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Barcellona

Oggi si giocheranno l’ultime due partite degli ottavi di finale d’andata di Champios League: Milan-Barcellona e Galatasaray-Schalke 04.La sfida che a noi più ci interessa è quella del San Siro tra gli uomini di Allegri e i catalani di Tito Vilanova, sostituito in panchina dal suo assistente Jordi Roura, essendo purtroppo ancora impegnato nella lotta contro il cancro che sta combattendo negli a New York negli Stati Uniti.Il Milan dovrà fare a meno di Flamini e Nocerino che sarebbero risultati molto utili per arginare al centrocampo il gioco dei blaugrana.Boateng sarà spostato più avanti con Ambrosini e Muntari da interdittori.In attacco spazio a Pazzini e ad El Shaarawy ( sempre che ce la faccia).Nessun problema di formazione per il Barcellona ( solo Villa non è stato covocato).

Oltre a Milan-Barcellona le partite di oggi per gli ottavi d’andata di Champions League prevedono Galatasaray-Schalke 04.Ad Istanbul sarà la prima partita europea per il tridente formato da Sneijder, Drogba e Yilmaz, che sognano di fare molta strada in questa Champions.

Lionel Messi non smette più di segnare! La pulce argentina del Barcellona dopo aver superato il record di segnature in un anno solare detenuto da Muller si migliora raggiungendo il nuovo limite a 88 segnature nel 2012. Lo ha fatto con una doppietta nel 2-0 con cui i blaugrana hanno vinto sul campo del Cordoba nell’andata degli ottavi di finale della . Nelle altre partite della Coppa nazionale spagnola il Siviglia si è sbarazzato del Maiorca per 5-0. Nel recupero dei sedicesimi, fuori l’Athletic Bilbao dopo l’1-1 con l’Eibar, formazione di seconda divisione che all’andata aveva bloccato i baschi sullo 0-0. Alle 22 il Real Madrid sarà invece impegnato sul campo del Celta Vigo.

Il record di goal segnalti in un anno solare apparteneva fino a ieri al mitico Pelè. Il campione brasiliano si era fermato, infatti, a quota 75 reti in un anno.

Nella partita contro il Maiorca, finita 4 a 2 per il Barcellona, Messi grazie alla doppietta realizzata ha scavalcato Pelè di una rete. Il nuovo record è ora di 76 centri in porta. Ovviamente mancano ancora diverse gare da disputare ed è facilmente comprensibile che il divario con il vecchio record si amplierà non poco. Ora quindi Messi punta a battere il record assoluto di 85 goal dell’attaccante tedesco Gerd Mueller.

Staremo a vedere, ma sicuramente il campione argentino ha tutte le carte in regola per diventare il cannoniere più prolifico di tutti i tempi.

 

Per la seconda volta consecutiva il Liceo La Coruna conquista l’Eurolega di hockey su pista: nella finalissima, disputata davanti ai 1.200 spettatori del “PalaCastellotti” di Lodi, la squadra galiziana ha sconfitto per 4-2 il favoritissimo Barcellona

Il Liceo parte con il classico starting five: Malian in porta, Jordi Bargallò, Barreiros e i fratelli Eduard e Josep Lamas. Il Barcellona risponde con Egurrola tra i pali, Borregan (all’ultima partita da titolare in Europa), Reinaldo Garcia, Torra e Ordeig. 

La prima emozione la regala al 3′ Reinaldo Garcia, con un missile dal limite che scheggia la parte alta della traversa di Malian; passano 90″ e lo stesso Reinaldo Garcia porta in vantaggio il Barcellona con un rasoterra beffardo sul primo palo. Palla al centro e Josep Lamas pareggia con uno splendido rovescio incrociato, che si infila sotto il “sette” alla destra di Egurrola.

Jordi Bargallò entra in partita e fornisce lampi di classe con un paio di slalom, che tengono alto il livello di guardia dei catalani. La coppia arbitrale punisce con troppo zelo gli interventi dei galiziani, utilizzando due metri di giudizio diversi, che vengono unificati però con il passare dei minuti. I due fischietti lasciano correre molto, ne guadagna lo spettacolo, in una gara assolutamente non violenta.

Al 12′ dialogano Bargallò e Lamas, che si inserisce nella difesa catalana, ma tira centralmente; passano pochi secondi e Pascual ritarda il tiro da buona posizione, rinunciando a battere al volo. Dopo due minuti Torra impegna Miras dopo un’azione ubriacante, poi recupera la sfera in allungo su Bargallò e tira nuovamente, mancando la porta; passano 30″ e uno slalom di Ordeig è preda di un Malian che acquisisce sicurezza col passare dei minuti.

