Home Tags Posts tagged with "auto"

auto

Aston Martin DB5 James BondChi ha avuto il piacere di guardare l’ultima pellicola dell’agente segreto di sua maestà Spectre non può che essere rimasto a bocca aperta davanti alla vettura che gli era stata affidata, anzi, che ad un certo punto del film James Bond si procura per potersi muovere più agilmente fra le strade di Roma. Stiamo parlando dell’Aston Martin DB 10 impiegata per le riprese del film, che il 18 febbraio verrà messa all’asta dalla casa londinese Christie’s.

Ad annunciare l’asta ci ha pensato la stessa casa battitrice, specificando che la stima del valore della vettura è compreso fra gli 1.3 e gli 1.9 milioni di euro. La partecipazione all’asta verrà inoltre estesa solo ad ospiti selezionati, perché molto probabilmente l’Aston Martin non è una macchina che tutti possono permettersi, sia di guidare che di acquistare. Il grande pubblico potrà però partecipare all’asta con rialzi ed interventi in via telefonica oppure impiegando il web.

Il valore della Aston Martin guidata da Daniel Craig è molto alto e si basa sul fatto che la vettura fa parte di dieci esemplari realizzati appositamente per la pellicola Spectre. L’auto è stata interamente realizzata a mano e costruita impiegando come base la V8 Vantage, un modello vintage che venne esposto presso la Royal Albert Hall in occasione della première del film.

Buone notizie per quanto riguarda il ricavato della vendita, che andrà a finire completamente in beneficenza. L’importo verrà infatti devoluto a diverse associazioni di volontariato, fra le quali spicca Medici Senza Frontiere. Si tratta di una prassi, perché solitamente le grandi vetture impiegate per le pellicole di James Bond fanno gola a tanti appassionati e quindi possono essere quotate molto bene nel mercato del collezionismo. Le previsioni parlano di almeno 1.5 milioni di euro che potranno essere ricavati dalla vendita di questo ‘gioiello’, che ha sfrecciato anche fra le strade di Roma durante l’ultima coinvolgente pellicola dell’agente segreto più affascinante della storia del cinema.

bollo-autoDopo il dieselgate che ha scosso il mondo dell’automobile lo scorso anno con il caso Volkswagen, un nuovo scandalo si sta affacciando nel mercato. Sotto accusa è questa volta il colosso francese Renault, che nelle settimane scorse è stato accusato di aver superato la soglia delle emissioni fissate dalle norme antinquinamento europee. I gendarmi francesi e i corpi speciali preposti al controllo dei veicoli avevano fatto irruzione in molti stabilimenti della casa automobilistica già da inizio anno, concentrandosi in particolare sulle sezioni tecnologiche e sugli stabilimenti dove venivano effettuati i test delle emissioni. Il risultato si è letto nel ritiro di ben 15 mila veicoli che devono ancora essere messi in commercio, per adeguarli nel motore alle richieste di emissione stabilite dalla UE.

L’annuncio del ritiro è stato promulgato dal ministro dell’Ecologia francese, Ségolène Royal, ai microfoni della radio RTL. La politica ha dichiarato che la casa automobilistica francese si è impegnata a ritirare le vetture per verificare la corretta regolazione e il funzionamento del sistema di filtraggio, perché queste sezioni possano funzionare a dovere in ogni condizione termica. Il nodo della questione sarebbe infatti da ricondurre alle condizioni climatiche esterne, perché sotto i 17 gradi di temperatura esterna o in condizioni di elevata temperatura, le macchine non sarebbero più in grado di assicurare gli standard di emissione previsti e richiesti dalla commissione europea.

