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Commercio: aumentano le vendite extra UE

exportI bilanci dei primi mesi dell’anno mostrano che la battuta d’arresto segnata dai paesi emergenti non ha di fatto condizionato le esportazioni italiane dirette ai paesi extra europei, anzi. I dati raccolti e apparsi a fine marzo dimostrano infatti che le vendite all’estero hanno realizzato un aumento del 3.3% rispetto al mese di gennaio, ma hanno segnato un calo del 2.8% rispetto agli stessi dati raccolti nello scorso anno.

I dati sono stati rilevai dall’Istat, e hanno mostrato anche una leggera crescita sulle importazioni pari al +0.1% rispetto al mese di gennaio, a fronte di una contrazione del 2.1% sulla base del 2015. Per quanto riguarda il surplus commerciale, si tratta di un +2.616 milioni, cifra che si è rivelata essere di poco inferiore rispetto al +2.787 milioni del parallelo nel 2015.

Per quanto riguarda i settori di interesse, la crescita più importante interessa i beni strumentali, che hanno segnato un +5.6% e i prodotti intermedi con un +4%, mentre il settore energetico ha subito un fortissimo calo, segnando un -27.2%. Le ragioni sono multiple, ma è certo che il dato negativo che interessa il comparto energetico ha segnato negativamente anche le importazioni. Il settore ha infatti dimostrato contrazioni del -4.7% su base annua, dove il dato si è rivelato essere netto della differenza di un maggiore numero di giorni lavorativi per casa del mese di febbraio, che ne ha contati 21 al posto di 20 nel 2016.

A seguito dei dati raccolti, l’Istat ha quindi dichiarato che il confronto con il mese di febbraio del 2015 è decisamente penalizzante, perché il mese è notoriamente strategico in quanto interessa la movimentazione di mezzi marittimi verso gli Stati Uniti. I dati hanno inoltre dimostrato che le vendite hanno subito un importante calo quando rivolte a paesi come la Russia, con un calo del 20% che prosegue un percorso poco virtuoso iniziato da maggio del 2014. La flessione nelle importazioni si è rivelata positiva per quanto riguarda il Giappone con un + 13.7%, i paesi Asean con un +12.5% e la Cina con un +7.6%, dati che hanno permesso di affermare il successo nelle vendite extra europee sostenute nel corso dei primi mesi del 2016.