L’allenatore blaugrana Cairo manda in pista Panadero che affinca Ordeig, Alvarez e Gual, mentre gli esterni del collega galiziano Gil sono Miras, Barreiros, E. Lamas e Pascual. L’argentino al 17′ si guadagna una punizione dal limite con un dribbling: sulla conclusione si crea una mischia, con Panadero che perde il bastone: Egurrola respinge il tiro di Pascual.

Al 18′, dopo quattro minuti di riposo, rientra Bargallò in una fase lenta del match, in cui si pensa più a difendere che ad attaccare; così Gil inserisce Toni Perez che garantisce maggior profondità.

Il primo tempo sembra chiuso quando il Barcellona perde la sfera e si espone ad un contropiede 3 contro 2 con Jordi Bargallò che conclude sul primo palo la transizione siglando il 2-1 a 5” dalla fine del primo tempo.

Il Barcellona inizia la ripresa con Egurrola, Gual, Ordeig, Torra e Panadero, mentre il Liceo risponde con Malian, i fratelli Lamas, Barreiros e Bargallò. Malian strappa applausi per due respinte su diagonali insidiosi di Torra. Al 4′ Panadero prova un numero dietro porta, ma E. Lamas lo colpisce con una steccata sul pollice fratturato appena un mese fa.

Al 6′ Bargallò colpisce una traversa a botta sicura con una girata dal limite. Poco dopo Barreiros fa partire un filtrante millimetrico per Lamas, che in piena corsa non riesce a toccare la sfera, che è preda di Gual che viene agganciato da Bargallò. Il capitano biancoverde rimedia un blu; Marc Gual trasforma di precisione il tiro di prima insaccando il 2-2.

Gil inserisce Miras, mentre Josep Lamas è perfetto nelle chiusure. Il Barcellona, povero di idee, cerca con insistenza Torra, mentre Alvarez prende il posto di Panadero; il numero 9 blaugrana lotta come fosse un ragazzino alle prime armi in mezzo all’area.

Al 12′ per la prima volta si scalda il palazzetto, che apprezza l’hockey veloce, ricco di tocchi di prima. Un occhio va al cronometro: la situazione falli è di 9 pari, quando Cairo ripropone Borregan, che gioca gli ultimi spezzoni di una competizione europea di una carriera strabiliante.

Al 14′ Alvarez, dopo aver accentuato la caduta già un paio di volte, viene punito e scatta il decimo fallo: Lamas, nell’esecuzione attende un movimento di Egurrola che, però, rimane glaciale. L’ultimo tentativo del galiziano è un gancio, che si perde alto a sinistra.

Nelle fila blaugrana Pablo Alvarez non parte mai in velocità ed è troppo impreciso, mentre nelle fila galiziane Bargallò mostra lezioni d’alta scuola di tecnica e trattamento palla. A 8′ dal termine arriva il decimo fallo dei galiziani, ma Malian emula il collega Egurrola non facendosi sorprendere dalla punizione. Passano 30” e il portiere blaugrana ribatte due volte un tiro velenoso di Bargallò.

Cairo vuole vincerla e schiera la “prima linea” con Panadero, Ordeig e Torra, togliendo Gual, mentre Toni Perez impegna Egurrola da vicino. Il Liceo reagisce togliendo ossigeno alla manovra blaugrana con un gran pressing: Toni Perez dà profondità ai galiziani e in girata da due passi colpisce la seconda traversa dei suoi con un tiro dal basso verso l’alto.

La sfida è meravigliosa e lo spettacolo è gradito dal pubblico lodigiano. Un peccato per chi si è perso questa finale. Soprattutto per ciò che accade a 27″ dalla fine: Jordi Bargallò con una magia pesca Barreiros, il quale carica il dritto, e batte Egurrola con un tiro forte e secco segnando il 3-2.

Gli ultimi secondi sono adrenalina pura: Cairo toglie Egurrola ed inserisce Torra per giocare con 5 uomini di movimento, contro i 4 del Liceo. Si creano tre mischie, Malian è tentacolare: ha solo 23 anni, ma ha un talento spaventoso. Una pallina finisce all’angolo, mancano 6 secondi e Ordeig ha uno scatto di nervosismo, rimediando un cartellino blu. Jordi Bargallò si incarica della punizione: tutti pensano che andrà all’angolo, visto che mancano 6” e il Liceo conduce 3-2.

Invece no: Bargallò fa gancio e contro gancio e si volta per vedere la rincorsa dei difensori, ma non arriva nessuno. Poi alza la sfera e con classe schiaccia in rete, segnando il definitivo 4-2 a 2″ dalla fine.

Jordi Bargallò viene nominato miglior giocatore della manifestazione. Massimo Tataranni, attaccante del Recalac Valdagno, vince la classifica cannonieri con 19 reti.