Rumors arrivano nel frattempo dal quotidiano Les Echos, il quale ha affermato che Renault potrebbe richiamare all’appello altre 70mila vetture per metterle a norma. I proprietari di automobili Renault potranno nel frattempo richiedere alla casa automobilistica i controlli del caso, per verificare che le loro automobili siano a norma. La casa automobilistica ha inoltre annunciato che nelle prossime settimane attuerà un piano di riduzione dei gas di scarico dedicato ai motori diesel, in quanto un campione di modelli aveva superato abbondantemente i canoni richiesti per le emissioni di ossidi di azoto e di CO2.

meganesportourautocarroNei giorni scorsi gli agenti di polizia della sezione anti frode francese hanno dato vita ad una serie di accurate perquisizioni in molti degli impianti produttivi Renault dislocati nel paese. L’ipotesi è piuttosto chiara, perché al vaglio degli investigatori c’è la possibilità che i motori diesel realizzati dalla casa automobilistica francese siano stati equipaggiati con software preposti ad eludere i controlli sulle emissioni. Si tratterebbe quindi di un caso molto simile, se non analogo, a quello registrato nel corso del 2015 da Volkswagen, il cosiddetto dieselgate che ha scosso il mondo dei motori e anche dell’economia internazionale.

Secondo le notizie riportate dai quotidiani francesi, gli agenti del nucleo anti truffa avrebbero sequestrato numerosi PC dagli uffici della Renault. In seguito all’esplosione del caso dieselgate, l’azienda francese aveva dichiarato di avere immesso nel bilancio una voce di 50milioni di euro per poter mettere in linea i livelli di emissione delle sue vetture, ma stando ai controlli effettuati e alle ricerche in corso la manovra potrebbe non avere avuto luogo, portando la casa automobilistica a registrare irregolarità su questo fronte.

Nel frattempo il titolo Renault ha perso il 10% in borsa in seguito alla diffusione della notizia e il settore automobilistico è in uno stato di decisa tensione. Si tratta di un periodo buio per le auto in Europa e in tutto il mondo, anche per l’italiana FCA, che attualmente si trova in difficoltà sulle quotazioni della borsa milanese, a causa dell’accusa di avere falsificato le vendite negli Stati Uniti e al crollo delle stesse in terra di Russia.

Per quanto riguarda il caso Renault, molti sono stati gli stabilimenti perquisiti in questi giorni dalle forze dell’ordine, fra i quali il centro ingegneristico di Lardy a sud di Parigi e l’importante tecnocentro di Guyancourt. La casa madre ha confermato che le perquisizioni hanno avuto luogo, ma ha dichiarato di aver rispettato tutti i test che erano stati richiesti dal ministro dell’ambiente Ségolène Royal, i quali non avevano evidenziato frodi di sorta nei loro risultati.

bollo-autoFuochi d’artificio per il mercato dell’automobile alla fine del 2015, perché il settore ha concluso l’anno con 1.574.872 immatricolazioni, registrando una crescita del 15,75% rispetto ai dati di riferimento del 2014. Si tratta di cifre che si proponevano impensabili all’inizio del 2015, quando molti analisti avevano previsto che il mercato avrebbe registrato una diminuzione che avrebbe portato all’immobilismo entro la fine dell’anno. Invece le cose non solo non sono andate così, ma il settore ha sbaragliato ogni più rosea previsione, registrando una crescita così tanto importante che non si verificava da tanto tempo.

Fra le case automobilistiche, quella che ha registrato il più grande successo in termini di immatricolazioni è stata Fiat Chrysler Automobiles, che ha concluso l’anno con 445.989 vendite, segnando un 18,34% in più rispetto al 2014. Le vendite copiose hanno indotto la società a una salita delle quote di mercato che dal 27% si sono assestate al 28.32%.

Secondo il Presidente dell’Associazione delle Case automobilistiche estere, l’UNRAE Massimo Nordio, il mercato dell’auto ha invertito positivamente il suo corso nel 2015 e le ragioni di questa crescita sono molteplici. In primis ha giocato un ruolo da leoni il noleggio che ha accompagnato eventi come l’Expo, il quale ha condotto nel nostro paese molte persone, ma anche le fortissime scontistiche e promozioni messe in atto dalle case automobilistiche. Tali manovre devono essere lette come stimoli che hanno indotto ad aumentare il tasso di crescita del settore automobilistico nell’anno che si è appena concluso.

