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omicidio

Salerno – Questa mattina è stato fermato un giovane ucraino di 27 anni, che i carabinieri ritengono essere il colpevole dell’omicidio di Olena Tonkoshkurova, donna ucraina di 50 anni che è stata trovata morta nella sua abitazione a Polla, in provincia di Salerno, dai vigili del fuoco. La donna si trovava nel suo letto, nuda, dove è stata uccisa con un taglio alla gola. Dopo la morte, la casa è stata data alle fiamme, ecco perché a trovarla sono stati i vigili del fuoco.

Polla – omicidio per gelosia

Secondo quanto raccolto dai primi accertamenti, il delitto sarebbe scaturito per motivi di gelosia. La 50enne ucraina viveva a Polla da diversi anni e si occupava di massaggi. Il corpo della donna è stato trovato dopo che alcuni abitanti hanno chiamato i vigili del fuoco per un incendio divampato poco dopo le tre di notte. L’appartamento di Olena si trova in una palazzina a due piani in via Porta del Bagno.

Tragedia – Un carabiniere di Benevento, Luigi Chiumento di 44 anni, ha ucciso la moglie di 41 anni Raffaella Ranauro, pare per motivi passionali. La tragedia si è consumata vicino allo stadio ‘Vigorito’ in via Saverio Casselli. Da una prima ricostruzione, il carabiniere (in servizio presso la Stazione dei Carabinieri di Ceppaloni) avrebbe tagliato la strada alla moglie e, una volta sceso dall’auto, avrebbe fatto fuoco uccidendola.

Benevento – la coppia aveva tre figli piccoli

Poco dopo, l’uomo si sarebbe tolto la vita sparandosi un colpo di pistola alla tempia. La coppia abitava da tempo al Rione Libertà ed aveva tre figli. Secondo chi li conosceva, i due litigavano spesso ed ultimamente stavano attraversando una pesante crisi matrimoniale, ecco perché il folle gesto è riconducibile ad un movente passionale. Sono ancora in corso i rilievi sul luogo da parte delle forze dell’ordine.

omicidio roma afgano arrestoAfgano fermato a Roma – La Polizia delle Comunicazioni ha arrestato a Roma un cittadino afgano ritenuto responsabile di aver ucciso la moglie di 17 anni e di aver rapito la figlia di due lo scorso 12 giugno in Norvegia, precisamente ad Oslo. A riferire la notizia è la Polizia di Stato, che con grande soddisfazione e grande abilità è riuscito a scovare l’uomo che si era nascosto, o meglio rifugiato, in Italia.

Operazione della Polizia delle Comunicazioni

L’uomo, un afgano, era riuscito a fuggire dalla Norvegia attraversando diversi paesi dell’Europa, arrivando in Italia. La Polizia delle Comunicazioni però, grazie ad un’indagine capillare, è riuscita a mettersi sulle tracce dell’uxoricida e a fermarlo. L’afgano è stato rintracciato grazie alla geolocalizzazione del dispositivo radiomobile ed è stato fermato ed arrestato con l’accusa di omicidio e rapimento di minore.

Ragusa – Tragedia in una scuola elementare della provincia di Ragusa, dove questa mattina Salvatore Lo Presti, bidello 69enne, ha sparato e ucciso Giovanna Nobile, insegnante di religione. L’uomo, in preda ad un raptus omicida, ha sparato 5 colpi di pistola all’addome dell’insegnante. Il bidello è stato arrestato per omicidio volontario, ma si indaga ancora sui motivi del folle gesto. Il preside della scuola non esclude che abbia compiuto questa pazzia a causa della pensione anticipata.

Sparatoria nella scuola elementare ‘Pappalardo’

Il tutto è avvenuto nella scuola elementare ‘Pappalardo’, dove era in corso la riunione di fine anno. L’insegnante di religione si era recata a scuola per l’incontro di fine anno e, dopo aver firmato alcune pratiche, stava per lasciare l’istituto. Sulle scale però, l’uomo ha raggiunto la donna e l’ha freddata con cinque colpi di pistola. Subìto dopo aver sparato a Giovanna Nobile, il bidello Salvatore Lo Presti è scappato ma poco dopo è stato fermato delle forze dell’Ordine.

Roma, ore 18.00 , via Lugi Gigliotti, quartiere periferico di San Basilio. Omicidio in strada. Un uomo di 31 anni viene colpito alla nuca da un colpo di pistola.  Il responsabile è Luciano Coppi, 53 anni, guardia giurata. Era in auto con il figlio appena maggiorenne, quando è scoppiata una lite per motivi di viabilità con la vittima Maurizio Alletto.