Per il Liceo La Coruna è il 6° successo nella storia della manifestazione: i precedenti risalgono al 1987, al 1988, al 1992, al 2003 e al 2011.

Finisce in semifinale il sogno del Recalac Valdagno di vincere l’Eurolega: i vicecampioni d’Italia vengono sconfitti per 5-3 dai detentori del trofeo, i galiziani del Liceo La Coruna.

I veneti sono scesi in pista ancora senza capitan Dario Rigo e Mattia Cocco; mister Vanzo parte con Gnata (portiere), Randon, Diego Nicoletti, De Oro e Nicolia. Gli spagnoli replicano con Malian (portiere), i fratelli Lamas, Barreiros e Bargallò.

La prima conclusione è un tiro teso di Nicoletti, respinto da Malian col guanto sinistro, seguito da un palo di Randon; sul ribaltamento Barreiros inventa un tiro incrociato e porta in vantaggio il Liceo. Il Valdagno è nettamente in partita e al 10’41” pareggia con Nicolia, che con una punizione di seconda sorprende Malian sul primo palo. 

Poco dopo un tiro di Tataranni sbatte contro il palo a sinistra di Malian. Nicolia prova una furbata da fondo pista, poi Gnata con il gambale respinge una conclusione ravvicinata di E. Lamas. Al 18’34” arriva la beffa: il Liceo usufruisce di un rigore, che Miras trasforma. Il Valdagno reagisce con Randon, che prima colpisce il palo interno, poi impegna Malian, buttando fuori di poco la respinta. Bargallò stende Tataranni, rimendiando l’espulsione temporanea: sul tiro di prima l’attaccante materano con un gancio sbilancia Malian, infilando il 2-2.

A inizio ripresa Vanzo toglie Gnata ed inserisce Oviedo, che viene già impegnato al 2′, da un tiro da fuori di J. Lamas. Il portiere argentino è sottoposto ad un grande lavoro e, quando non ci arriva, viene salvato dai pali.

Al 15′ il Liceo ritorna in vantaggio con Pascual che infila una sfera vagante, siglando il 3-2. Il Valdagno reagisce con De Oro, sul quale interviene Malian. De Oro rimedia un blu: il tiro di Barreiros è parato da Oviedo. Il Liceo sfrutta la superiorità numerica con Toni Perez, che segna il 4-2 finalizzando una veloce triangolazione.

Al 17′ Lamas colpisce il palo con una conclusione al volo da destra, in contropiede. Al 21′ c’è un capolavoro di Bargallò, che in slalom salta tre uomini, entra in area ed appoggia a E. Lamas, che deve solo insaccare il 5-2. Al 22’17” De Oro serve una gran pallina a Nicolia che da due passi infila il 5-3.

Il Valdagno difende con tre uomini, lasciando il solo Nicolia in zona offensiva. Ma il match ormai è in sordina e Oviedo commette il decimo fallo di squadra, rimediando inoltre un cartellino blu per proteste: Gnata rientra e para il tiro di prima. A fine partita il pubblico accompagna con gli olè il Liceo in semifinale. Il Valdagno ritornerà a Lodi già dopo domani, per la gara due di semifinale scudetto (in gara uno i veneti hanno vinto per 7-0, ndr). 

Il Liceo difenderà il titolo contro il Barcellona, che ha sconfitto per 5-2 il Reus Deportivo al termine della partita più bella disputata fin qui per l’enorme tasso tecnico presente in pista. 

I blaugrana, allenati dall’argentino Cairo, partono con Egurrola (portiere), Ordeig, Reinaldo Garcia ed Alvarez; l’allenatore del Reus, Dominguez, schiera Trabal (portiere), Caldù, Mollet, Casanovas e Ferrer.

Caldù colpisce una traversa con Egurrola battuto; è l’unico pericolo corso dal portiere catalano nei primi 15′, perchè il Barcellona domina, andando sempre al tiro entro 30”. I blaugrana passano in vantaggio al 5’20” con un missile scagliato da Reinaldo Garcia che termina all’incrocio dei pali. I blaugrana colpiscono un palo con Ordeig, poi Trabal salva su Alvarez.

All’8′ Ordeig aggancia Marin: è blu con punizione diretta. L’attaccante rossonero trasforma il tiro di prima con una magia: gancio, doppia finta, alza e appoggia morbida mente tra i gambali di Egurrola. Ma la situazione di parità dura solo un minuto, perchè Gual, appena entrato, con un filtrante in diagonale serve Alvarez, il quale deve appoggiare in rete.

