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Il film di Sorrentino, La Grande Bellezza, vincitore dell’oscar come miglior film straniero, è diventato anche un romanzo edito da Skira.

Il film ha colpito molto il pubblico per la sua vena suggestiva e decadente di una Roma ormai allo sfacelo ed il romanzo mantiene comunque una buona dose di fantasia e di verve.

 Il romanzo narra sempre la storia di Jep Gambardella, celebre giornalista di costume a Roma. Jep Gambardella da quaranta anni  aveva un sogno: diventare un grande scrittore ci provò con il suo nuovo romanzo L’apparato umano accolto molto favorevolmente dalla critica, che aveva visto in Jep una potenziale promessa. E’ stato l’ultimo romanzo per Jep perché non riusciva più ad esprimere ciò che aveva nel cuore e così si lascia andare in questa città in modo molto leggero e giovane.

Sasha Grey – Il titolo è ‘The Juliette Society’ e l’autrice è Sasha Grey, ex diva a luci rosse. E dunque di cosa potrebbe trattare il romanzo? Ovviamente è a carattere sessuale, ma soprattutto estremo, come rivela la stessa Sasha Grey in un’intervista rilasciata a ‘Vanity Fair’: “Sono storie calde che riflettono quello che succede per davvero. Nel mio libro ci sono un paio di uomini di potere ai quali piace essere sottomessi”.

Sasha Grey – primo di una lunga serie di romanzi

La trama del romanzo di Sasha Grey ruota intorno ad Anna, una donna che spinge Catherine (un’amica) a scoprire i lati nascosti e le gioie del sadomaso e delle orge che si tengono nella ‘Juliette Society’, un club privato in cui si ritrovano persone ricche e potenti: “Spesso sentiamo di storie di uomini di potere ai quali piace essere dominati, umiliati, frustrati. Non è un caso: vogliono sentirsi impotenti per un po’, hanno così tante responsabilità che, per un’ora o due, desiderano lasciare il controllo a qualcun altro”.

E-poi-Paulette-di-Barbara-ConstantineE poi Paulette dell’autrice francese Constantine Barbara, edito da Einaudi, è un romanzo che si incentra sui sentimenti, narrato in terza persona con una leggerezza capace di far riflettere sul significato dell’amicizia e sul dialogo tra le generazioni; un invito a sperare ed a non arrendersi: una seconda chance è sempre possibile. Basta alzare lo sguardo e tendere la mano. Ferdinand, il protagonista di questa commedia sentimentale, è un signore sui settanta che vive solo nella sua enorme cascina in campagna, i suoi figli e nipoti hanno troppi impegni per andarlo a trovare. A lui resta il cane, un bicchierino ogni tanto, e tanto tempo libero. Un giorno Ferdinand, facendo visita alla vicina, scopre che il suo tetto è stato devastato da un nubifragio, e questo pensiero non gli fa chiudere occhio. Così il mattino successivo si fa coraggio ed invita Madame Marceline a trasferirsi da lui, con tutti i suoi animali. In questo modo la fattoria di Ferdinand inizia a riempirsi di vita e voci: dopo Marceline arrivano anche un amico di infanzia di Ferdinand rimasto vedovo di recente, due vecchie signore svanite, uno studente di Agraria che rimette in sesto l’orto, e poi Paulette.

L’acustica perfetta, edito da Mondadori, è l’ultimo romanzo di Daria Bignardi che dà voce al protagonista maschile del suo libro, Arno il cui racconto delinea il ritratto di sua moglie Sara, una donna inquieta e vibrante. Il suo racconto è una sorta di viaggio di scoperta verso la verità recondita che accompagna ogni tipo di relazione: un viaggio nel profondo, dentro i silenzi ed i segreti delle vite della gente. L’acustica perfetta è non solo il percorso di formazione di un uomo e di un amore ma è anche un romanzo d’indagine psicologica.

 

I protagonisti del romanzo della Bignardi sono Arno e Sara, si incontrano da ragazzi e si innamorano subito, ma un pomeriggio d’estate lei lo lascia, dicendogli che “le piacciono gli amori infelici”. Molti anni dopo i due si ritrovano, si sposano e vivono, almeno sembra, felici. Arno è convinto di dare a Sara tutto se stesso e non si spiega le malinconie e le bugie di cui viene a conoscenza. Ad Arno piace la sua vita, non si fa domande, suona il violoncello alla Scala, ha avuto tre figli, ama sua moglie. Invece Sara vive un disagio che cresce poco a poco e diventa insostenibile, così una mattina Arno sarà costretto da un evento inspiegabile a fare i conti con la realtà, comincerà a chiedersi chi è la persona con cui ha vissuto tredici anni. Vessato da mille dubbi, inizia a seguire una pista di ferite giovanili e passioni soffocate e scopre l’incipit da cui si sono diramate delle storie che non immaginava possibili. Arno inizia anche ad interrogarsi su diversi aspetti della sua vita: Può una donna restare con un uomo che pensa di amarla ma non ha mai voluto conoscerla davvero? Può un uomo accettare che sua moglie non si fidi di lui? Si può vivere senza esprimere se stessi? E come incide il dolore nelle nostre vite? Abbiamo tutti le stesse carte in mano?

Nell’agosto del 2006, nel corso di una guerra combattuta da Israele contro Hezbollah in Libano, muore colpito da un missile anticarro Uri, figlio del celebre scrittore David Grossman. Caduto fuori dal tempo è il libro edito da Mondadori in cui l’autore scava nelle profondità del dolore di un lutto, e lo fa attraverso una narrazione a più voci, in una città immaginaria.

Un padre decide di affrontare a viso aperto il proprio passato e va a cercare il figlio morto in un luogo al di là della valle, che egli chiama “laggiù”, in quel luogo in cui le terre dei vivi e degli estinti confinano. La madre resta tra le mura domestiche, per non rivivere una seconda volta la straziante perdita. Tutti i personaggi sono accomunati dall’elaborazione del lutto: una levatrice, un ciabattino, un anziano maestro di aritmetica in balia del ricordo del figlio suicidatosi e la tragica e al contempo straordinaria figura che in città chiamano Centauro: uno scrittore metà uomo metà scrivania che accumula in casa qualunque oggetto dal figlio ucciso. Scrivere è l’unica maniera che conosce per potersi rapportare a quella sofferenza, il solo modo per poterla descrivere nella sua assurdità al di fuori della comprensibilità umana. Grossman, dopo La lingua speciale di Uri, torna a confrontarsi con il tema della morte, attraverso una narrazione scarna e lirica che restituisce in tutta la sua consistenza il vuoto della perdita e l’inanità che solca un’esistenza segnata dal lutto.