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femminicidio

 

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Altro caso di femminicidio a Rimini, dove una giovane donna di 33 anni è stata trovata morta nella pensione Scilla: lavorava come cameriera ed è stata rinvenuta con un coltello conficcato nel cuore.

Il corpo della cameriera è stato scoperto dalla proprietaria della struttura e da suo figlio, che sono stati subito interrogati riguardo il caso di femminicidio. L’edificio era vuoto, poiché la stagione estiva sta ormai scemando; la donna sarebbe dovuta tornare in Romania il giorno in cui è morta. Secondo gli inquirenti si tratta di un femminicidio piuttosto complicato, difficile risalire al movente ed a persone indagate.

Secondo alcune fonti, la morte sarebbe avvenuta tra le 11 e mezzogiorno. Avrebbe dovuto recarsi presso la pensilina del pullman, ma non vedendola arrivare la titolare si è allarmata; il corpo è stato trovato immerso in una pozza di sangue. Secondo le testimonianze nessuno avrebbe voluto quella cameriera morta, pertanto si continua ad investigare cercando di trovare un colpevole per l’ennesimo caso di femminicidio.

L’avvocato Vittorio Cicciolini 45 anni ha confessato l’omicidio della sua ex fidanzata Lucia Bellucci 31 anni, prima è riuscito a portarla a cena fuori, poi in una stradina di campagna tra Pinzolo e Madonna di Campiglio l’ha strangolata , questo è quanto confessato dall’uomo ai magistrati.

Cicciolini e Lucia avevano avuto una storia durata qualche anno il loro era un rapporto molto tormento, non è chiaro come l’uomo sia riuscito a convincere la Bellucci ad andare a cena con lui,  i due sono stati al ristorante Mezzo Soldo nei pressi del centro benessere Chalet di Brenta dove lei lavorava.

Il gip ha formulato a carico di Vittorio Cicciolini l’accusa di omicidio volontario premeditato, decisive ai fini della premeditazione le lettere il cui contenuto è top secret che l’avvocato avrebbe mandato a Lucia Bellucci. Nonostante la confessione resa dall’uomo mancano da chiarire alcuni particolari, cosa avrebbe fatto Cicciolini dopo aver strangolato la Bellucci? Sono infatti trascorse ben 48 ore da quando l’uomo ha parcheggiato l’auto nel garage della madre a Verona in via Verde da Salizzole con dentro il corpo di Lucia Bellucci. Non è chiaro perchè nella stanza della ragazza 31enne siano state rilevate delle macchie di sangue.

Per Vittorio Cicciolini si sono aperte le porte del carcere di Trento, resta da chiarire perchè un noto e stimato avvocato abbia commesso un delitto così efferato.

 

Si tratta dell’ennesimo caso di femminicidio, una donna è morta per mano del suo uomo Antonio Mensa padre dei loro tre figli. L’uomo probabilmente non accettava la fine della loro storia, la moglie aveva deciso di separarsi e da tempo si era trasferita a casa della madre con i figli due ragazze di 18 e 20 anni e un bimbo di 4, è lì che si è verificato l’omicidio suicidio.

Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti l’uomo si è recato presso l’abitazione dove si trovava la donna e le avrebbe sparato dei colpi di arma da fuoco, subito dopo ha rivolto l’arma contro se stesso. La donna è morta durante il trasporto in ospedale, l’uomo è morto sul colpo. Antonio Mensa aveva appuntamento con la moglie per fare visita al piccolo di quattro anni ma a quell’appuntamento ci è andato armato.

Particolare agghiacciante della vicenda è che ad assistere alla scena c’era il figlioletto di 4 anni che ha dato l’allarme, subito è accorsa la sorella della donna con cui Antonio Mensa ha iniziato una collutazione finita poi con il suicidio dell’uomo.

La polizia di Avola ha sequestrato l’arma, un fucile semiautomatico calibro 12 con matricola cancellata caricato a pallettoni e sta indagando sulla provenienza, proprio la settimana scorsa la vittima si era recata presso il commissariato per denunciare Antonio Mensa per stanking.

Si è concluso nel peggiore dei modi il giallo di Lucia Bellucci la 31 enne di Pinzolo (Trento) scomparsa venerdì scorso, il suo corpo è stato trovato nel bagagliaio dell’auto del suo ex fidanzato privo di vita.

Lucia Bellucci 31 anni era originaria di Pergola (Pesaro – Urbino) lavorava in un centro benessere a Pinzolo in val di Rendena. Venerdì sera era uscita con il suo ex l’avvocato Vittorio Cicciolini 44 anni di Verona, da quella sera dei due non si avevano notizie, fino ad oggi quando il corpo di Lucia Bellucci è stato ritrovato nell’auto dell’uomo una Bmw serie 1 cabrio grigia. L’auto era rinchiusa nel garage dell’uomo nel quartiere Borgo Roma a Verona.