Poco dopo Caldù lascia il posto a Paez, poi Trabal è strepitoso su Ordeig e Gual. Il Reus impiega un quarto d’ora abbondante per arginare lo strapotere del Barça, trovando adeguate contromisure soprattutto con Molet e Casanovas, più attenti in fase difensiva, ma un fattore è anche l’uscita di Raul Marin, protagonista di troppe palle perse. Dominguez al 22′ reinserisce Caldù; un diagonale di Torra viene respinto con il casco da Trabal, poi Adroher sfiora il palo con un alza e schiaccia.

Nella ripresa il primo pericolo arriva da Marin, che in allungo trova un Egurrola pronto a chiudere sul palo alla sua sinistra; al 5′ il portiere blaugrana toglie una sassata di Caldù indirizzata all’incrocio dei pali con il gambale sinistro.

La pressione del Reus porta al pareggio: Casanovas trova un diagonale rasoterra da destra e sorprende Egurrola. Nel giro di pochi secondi il Barcellona trova due gol: al 12′ Ordeig pesca il rovescio vincente sotto l’incrocio dei pali, poi dopo una decina di secondi Alvarez segna il 4-2 con una conclusione che termina al “sette” opposto.

I rojonegros provano alcune sortite, ma Egurrola non corre grossi pericoli, mentre Gual al 15′ beffa Trabal infilandogli sotto i gambali una corta respinta. Le rotazioni del Barcellona sono di alta qualità, mentre Dominguez rimanda in pista Paez, con la speranza di ottenere qualcosa di buono dalla sua classe.

Il Reus paga la stanchezza; il più fresco è Adroher, ma Egurrola non corre pericoli. Il punteggio non cambia più ed il Barcellona andrà a giocare la 23° finale della sua storia.

L'attaccante del Valdagno Massimo Tataranni

Dopo l’amara eliminazione dei padroni di casa dell’Amatori Sporting Lodi contro un Reus Deportivo ampiamente alla portata dei lombardi, nella seconda serata dei quarti di finale della Final Eight dell’Eurolega di hockey su pista, in corso si svolgimento al “PalaCastellotti” di Lodi, l’Italia vive una serata di gloria grazie al Recalac Valdagno, designato troppo in anticipo quale scontata vittima sacrificale di un Benfica grande e ambizioso. La squadra veneta umilia la squadra portoghese per 11-5 (primo tempo 4-0).

Il Valdagno è sceso in pista in senza gli infortunati capitan Dario Rigo e Mattia Cocco e con un Carlos Nicolia in non perfette condizioni fisiche; il Benfica, invece, è al gran completo, con a disposizione le stelle Carlos Lopez, Sergio Silva, Cacau, Abalos, Viana e il temibile Joao Rodrigues.

L’inizio di partita è nettamente favorevole al Benfica, che parte in quarta e mette sotto pressione Oviedo che para tutto quello che può e si fa aiutare dai pali e dalle traverse. E’ uno stillicidio che sembra il preludio a una grandinata. Che arriverà sì, ma più avanti e a parti invertite.

Il Valdagno resiste: Oviedo, Diego Nicoletti, Nicolia, Tataranni e De Oro superano la fase più critica e alla prima vera occasione affondano il colpo con Tataranni lanciato da Nicolia. E’ il 13’22”; per il Benfica è una mazzata micidiale dalla quale la squadra di Senica non si riprenderà più.

Il primo a perdere il bandolo della matassa è proprio il tecnico lusitano che inizia una interminabile girandola di cambi per dare punti di riferimento al Valdagno; a perdere solidità è, invece, il Benfica che in difesa è semplicemente imbarazzante (portiere compreso).

A questo punto il Valdagno dimostra di essere una squadra vincente. Annusa le difficoltà dei lusitani e in tre minuti indirizza la partita verso un finale imprevedibile alla vigilia: una doppietta di De Oro lancia in orbita il Valdagno e un gol del fenomenale Nicolia chiude il primo tempo su un 4-0 che sa di definitivo.

Merita una menzione particolare la straordinaria prestazione di Oviedo, che chiude la saracinesca e compie interventi spettacolari e miracolosi. Il portiere del Valdagno viene bersagliato dai tifosi lodigiani, che cercano di indebolirlo in vista di martedì prossimo, in cui è in programma gara due di semifinale scudetto proprio tra i veneti e il Lodi, che si disputerà proprio sulla pista del “PalaCastellotti”.

Nella ripresa il Benfica parte lanciato in resta per cercare di riaprire la partita. Oviedo fa il muro, il contafalli sale, per colpa anche di due arbitri in difficoltà dal primo all’ultimo minuto. L’allenatore portoghese Senica mischia a tal punto le carte da confondere anche lui stesso; il collega veneto Vanzo sorprende tutti mettendo in pista (a partita tutt’altro che chiusa) il giovane Francesco Rossi, scuola Roller Bassano e classe 1993.