L’esperto ha quindi sottolineato che il 2016 richiederà impegno per affermare i dati confortanti che hanno segnato lo scorso anno, soprattutto alla luce del parco macchine vetusto che interessa ben 16 milioni di vetture nel nostro paese. Il cambio completo, secondo le stime, potrebbe infatti richiedere ben 20 anni per essere attuato, alla luce delle disponibilità economiche delle famiglie. Questa considerazione potrebbe quindi portare a un generale rallentamento della crescita del settore se non vengono attuate manovre atte a incentivare la vendita di nuovi veicoli nel nostro paese.

bollo-autoFinalmente anche il nostro paese può vantare un passo in avanti in tema di sicurezza stradale. I tutor stradali e gli autovelox potranno infatti accertare se sono state effettuate delle violazioni dell’assicurazione Rc Auto e l’omessa revisione dei veicoli. Si tratta di una novità che va a modificare il codice della strada, e che prepone le strutture elettroniche al controllo dei veicoli, liberando gli agenti stradali dal compito di verifica manuale, permettendo loro di lavorare su campi di azione alternativi, quali ad esempio il controllo dello stato di alterazione fisica dei conducenti.

L’emendamento è stato approvato e rende quindi i controlli veloci, moderni e soprattutto infallibili, nonché estesi ad un elevatissimo numero di vetture. Uno dei problemi più sentiti è infatti il mancato pagamento dell’assicurazione da una grande fetta di popolazione, un danno che porta le persone a dover rischiare se si trovano coinvolte in un incidente di non ricevere il giusto risarcimento. Si parla, infatti di ben 4 milioni di veicoli che in Italia circolano senza assicurazione e di un numero elevato di vetture che non sono sottoposte alle obbligatorie richieste di revisione.

In Italia mancava l’automatizzazione del caso, cosa che nel resto d’Europa si rivela attiva già da molti anni. Il lavoro di installazione degli strumenti elettronici su strada si lega quindi all’opera di sincronizzazione dei dati effettuati fra la motorizzazione civile e le singole compagnie di assicurazione, la quale ha creato un database di nomi e di targhe che si pone alla base dei controlli che verranno giornalmente effettuati sulle strade del nostro paese.

La situazione è quindi entrata a regime e può proporre una via di controllo utile e una presa di posizione reale sul controllo delle mancate assicurazioni, un problema che interessa soprattutto il sud del nostro paese e che chiede di essere risolto per la sicurezza e la previdenza di tutti i cittadini italiani.

fumoLa legge emanata in questi giorni sui prodotti a base di nicotina si rivela severa e si impone di bloccare una piaga che interessa milioni di persone in tutto il paese. I pacchetti da dieci sigarette spariranno dal commercio, in quanto intesi come incentivi al fumo da parte dei ragazzi più giovani, mentre ogni pacchetto e confezione di tabacco saranno correlate da immagini shock che mostrano i danni causati dal fumo di sigaretta.

Si tratta di una manovra annunciata, che si propone di bloccare la diffusione dei prodotti a base di nicotina e che mette in linea lo Stato italiano con le direttive europee. I pacchetti di sigarette e le confezioni di tabacco saranno infatti accompagnate da immagini di danni causati dal fumo, di persone degenti all’ospedale e da altre immagini che ricopriranno il 65% della confezione contro il 20% dell’attuale legge che richiede di apportare scritte iconiche dei danni che il tabacco può apportare alla salute.

Non solo, in quanto la legge approvata vieta da oggi ai fumatori di praticare il loro vizio in automobile se a bordo vi sono dei bambini o delle donne in gravidanza. Si inaspriscono anche le pene pecuniarie per i rivenditori che vendono prodotti a base di nicotina ai minorenni, le quali andranno da 1.000 euro a 4.000 euro.