Vittorio Cicciolini è stato fermato mentre faceva jogging non sapeva che i carabinieri avessero ritrovato il corpo della donna, in passato Lucia Bellucci aveva denunciato per stalking il suo ex con il quale aveva avuto una storia per due anni.

Milano – Una nuova tragedia, un nuovo caso di femminicidio. Un uomo albanese di 30 anni, ha ucciso questa mattina la moglie Silvia H. gettandola giù dalla finestra e facendole compiere un volo dal nono piano. E’ accaduto a Cologno Monzese, in provincia di Milano, dove i due stavano litigando pesantemente all’interno del loro appartamento situato in via Einaudi. La lite è sfociata nella pazzia e l’uomo ha spinto la moglie dal nono piano, uccidendola.

Cologno Monzese – omicidio per una relazione extraconiugale?

Secondo i carabinieri, giunti sul posto poco dopo il fatto, sarebbero ancora da chiarire i motivi del gesto, anche se è ipotizzabile che di mezzo ci fosse una relazione extraconiugale del marito. Dalle prime ricostruzioni infatti, è emerso come l’uomo abbia un’amante in Albania. Una versione differente la danno i vicini di casa della coppia, che raccontano come i litigi stessero avvenendo sempre più spesso.

Cuneo – E’ tragedia nella notte a Cuneo, dove un uomo ha ucciso la moglie, dalla quale era separato da poco, con un colpo di arma da fuoco. E’ successo a Bra, nel cuneese, dove il 50enne, titolare di una azienda di autotrasporti, ha ucciso la moglie sparandosi e poi ha chiamato i carabinieri. Giunti sul posto, le forze dell’ordine hanno trovato l’uomo seduto su un muretto, poco distante dal luogo del delitto.

Minacce, aggressione e omicidio

Secondo quanto ricostruito grazie alla testimonianza di tre amiche della donna, l’uomo si sarebbe presentato a casa chiedendole di parlare ma, al rifiuto della donna, le avrebbe prima dato un pugno, poi sarebbe tornato con una pistola beretta. Poco dopo l’omicidio sono state rese note le generalità sia dell’uomo che della donna, si tratta di Michele Bambino e Marta Forlani. I due avevano anche due figlie, di 23 e 20 anni. L’uomo in passato aveva minacciato la donna, ora invece ha completato l’opera. Triste vicenda che farà molto discutere.

volantino-parroco-san-terenzoLa polemica dilaga dopo che il parroco della chiesa di san Terenzo, Lerici, don Piero Corsi ha affisso un volantino che secondo la sua visione è una rilettura della lettera pastorale “Mulieres dignitatem” ma che tratta di un argomento molto attuale il femminicidio, finendo per accusare le donne di essersi allontanate dalla virtù e dalla famiglia e di provocare troppo spesso gli uomini. Don Piero Corsi ha affisso così l’estratto dalla lettera apostolica commentata dall’editorialista del sito Pontifex.it dal titolo ”Le donne e il femminicidio, facciano sana autocritica. Quante volte provocano?” nel quale si legge “l’analisi del fenomeno che i soliti tromboni di giornali e tv chiamano appunto ‘femminicidio’. Una stampa fanatica e deviata attribuisce all’uomo che non accetterebbe la separazione questa spinta alla violenza”. Il volantino poi prosegue: “Domandiamoci: Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell’arroganza, si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni. Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici. Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (forma di violenza da condannare e punire con fermezza) spesso le responsabilità sono condivise”. Nel volantino si affronta anche la questione della violenza sessuale: “Quante volte vediamo ragazze e signore mature circolare per strada con vestiti provocanti e succinti? quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre e nei cinema? Potrebbero farne a meno. Costoro provocano gli istinti peggiori e poi si arriva alla violenza o abuso sessuale (lo ribadiamo. roba da mascalzoni). Facciano un sano esame di coscienza: forse questo ce lo siamo cercate anche noi?”. La polemica si è così accesa e si sono registrate delle reazione animate anche da parte del Telefono Rosa che per voce della sua presidente Maria Gabriella Carnieri Moscatelli fa sapere: “Chiediamo alle massime autorità civili e religiose che si attivino perché venga immediatamente rimosso il manifesto affisso dal parroco e che riteniamo una gravissima offesa alla dignità delle donne. Non è solo un problema di forma o di dignità lesa. Noi di Telefono Rosa riteniamo che questo messaggio sia una vera e propria istigazione a un comportamento violento nei confronti delle donne perché si offre una inaudita motivazione ad atti criminali contro di esse. Chiediamo che sia lo stesso Presidente del Consiglio Mario Monti, che proprio ieri nel suo discorso ha parlato della necessità di una nuova rappresentazione delle donne intervenga attraverso i ministri competenti. Ma la richiesta è diretta anche a Papa Benedetto XVI e al vescovo della Spezia. In Italia, che è il Paese con il maggior numero di femminicidi d’Europa e ha un altissimo numero di violenze consumate all’interno delle mura domestiche, un episodio come questo non è più tollerabile”.