De Oro manda in visibilio i suoi segnando il 5-0 su azione seguente a rigore parato a Nicolia e da Nicolia stesso reinventato sotto forma di assist perfetto. Il Valdagno, però, subisce un blu (destinatario De Oro): Oviedo para con il casco la bomba a filo traversa di Silva. Con il Benfica in superiorità numerica, Rossi si invola da solo in contropiede e davanti a Ricardo Silva ci mette tutta la presunzione tipica dei ragazzi della sua età: alza la pallina a mezza altezza e appoggia in gol.

Il Benfica non si arrende e accorcia le distanze con una deviazione in area di Joao Rodrigues (6-1). Al 36’38” c’è il 10° fallo di squadra dei portoghesi: Nicolia si fa parare la punizione, poi spedisce la ribattuta sulla traversa.

Il Benfica accorcia ulteriormente le distanze con un gol di rapina di Lopez. Al 39’08” arriva il settimo gol del Valdagno con un’azione insistita di Tataranni. Al 39’39” c’è il 15° fallo di squadra del Valdagno: Lopez cerca di disorientare Oviedo con qualche finta, ma il portiere respinge la punizione.

Al 40’52” De Oro segna l’8-2 su assist di Nicolia; poco dopo l’argentino esce per riposo. Dopo tre minuti ancora De Oro va a segno per il 9-2. Al 44’34” viene assegnato un tiro di rigore per un fallo di pattino in area valdagnese; Oviedo respinge la conclusione di Abalos.

Con una deviazione da centro area di Viana il Benfica segna il terzo gol; passa un minuto e Tataranni finalizza un contropiede da manuale (10-3). Al 47’19” l’unico errore della partita di Oviedo permette a Viana di segnare il quarto gol del Benfica.

Il Valdagno sostituisce il portiere: fuori Oviedo, dentro Gnata, che dopo pochi secondi subisce il gol di Cacau (10-5). Al 48’56” Abalos viene espulso per fallo su Tataranni, che segna la punizione diretta (11-5).

Al 49’15” Nicoletti commette fallo su Viana e riceve un cartellino blu; Gnata respinge la punizione di Silva. E’ l’ultima emozione di una partita dominata dal Valdagno, che per la prima volta nella sua storia si qualifica alle semifinali della più importante competizione europea per club.

In semifinale la squadra veneta affronterà la squadra campione in carica, il Liceo La Coruna, che ha battuto per 4-2 un’altra squadra portoghese, il Candelaria.

I primi 25′ sono un dominio spagnolo: la formazione galiziana concede pochissimo al Candelaria, che riesce a giocare in velocità solamente in rare occasioni. Bargallò è il faro, l’anima e il metronomo dei galiziani, assolutamente perfetti ed incisivi. Gli spagnoli hanno anche fondamenta resistenti, con un portiere come Xavier Malian che, per sicurezza e incisività, non dimostra affatto di avere 23 anni.

Il Candelaria si attaccato all’inventiva di un Montivero, rimasto imbrigliato nella ragnatela difensiva galiziana, mentre il gioiello Jorge Silva non è mai pericoloso. I detentori del trofeo spingono fin da subito e al 5′ passano in vantaggio con Ricardo Barreiros, che al volo da sinistra buca un Joao Miguel fuori posizione.

L’allenatore spagnolo Gil ruota molto i suoi uomini, dando un minutaggio equo ai suoi esterni, eccetto Bargallò che non abbandona mai la pista. Dopo l’unico brivido corso da Malian che chiude in extremis sul primo palo un assist da dietro porta non sfruttato da Jorge Silva, il Liceo raddoppia: al 18′ Pascual trasforma un assist di Miras, bravissimo a trovare il compagno con un movimento in mezzo all’area. Al 19’55” arriva anche il 3-0, grazie ad un rigore trasformato da Bargallò e accordato senza protesta alcuna per un fallo di Tiago Resende su Miras.

L’inizio della ripresa provoca l’ilarità dei pochi spettatori presenti: le due squadre, dopo aver giocato entrambe con maglie verdi la prima frazione (un pò più scura quella liceista, leggermente fluorescente quella del Candelaria), si ripresentano in pista con la formazione portoghese, che indossa un completo a righe orizzontali biancoverde con il risultato che il livello di cromia non differisce di nulla. Il Candelaria torna, così, a rivestire la divisa che indossava nel primo tempo. L’episodio non ha bisogno di ulteriori commenti, considerando anche nella rifinitura mattutina le due formazioni presentavano una un completo rosso acceso, l’altra una tenuta gialla fluorescente.

Tornando all’hockey giocato, Montivero impegna Malian con una girata poi abbandona la pista, in luogo di Pedro Alfonso che l’allenatore dei portoghesi Dantas schiera con Tiago Resende, Tiago Rafael e Jorge Silva, che al 6′ impegna il portiere spagnolo con un diagonale ravvicinato.