Il divieto di fumare interesserà anche i cortili dei reparti ospedalieri forse considerati più a rischio, come le sezioni dedicate alla degenza delle persone disturbate mentalmente, i reparti di ostetricia e ginecologia e di neonatologia. In un tweet di oggi, il ministro Lorenzin ha annunciato che la manovra anti fumo sarà in vigore prima di Natale, in quanto molte sono le misure da adottare nei pacchetti e nelle confezioni di tabacco. I prodotti con nicotina dovranno infatti riportare delle scritte precise, le immagini shock e anche essere dotate di chiusure salva bambino ed essere corredate da foglietti illustrativi che allarmano sui possibili danni causati dalla nicotina.

volkswagenOltre che ad entrare negli annali per una delle truffe più colossali dell’industria automobilistica, il colosso tedesco Volkswagen si appresta a vantare il primato per il maggiore numero di richiami automobilistici della Storia. Il nuovo amministratore delegato Matthias Mueller ha infatti affermato che nei prossimi giorni verranno ritirate dal commercio tutte le automobili che annoverano il software che è stato al centro dello scandalo che ha coinvolto la Volkswagen nelle settimane appena trascorse.

Si tratta di 11 milioni di veicoli che saranno ritirati dalle concessionarie in un’operazione che costerà al colosso tedesco svariati miliardi di euro. La notizia è stata battuta dall’agenzia Reuters, la quale riporta che la decisione è stata presa durante un incontro a porte chiuse del CEO dell’azienda. La riunione ha inoltre fissato l’obiettivo di riorganizzare il marchio e di dare più potere all’amministratore delegato, come sta già accadendo con i marchi Luxury Porche e Audi. La manovra si baserà quindi su tanti piccoli passi, da compiere poco alla volta, in quanto il nuovo amministratore delegato Volkswagen ha affermato che il lavoro da fare è moltissimo e va affrontato con il giusto impegno.

A rincarare la dose dei guai che la casa automobilistica sta vivendo è la decisione del governo giapponese di aprire un’inchiesta sui produttori di automobili locali, quindi Nissan, Mazda, Mitsubishi e Toyota, per comprendere se l’affare dieselgate ha interessato solamente la Volkswagen o si è trattato di una prassi applicata da tutte le case automobilistiche del pianeta. I governi chiedono quindi sicurezza e controlli, perché non si tratta solamente di un problema che interessa l’ambiente, ma anche il comportamento di colossi che fanno affari in tutto il mondo e che violano i diritti di conoscenza e di trasparenza nei confronti dei consumatori che accordano la loro fiducia ad una particolare casa automobilistica. Anche il parlamento italiano ha presentato un’interrogazione in merito, riportando le parole di Bankitalia, la quale ha affermato che lo scandalo delle automobili truccate può rappresentare un freno alla crescita dell’economia globale dello Stato italiano.

parigiAttacco a mano armata ad un convoglio diretto all’aeroporto di Le Bourget: Il convoglio di un principe saudita è stato attaccato ieri sera a Parigi da uomini armati di Kalashnikov, che sono riusciti a portare via 250.000 euro e documenti “sensibili”.

I fatti si sono verificati domenica sera nei pressi della porte de la Chapelle, a nord del centro di Parigi, tra le 21:00 e le 22:00. Non ci sono stati feriti secondo la polizia. Le Parisien sostiene che il commando, armato di kalashnikov, si sarebbe impadronito di documenti “sensibili”.

I rapinatori che hanno attaccato il convoglio di un principe saudita ieri a Parigi erano “molto ben informati” e hanno utilizzato “un modus operandi raro e inedito”.
Sono i primi commenti degli inquirenti sul fatto, riportati dalla radio Europe 1. Secondo le prime ricostruzioni, i rapinatori, un commando di otto uomini, hanno seguito il convoglio su due auto dall’ambasciata dell’Arabia Saudita, e una volta giunti in prossimità dell’uscita da Parigi, nella zona di Porte de la Chapelle, hanno attaccato.

Hanno puntato le loro armi, dei kalashnikov, contro l’autista dell’ultimo veicolo, obbligandolo a fermarsi, e hanno poi preso il volante, fuggendo. A qualche chilometro di distanza hanno rilasciato gli occupanti del veicolo, tre sauditi, e sono fuggiti con un bottino di 250 mila euro e dei documenti. L’auto è poi stata ritrovata bruciata, insieme alle due auto usate per l’assalto. Sulla rapina è stata parte un’inchiesta, affidata alla Brigata anti banditismo della polizia di Parigi.

Per gli investigatori parigini l’indagine è a un bivio: intrigo internazionale o criminalità comune, ma molto ben informata e organizzata.