta postale fittizia.  Questo però ha destato i sospetti di alcuni clienti della banca che sono andati a chiedere i motivi del mancato recapito della documentazione. Messa davanti alle evidenze la donna ha confessato accettando di restituire la refurtiva e di rassegnare le dimissioni.

 

  Truffa all’Inps in Calabria: 67 denunce. La Guardia di finanza di Roccella Jonica ha scoperto una truffa ai danni dell’Inps della regione Calabria. Sono complessivamente 67 le persone denunciate, ovvero il titolare di una azienda agricola per la produzione di olio e 66 braccianti agricoli. Dal 2006 al 2011 oltre 435 mila euro sono stati percepiti illegalmente dai braccianti che, attraverso false dichiarazioni dell’imprenditore, richiedevano le indennità di disoccupazione e maternità. Un sistema che ha fruttato molto denaro in soli 5 anni, ma che è stato smascherato e bloccato.

L’astuta truffa, scoperta brillantemente dalla Guardia di finanza di Roccella Jonica, è stata inoltre segnalata anche alla Procura regionale della Corte dei Conti.