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airtime-videochat-di-facebookSean Parker presenta un nuovo progetto, si chiama Airtime, si tratta di una video chat per connettersi con i propri amici iscritti nel social network Facebook. Ci si potrà connettere in chat, anche con persone sconosciute come con Chatroulette. In Airtime prenderà parte anche Shawn Fanning, collaboratore di Napster.

I co-fondatori di Napster dopo mesi di ripensamenti hanno messo sù Airtime, chat video che è anche un’applicazione per condividere video, si partirà da Flash, dalla webcam, ormai ci sono circa 800 milioni di webcam, e poi con Facebook e la banda larga 1.5 megabit per secondi, si riuscirà in questo progetto.

Su Airtime ci saranno due schermi, ciascuno di un utente, atti a scambiare video, file o solo chiacchierare. Il servizio si attiverà su Facebook.

facebook-bambini-sotto-13anni-profilo-genitoriEtà: Mark Zuckerberg sta lavorando ad una nuova tecnologia che renderà possibile accedere a Facebook anche ai bambini con meno di 13 anni. L’idea sarebbe quella di rendere possibile, con un’autorizzazione dei genitori,  aprire il proprio account sul social network Facebook.

Si tratterà quindi di uno speciale account personale collegato a quello dei genitori. Tutte le attività che i ragazzi, con età minore di 13 anni, svolgeranno saranno consentite solo dopo la supervisione di mamma e papà. Sappiamo che al social network  non possono avere accesso i bambini con meno di 13 anni, nel rispetto delle leggi federali del Children’s Online Privacy Protection Act.

Lo scorso anno però la Federal Trade Commission (FTC) ha esaminato le direttive di COPPA per chiedere una revisione del comportamento nei confronti di internet, mezzo di comunicazione di utilizzo quotidiano. Il sistema di regole COPPA non viene aggiornato dal 1998, cioè prima dell’avvento di Facebook e Twitter.

La mossa di collegare il profilo del ragazzo minore di 13 anni a quello dei suoi genitori, amplierebbe il bacino di utenti notevolmente.

virus-spacciato-come-multaPotrebbe capitarvi di trovare di fronte a voi, sul monitor del vostro PC, un nuovo virus sotto mentite spoglie di autorità postali. Si tratta di un  virus informatico che farà apparire sullo schermo una scritta che intima il pagamento di 100 euro per sbloccare il pc, come multa della Polizia Postale, per spam o per pedofilia. La seconda variante, che viene intimata è il pagamento di 50 euro, per aver violato il diritto d’autore, la multa va versata alla SIAE, in questo caso.

Quindi fate attenzione alla richiesta di piccoli importi, che ci possono essere richiesti, che sotto forma di blocco del PC, ci costringerebbe psicologicamente a versare la cifra richiesta. Per rimuovere la scritta cioè il virus informatico, occorrerà intervenire tecnicamente per evitare, che il virus si avvii all’accensione del personal computer.

La tecnica è stata già utilizzata in passato, ma in questo caso, la cifra modesta potrebbe indurre più persone ad essere truffate. Nel caso in  cui incappiate in un virus del genere è opportuno segnalarlo alla polizia postale per avviare le indagini e diffondere la notizia in rete.

fonte:aduc

cloud gaming sonySecondo rumors interni, al prossimo E3 ci sarà un’annuncio da parte della Sony che riguarderebbe la possibilità di giocare in streaming attraverso la propria console.

Secondo le fonti non ufficiali, la Sony sarebbe pronta a lanciare un servizio di cloud gaming che appunto darebbe a tutti gli utenti dotati di connessione internet, la possibilità di giocare in streaming, l’accordo sarebbe stato siglato con la Gaikai e OnLive, società nipponiche.

Non ci sono conferme ne smentite da parte della Sony, tutto si risolverà nei prossimi giorni quando ci saranno informazioni più approfondite.

reato-di-sostituzione-aprire-un-account-con-generalità-altruiLa Cassazione ha stabilito che commette reato di sostituzione di persona, utilizzando le generalità di un’altra persona, sia essa un personaggio famoso oppure una persona qualunque.

Chi cattura le generalità di un’altra persona, anche per aprire un account di posta elettronica, oppure fingersi un cantante famoso o un vip, commette reato.

Un uomo, Andrea A.  è stato condannato dalla Corte di Appello di Roma, perché in concorso con altro soggetto senza il consenso altrui, al fine di trarre profitto o procurare un danno a quest’ultimo.

L’uomo aveva utilizzato i dati anagrafici di una donna, sulla quale sono ricadute le morosità degli acquisti di beni messi all’asta in rete, attraverso la creazione di un account di posta elettronica. Ma il suo scopo era solo quello di partecipare alle aste online.

Per la Corte Suprema, e la sentenza  12479 del tribunale di Roma, ad un account che partecipa alle aste online, deve corrispondere una reale identità, anche se lo pseudonimo utilizzato è di fantasia. I soggetti che intervengono nei rilanci delle aste, devono poter verificare l’identità del soggetto, che partecipa all’asta rilanciandone il prezzo dell’oggetto. Il soggetto che vende, così come quello che acquista, deve così tutelarsi contro eventuali inadempienze.

Il soggetto, che crea un account con le generalità altrui, induce in errore gli altri utenti della rete, sia arrecando danno al soggetto del quale si sono acquisite le generalità, sia nei confronti di coloro che interagiscono con lui.