Il Liceo cerca soluzioni con molta calma, provando a gestire al meglio i 45″ e la cosa riesce bene fino al 13’22”, quando Pedro Afonso trova alla perfezione Mauro Fernandez che sul secondo palo spedisce in rete al volo il 3-1.

Il Liceo potrebbe anche allungare, grazie ad un contropiede esuguito ottimamanete da Perez e Lamas, che sbilancia Joao Miguel, ma conclude sulla traversa da non più di tre metri. Poco dopo un tiro potente viene deviato dal portiere portoghese sul volto di Tiago Resende, che riporta un taglio sul sopracciglio e rientrerà solo a 5′ dalla fine.

Al 17′ Mauro Fernandez aggancia Miras e rimedia un blu dall’arbitro italiano Corponi: sul tiro di prima Lamas fallisce l’alza e schiaccia. Ma alle spalle del galiziano arriva Jorge Silva che di rincorsa schiaccia con violenza Lamas contro la porta di Joao Miguel. Il galiziano ha una reazione, così l’altro arbitro italiano Bisacco non fa sconti ed estrae il blu per entrambi i giocatori.

Il Candelaria ci prova con il tiro da fuori, facendo solo il buon gioco per Malian. Al 20’35” il Liceo chiude la contesa segnando il 4-1; il gol porta la firma di Bargallò con uno splendido alza e schiaccia nel cuore dell’area. La classe di Jordi Bargallò, da sola, vale il prezzo del biglietto.

A 2′ dalla fine il Candelaria accorcia sul 4-2: sulla destra si scontrano Lamas e Barreiros, che cadono a terra liberando Tiago Resende il quale pennella un assist a mezz’altezza che Jorge Silva insacca al volo.

Passano 20″ e la formazione delle Azzorre potrebbe accorciare ulteriormente, ma la punizione per il decimo fallo di squadra viene neutralizzata da Malian, che intercetta il gancio di Montivero. E’ l’ultima emozione di una partita meritatamente vinta dal Liceo, che può così continuare la difesa del titolo.

Le semifinali sono in programma oggi: la sfida Recalac Valdagno-Liceo La Coruna sarà preceduta da Barcellona-Oliveirense.

Svanisce subito al primo turno della Final Eight (i quarti di finale) il sogno dell’Amatori Sporting Lodi di conquistare l’Eurolega di hockey su pista in casa: di fronte al caldissimo pubblico del “PalaCastellotti” la squadra lombarda perde per 3-1 (primo tempo 1-1) contro i catalani del Reus Deportivo nonostanze una prestazione ottima.

La partita è stata bella per oltre mezzora, soprattutto nello spettacolare primo tempo, terminato con 1-1 a dir poco stretto per il Lodi. I padroni di casa hanno dominato, creando una dozzina di palle gol, colpendo tre clamorosi legni e segnando con Festa la seconda rete; la pallina è entrata in porta, come dimostrato dalle televisioni, ma la rete non è stata convalidata dagli arbitri.

Subito in apertura c’è la prima palla gol per l’Amatori: Montigel si smarca alla grande da Paez, ma Trabal col guanto sinistro toglie la sfera dal fondo del sacco. Si gioca a buoni ritmi, il gioco a due dietro porta dove si scambiano ripetutamente Platero e Antezza si materializza con il taglio di Montigel: l’argentino arriva a mille all’ora e la sua conclusione è preda di Trabal. Al 9′ Antezza colpisce un clamoroso palo di Antezza, poi Marco Motaran a porta vuota alza il tiro. Antezza è bravo in chiusura e con Platero crea pericoli continui alla difesa catalana.

Al 10′ entrano Marin e Festa per Mollet e Motaran. I catalani soffrono molto i tagli dei giallorossi, mentre un diagonale di Festa all’11’ trova pronto Trabal; Festa imbecca Antezza che colpisce il palo esterno con un tiro in tuffo al volo. Al 13’41” Platero recupera una pallina davanti alla sua porta e lancia Festa che indovina un diagonale rasoterra perfetto per l’1-0. Il boato dei 2.000 presenti è devastante.

Il vantaggio dà ulteriore spinta al forcing giallorosso. Al 15′ un missile di Montigel viene respinto da Trabal con il gambale; la sfera termina sulla faccia di Casanovas che, per fortuna, non riporta danni. Al 17′ Montigel impegna il portiere catalano con un diagonale dalla media.

Nell’Amatori si vede una grande difesa con la quale contiene le sfuriate di Caldù e soci. L’atmosfera è rovente, il caldo e l’umidità si fanno pesanti e la gara ne risente, perchè i ritmi si spezzano.

