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Eurolega di hockey su pista: Valdagno eliminato in semifinale

Finisce in semifinale il sogno del Recalac Valdagno di vincere l’Eurolega: i vicecampioni d’Italia vengono sconfitti per 5-3 dai detentori del trofeo, i galiziani del Liceo La Coruna.

I veneti sono scesi in pista ancora senza capitan Dario Rigo e Mattia Cocco; mister Vanzo parte con Gnata (portiere), Randon, Diego Nicoletti, De Oro e Nicolia. Gli spagnoli replicano con Malian (portiere), i fratelli Lamas, Barreiros e Bargallò.

La prima conclusione è un tiro teso di Nicoletti, respinto da Malian col guanto sinistro, seguito da un palo di Randon; sul ribaltamento Barreiros inventa un tiro incrociato e porta in vantaggio il Liceo. Il Valdagno è nettamente in partita e al 10’41” pareggia con Nicolia, che con una punizione di seconda sorprende Malian sul primo palo. 

Poco dopo un tiro di Tataranni sbatte contro il palo a sinistra di Malian. Nicolia prova una furbata da fondo pista, poi Gnata con il gambale respinge una conclusione ravvicinata di E. Lamas. Al 18’34” arriva la beffa: il Liceo usufruisce di un rigore, che Miras trasforma. Il Valdagno reagisce con Randon, che prima colpisce il palo interno, poi impegna Malian, buttando fuori di poco la respinta. Bargallò stende Tataranni, rimendiando l’espulsione temporanea: sul tiro di prima l’attaccante materano con un gancio sbilancia Malian, infilando il 2-2.

A inizio ripresa Vanzo toglie Gnata ed inserisce Oviedo, che viene già impegnato al 2′, da un tiro da fuori di J. Lamas. Il portiere argentino è sottoposto ad un grande lavoro e, quando non ci arriva, viene salvato dai pali.

Al 15′ il Liceo ritorna in vantaggio con Pascual che infila una sfera vagante, siglando il 3-2. Il Valdagno reagisce con De Oro, sul quale interviene Malian. De Oro rimedia un blu: il tiro di Barreiros è parato da Oviedo. Il Liceo sfrutta la superiorità numerica con Toni Perez, che segna il 4-2 finalizzando una veloce triangolazione.

Al 17′ Lamas colpisce il palo con una conclusione al volo da destra, in contropiede. Al 21′ c’è un capolavoro di Bargallò, che in slalom salta tre uomini, entra in area ed appoggia a E. Lamas, che deve solo insaccare il 5-2. Al 22’17” De Oro serve una gran pallina a Nicolia che da due passi infila il 5-3.

Il Valdagno difende con tre uomini, lasciando il solo Nicolia in zona offensiva. Ma il match ormai è in sordina e Oviedo commette il decimo fallo di squadra, rimediando inoltre un cartellino blu per proteste: Gnata rientra e para il tiro di prima. A fine partita il pubblico accompagna con gli olè il Liceo in semifinale. Il Valdagno ritornerà a Lodi già dopo domani, per la gara due di semifinale scudetto (in gara uno i veneti hanno vinto per 7-0, ndr). 

Il Liceo difenderà il titolo contro il Barcellona, che ha sconfitto per 5-2 il Reus Deportivo al termine della partita più bella disputata fin qui per l’enorme tasso tecnico presente in pista. 

I blaugrana, allenati dall’argentino Cairo, partono con Egurrola (portiere), Ordeig, Reinaldo Garcia ed Alvarez; l’allenatore del Reus, Dominguez, schiera Trabal (portiere), Caldù, Mollet, Casanovas e Ferrer.

Caldù colpisce una traversa con Egurrola battuto; è l’unico pericolo corso dal portiere catalano nei primi 15′, perchè il Barcellona domina, andando sempre al tiro entro 30”. I blaugrana passano in vantaggio al 5’20” con un missile scagliato da Reinaldo Garcia che termina all’incrocio dei pali. I blaugrana colpiscono un palo con Ordeig, poi Trabal salva su Alvarez.

All’8′ Ordeig aggancia Marin: è blu con punizione diretta. L’attaccante rossonero trasforma il tiro di prima con una magia: gancio, doppia finta, alza e appoggia morbida mente tra i gambali di Egurrola. Ma la situazione di parità dura solo un minuto, perchè Gual, appena entrato, con un filtrante in diagonale serve Alvarez, il quale deve appoggiare in rete.

Poco dopo Caldù lascia il posto a Paez, poi Trabal è strepitoso su Ordeig e Gual. Il Reus impiega un quarto d’ora abbondante per arginare lo strapotere del Barça, trovando adeguate contromisure soprattutto con Molet e Casanovas, più attenti in fase difensiva, ma un fattore è anche l’uscita di Raul Marin, protagonista di troppe palle perse. Dominguez al 22′ reinserisce Caldù; un diagonale di Torra viene respinto con il casco da Trabal, poi Adroher sfiora il palo con un alza e schiaccia.

Nella ripresa il primo pericolo arriva da Marin, che in allungo trova un Egurrola pronto a chiudere sul palo alla sua sinistra; al 5′ il portiere blaugrana toglie una sassata di Caldù indirizzata all’incrocio dei pali con il gambale sinistro.

La pressione del Reus porta al pareggio: Casanovas trova un diagonale rasoterra da destra e sorprende Egurrola. Nel giro di pochi secondi il Barcellona trova due gol: al 12′ Ordeig pesca il rovescio vincente sotto l’incrocio dei pali, poi dopo una decina di secondi Alvarez segna il 4-2 con una conclusione che termina al “sette” opposto.

I rojonegros provano alcune sortite, ma Egurrola non corre grossi pericoli, mentre Gual al 15′ beffa Trabal infilandogli sotto i gambali una corta respinta. Le rotazioni del Barcellona sono di alta qualità, mentre Dominguez rimanda in pista Paez, con la speranza di ottenere qualcosa di buono dalla sua classe.

Il Reus paga la stanchezza; il più fresco è Adroher, ma Egurrola non corre pericoli. Il punteggio non cambia più ed il Barcellona andrà a giocare la 23° finale della sua storia.