Dopo una prima discussione, padre e figlio si allontanano e tornano a casa. Successivamente Coppi scende di nuovo con il figlio in strada. Alletto ferisce il 18 enne al volto con un coltello. Interviene allora il padre del ragazzo che spara per  difendere il figlio. Intervengono carabinieri e polizia che arrestano Coppi.

In via Tranfo, dove si è consumato l’omicidio, in sei minuti giungono i soccorsi del 118. Sassaiola contro l’ambulanza. All’autista del mezzo è stata rotta una spalla.  Ad aggredire i sanitari sarebbero stati i parenti di Alletto. Non volevano che il giovane accoltellato venisse soccorso.

Il direttore 118 si è espresso sull’aggressione . “Sono indignato per l’insensata e brutale aggressione ai danni degli operatori del 118, che sono stati aggrediti mentre svolgevano il proprio lavoro. Non riesco a capire come si possa odiare chi cerca di salvare una vita e come si possa danneggiare un’ambulanza pubblica”.

 

Pirata della strada – Tragedia a Cuneo, precisamente in località Ceretto di Busca, dove un’auto pirata ha ucciso uno studente di 20 anni, Christian Barra, ieri sera verso mezzanotte. Christian, originario di Verzuolo, dopo essere stato investito dal pirata della strada è stato portato immediatamente all’ospedale di Cuneo, dove è deceduto poco dopo a causa delle gravi ferite riportate nell’impatto con l’auto che lo ha investito. Il tutto è accaduto a pochi chilometri da casa sua.

Cuneo – inutili i soccorsi per Christian

Inutili i soccorsi dunque. L’auto che ha travolto Christian Barra non si è fermata e il conducente è scappato. Ora è ricercato dai carabinieri, che hanno ottenuto informazioni utili anche grazie ad alcuni testimoni presenti sul luogo dell’incidente. Il giovane 20enne era all’ultimo anno dell’Istituto Agrario di Verzuolo e proprio oggi avrebbe dovuto festeggiare l’ultimo giorno di scuola insieme ai suoi compagni.

Andrea Ferri – Nella serata di ieri c’è stata una vera e propria svolta nelle indagini in merito all’omicidio di Andrea Ferri, imprenditore di Pesaro che nella notte di lunedì scorso è stato ucciso. I carabinieri hanno infatti arrestato due persone, un marocchino e un macedone, entrambi dipendenti di Ferri nel distributore di benzina che da tempo possedeva. Secondo quanto si apprende, i due volevano rubare il Suv di Andrea Ferri, ma la rapina è diventata una vera e propria esecuzione con 6 colpi d’arma da fuoco: 5 alla testa e uno alle spalle.

Omicidio Andrea Ferri – rischio linciaggio per uno dei killer

Uno dei killer, il macedone, ha rischiato di essere linciato all’uscita della caserma dei carabinieri di Pesaro, dove poi è stato trasferito in carcere. Alcuni dipendenti hanno cercato di aggredirlo e solo l’intervento delle forze dell’ordine ha sventato l’attacco. Per non dare nell’occhio, il macedone si era anche presentato ai funerali di Andrea Ferri, ma ciò non è bastato per scagionarlo.

Omicidio squillo – Passi avanti nelle indagini sull’omicidio di Adriana Mihaela Simion, la squillo rumena che il 7 aprile scorso venne uccisa barbaramente nella sua stanza da letto con 30 coltellate. I carabinieri di Ancona hanno rinvenuto tracce di dna che potrebbero essere dell’assassino. Nella giornata di oggi cominceranno i primi confronti con alcune persone che conoscevano o che comunque hanno avuto rapporti con la squillo Adriano Mihaela Simion.

Adriana Mihaela Simion – dna al vaglio degli inquirenti

C’è ancora molto da capire per gli inquirenti: quel che è certo è che la squillo conosceva il suo aggressore, tanto da farlo entrare in casa anche se lei era appena uscita dalla doccia, malvestita e con i capelli bagnati. Adriana non riceveva il primo che passava, ed è su questo che si stanno svolgendo le indagini. L’assassino è stato attento a non lasciare tracce sul computer e sui tanti telefoni della squillo rumena, ma una traccia di dna l’ha inavvertitamente lasciata e gli inquirenti l’hanno scovata. A scoprire il corpo il fidanzato e due amici, scagionati per avere alibi di ferro.