Al 19′ Molet dalla sinistra in superiorità trova un attento Losi sul primo palo, poi una sassata di Antezza finisce alta di poco. Al 21′ il numero 4 materano colpisce la traversa con una forte conclusione; sul ribaltamento Molet alza sopra la traversa una pallina vagante.

Al 22′ Festa va vicino al gol con due fucilate, poi in girata mira l’incrocio ma Trabal è strepitoso. Il portiere della Spagna poco dopo dice no anche a un tiro di Antezza. Il materano, assieme a Festa in 2 contro 1, fa impazzire il pubblico: il Lodi domina ma l’1-0 è troppo poco.

A 28″ dalla fine del primo tempo si materializza la beffa: Raul Marin parte in progressione e trova un diagonale all’incrocio che pareggia i conti. E’ un pareggio per niente meritato quello degli spagnoli.

A inizio ripresa l’allenatore lodigiano Marzella propone Montigel, Platero, Festa e Antezza, mentre il collega catalano Dominguez risponde con Caldù, Marin, Casanovas e Molet.

La prima occasione è per i padroni di casa: una triangolazione splendida porta al tiro Platero, ma la sua conclusione centrale viene tranquillamente parata da Trabal. Marzella inserisce Squeo per Festa al 3′, ma a passare è il Reus: corta respinta di Losi e Caldù al volo tocca la sfera quel tanto che basta per battere il portiere giallorosso. I catalani prendono coraggio e sembrano molto più in partita rispetto al primo tempo, mentre sono troppi gli schemi che non si chiudono, soprattutto la linea, dove Squeo fatica a trovare soluzioni.

Una sassata di Platero termina fuori di poco, poi Montigel di potenza sale a sinistra e serve Antezza che tira fuori: il materano fallisce un’altra ghiotta occasione poco dopo, ma fallisce il tocco ad un passo dal palo alla destra di Trabal.

Dominguez reinserisce Paez, mentre Platero serve Squeo, che sfiora il gol girando di prima intenzione. Il pubblico è il sesto uomo e trascina un’Amatori perfettamente in partita; Losi devia col gomito destro un tiro dalla media di Marin. Platero sradica una pallina a Paez, serve Antezza, che spara addosso a Trabal. Marzella inserisce un indemoniato Festa e Bresciani al posto di Antezza e Montigel.

A 11′ dalla fine esce Platero, dopo che Marin tira fuori di poco un missile da metà pista; sul ribaltamento Antezza serve Festa che a porta vuota manca l’aggancio. A 9’38” dalla fine arriva il 10° fallo di squadra degli spagnoli: Antezza va sul dischetto contro Trabal: gancio e contro gancio non sortiscono l’effetto sperato, così Trabal para facilmente.

La linea è l’unico schema che provano a produrre con insistenza i giallorossi, ma già Marin, primo uomo a metà pista, diventa un ostacolo difficilmente superabile. Il Reus è sornione e sfiora il gol con Caldù, che spara alto da due passi.

A una manciata di minuti dal termine Festa manca l’aggancio al volo in mezzo all’area, mentre l’ennesima “linea” consecutiva, unico schema testardamente ripetuto, porta alla perdita della sfera e al contropiede di Caldù, che serve Adroher appostato sul secondo palo che deve solo appoggiare il 3-1.

Il Lodi esce tra l’applauso sportivo dei suoi tifosi indirizzato ad entrambe le squadre; il Reus affronterà in semifinale il Barcellona, che nella sfida inaugurale ha sconfitto per 6-2 (primo tempo 3-0) i portoghesi dell’Oliveirense.

I blaugrana partono in sordina e concedono molto: Andre Azevedo per tre volte impegna Sergi Fernandez (schierato al posto di Egurrola); al 6′ Nuno Resende ha la pallina buona per il colpaccio, ma il suo tiro viene deviato in tuffo, mentre all’8′ un tiro al volo di Vitor Pinto termina alto.

Il Barcellona inizia il suo forcing e sblocca il risultato con Torra che batte un Domingos Pinho non esente da colpe; al 17′ entra in pista Borregan, che gioca con molta mobilità. Al 12’30” arriva il raddoppio, con Alvarez, che gira all’altezza del palo sinistro un rovescio innocuo, che Pinho si fa scivolare sotto la pancia. La pressione dei catalani cresce e arriva il terzo gol, segnato da Panadero, che devia al volo una conclusione da metò pista di Gual.

Nella ripresa il Barcellona controlla e accelera solamente dopo il 3-1 lusitano, segnato da Antonio Silva su una punizione assegnata per il decimo fallo: l’attaccante portoghese fa sedere Fernandez e lo batte con una conclusione sotto l’incrocio.

Al 9′ Nuno Resende colpisce Ordeig in area: il rigore di Reinaldo Garcia termina sul palo, ma sulla ribattuta aggancia la pallina e l’appoggia sotto la traversa il gol che vale il 4-1. Al 13’49” arriva il gol del 5-1: è un capolavoro di Pablo Alvarez, che entra in area in slalom, bastone con la mano sinistra, salta due avversari e indirizza la pallina all’incrocio dei pali. Il pubblico applaude la prodezza dell’argentino.

L’Oliveirense scheggia il palo al 16′ con Vitor Pinto. Le maglie difensive si aprono e la sfida si fa piacevole. Il Barcellona passa ancora: Pablo Alvarez va in pressing su Vitor Pinto scippandogli la pallina, poi serve Torra, che al 17′ trafigge Pinho per la rete del 6-1.

Al 20’12” una splendida triangolazaione porta al secondo gol dei lusitani: Vitor Pinto serve in profondità Tiago Ferraz, che al volo pesca sul secondo palo Antonio Silva, che di prima infila Sergi Fernandez. A 12” dalla fine Vitor Pinto aggancia Gual e riceve il primo cartellino blu delle finali: la punizione diretta viene battuta dal giovane Julià, che colpisce la traversa.

Il Barcellona rispetta i pronostici e soddisfa il palato degli spettatori; i catalani lasciano la pista tra gli applausi a scena aperta  del pubblico lodigiano.

Oggi sono in programma gli ultimi due quarti di finale: Candelaria-Liceo La Coruna e Benfica-Recalac Valdagno.

BARCELLONAGuardiola dice addio, arriva Vilanova

”Pep Guardiola non sarà più l’allenatore del Barcellona per la prossima stagione”, esordisce così, in conferenza stampa, il presidente del Barcellona Sandro Rosell, annunciando di fatto la fine del ciclo targato Guardiola al Camp Nou.

27 aprile 2012: si chiude ufficialmente l’era di Pep Guardiola alla guida del Barcellona.
In una conferenza stampa tenuta con il presidente Rosell e con il dirigente Zubizarreta il tecnico spagnolo ha annunciato il proprio addio alla panchina del Barcellona. Dopo quasi 4 anni, 13 trofei vinti su 19 e con la finale di Coppa del Re ancora da disputare l’allenatore saluta il club catalano.

Un addio a fine stagione che era nell’aria già da qualche settimana, lo stesso Guardiola ha annunciato come pensasse all’addio ormai da mesi; e forse l’eliminazione dalla Champions e il -7 dal Real Madrid in Liga hanno contribuito in parte a questa decisione.

L’allenatore più vincente della storia blaugrana se ne va così lasciando il posto al suo Vice Tito Vilanova; sia Rosell che Zubizarreta hanno spiegato come la soluzione interna al club sia stata anche la più naturale da scegliere: sia per proseguire un progetto che negli ultimi anni si è rivelato vincente sia per non tagliare di netto con un passato recente a dir poco glorioso.

Di fronte ai giocatori del Barcellona Guardiola ha annunciato così l’intenzione di lasciare a fine stagione, altre 3 partite di Liga e la finale di Coppa del Re che potrebbe regalare ai tifosi blaugrana l’ultima soddisfazione con il proprio allenatore.
Un futuro da chiarire per l’ex giocatore di Roma e Brescia, il diretto interessato ha dichiarato infatti che ancora non sa se riprendere ad allenare sin dalla prossima stagione (Milan e Inter sarebbero interessate a lui), o se prendersi un anno sabbatico e smaltire lo stress accumulato negli ultimi anni: ”Non credo di aver voglia di tornare ad allenare subito” ha infatti dichiarato il tecnico.

Proprio il tempo, lo stress e la fatica sono i motivi principali per cui Pep lascia il club catalano; evidentemente allenare la squadra più forte del mondo ha richiesto un dispendio di energie notevole da parte di Guardiola, che vede ormai finito il suo ciclo sulla panchina del Barcellona.

Ecco alcune dichiarazioni del tecnico estrapolate dalla conferenza stampa tenutasi poco fa: ”Non è una situazione semplice per me, cercherò di spiegare come mi sento, sono stato prima giocatore e poi allenatore di questa squadra. Questa è sempre stata casa mia. Quattro anni sono un’eternità in una squadra grande come il Barça, mi dispiace se la mia incertezza sul futuro ha generato qualche problema, già a ottobre avevo espresso la volontà di andarmene”

Sono stanco, è il momento di lasciare. Allenare qui significa essere al 100 per cento tutto l’anno e tutti i giorni, l’allenatore deve essere forte per contagiare la squadra e l’ambiente per dimostrare in partita la forza che ha. Non posso non esprimere la mia gratitudine a tuti i giocatori che ho allenato”