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Papa-Francesco-594x350Il tour africano di papa Francesco sta entrando nel suo cuore e il pontefice sta visitando in questi giorni lo Stato della Repubblica Centroafricana. Nel Bangui, il papa ha quindi fatto visita alla moschea locale, incontrando la comunità musulmana che qui è molto numerosa e ribadendo il messaggio di pace che sta diffondendo in tutto il suo viaggio pastorale.

Il pontefice è stato accolto dall’Imam locale e ha quindi fatto un discorso appellandosi alla fratellanza fra musulmani e cattolici. Secondo il papa, non può esserci religione senza pace e senza fratellanza, quindi tutto il mondo deve unirsi per combattere la guerra e il terrorismo. Il pontefice ha quindi chiesto, al momento della sua entrata nella moschea, di essere accompagnato nel mihrab, che rappresenta il punto di maggiore devozione per i fedeli musulmani. Papa Francesco si è quindi raccolto in solenne preghiera per alcuni minuti.

Il papa ha successivamente raggiunto lo stadio Barthelemy Boganda di Bangui, dove davanti a 20mila cristiani ha festeggiato la festa di Sant’Andrea Apostolo e celebrato una messa solenne. Il suo pensiero è andato alla scoperta dell’uomo nuovo che c’è dentro ognuno di noi e che deve saper uscire allo scoperto, ancora una volta in nome di una pace e di un’armonia che hanno caratteri universali.

La visita in Africa viene ogni giorno commentata da un tweet da parte della Santa Sede e, nell’occasione di ieri, il pontefice ha twittato una frase raccolta dalla sua omelia, che si propone ancora una volta di gettare il germe della pace fra chi segue i canali social e non solo. ‘Tra cristiani e musulmani siamo fratelli e dobbiamo comportarci come tali’ sono state infatti le parole usate, brevi ma significative.

Egitto-alta-affluenza-al-referendumSta ottenendo l’effetto sperato la campagna contro la violenza sulle donne lanciata circa un mese fa in Egitto. Si tratta di una campagna molto speciale, che ha scelto di affollare la stazione dei treni di El Cairo con tanti cartelloni e installazioni a fumetti. I viaggiatori si stanno infatti fermando, divertendosi e rattristandosi nella lettura delle strip che raccontano un problema sentito nel paese, ma mai affrontato dalle autorità con il giusto grado di severità.

Imprint Movement è la campagna, disegnata da un famoso artista locale, il quale ha rivelato di avere speso molto del tempo ad intervistare le donne, per capire quali sono i loro sentimenti quando vengono sottoposte ad occhiate troppo insistenti o addirittura a molestie in luogo pubblico. Il risultato si legge in una serie di fumetti molto belli, carismatici, ma soprattutto chiari nel loro scopo di denuncia.

I passanti e i cittadini hanno accolto favorevolmente l’iniziativa, dichiarando che è giusto parlare del problema, il quale chiede di essere affrontato anche nelle discussioni familiari, nelle scuole e nei centri pubblici. L’Egitto sta infatti recependo il problema e si sta muovendo per creare soluzioni adatte. L’anno scorso lo Stato ha emanato una legge che prevede sei mesi di reclusione per chi compie molestie sessuali e la condanna a pagare un corrispettivo di circa 3mila sterline egiziane come risarcimento.

I passi da fare sono molti, ma la campagna di sensibilizzazione fumettistica sta regalando tanti risultati, perché sta ‘acchiappando’ l’attenzione dei passanti di tutte le età e può risultare utile per sensibilizzare sull’argomento soprattutto le generazioni più giovani.

Interpellate sull’efficacia del progetto, molte passanti donne hanno dichiarato che si tratta di una scelta utile, ma che le pene sono ancora troppo leggere per chi commette questo tipo di reati. L’educazione deve infatti partire dalla famiglia, che deve spiegare ai figli maschi che esiste una linea rossa che non deve essere oltrepassata, oltre la quale viene a mancare il rispetto verso il genere femminile.

angelino_alfano_ansaIl ministro dell’Interno Angelino Alfano ha disposto l’immediata espulsione dell’imam della moschea di San Donà di Piave (Venezia), il marocchino Abd Al-Barr Al-Rawdhi, per “grave turbamento dell’ordine pubblico e pericolo per la sicurezza nazionale e discriminazione per motivi religiosi”.

L’imam, secondo quanto riporta il quotidiano ‘Libero’ che ha sollevato il caso, avrebbe incitato all’odio contro gli ebrei nel sermone del venerdì. L’episodio risalirebbe alla fine di luglio.

“Oh Allah – avrebbe detto tra l’altro l’imam le cui parole sono state riprese in un video dell’associazione Memri.org, vicina ad Israele – porta su di loro ciò che ci renderà felici. Oh Allah, contali uno ad uno e uccidili fino all’ultimo. Non risparmiare uno solo di loro”.

”Non è accettabile che venga pronunciata un’orazione di chiaro tenore antisemita, contenente espliciti incitamenti alla violenza e all’odio religioso”, ha sottolineato il ministro Alfano. ”Per questo ne ho disposto l’immediata espulsione dal territorio nazionale. La mia decisione valga da monito per tutti coloro che pensano che in Italia si possa predicare odio”.

Il provvedimento è stato adottato sulla base di scrupolosi accertamenti condotti dal Servizio centrale antiterrorismo, con il concorso della Digos di Venezia e d’intesa con la Procura della Repubblica.

La moschea di San Donà era già finita nel mirino della Digos di Venezia nel luglio del 2013 per traffico di clandestini: venne arrestato l’iman di allora Ahmad Chaddad sospettato anche di aver inviato soldi all’estero.

dollsssIl mondo della moda si unisce contro la violenza sulle donne,  50 brand,  associazioni Onlus, artisti, scrittrici, tutti insieme nella costruzione di Wall of Dolls, un muro che diventa un’installazione ad alto impatto emotivo, un’emozione che si traduce in azione concreta.

Wall of Dolls è un evento aperto a tutti i cittadini che potranno partecipare portando una bambola e creando una istallazione contemporanea: un contributo informativo e di immagine a favore di una crescita culturale della città di Milano.

Il 21 giugno, a Milano, con l’inaugurazione della Settimana della moda maschile, inizia la costruzione di un installazione sul muro del Centro Culturale di via de Amicis 2.. L’iniziativa, vuole mandare un messaggio forte, un muro di silenzio è un muro da abbattere, scuotendo le coscienze, per non restare indifferenti di fronte ai dati che raccontano il fenomeno.

Sono parecchi i personaggi famosi che realizzeranno ed esporranno la propria bambola-messaggio contro la violenza:  Joe Squillo  organizzatrice dell’evento, ne ha realizzata una con l’uncinetto, poi ci sono le bambole di Elenoire Casalegno, Vladimir Luxuria, Maria Grazia Cucinotta, Valeria Marini, Ivana Spagna, Syria, Giusy Ferreri, che ha realizzato una barbie che le assomiglia vestita di pelle e con la sua pettinatura eccentrica. Anche Missoni ha annunciato la sua adesione al Wall of Dolls:

All’installazione milanese risponderanno nell’arco dell’anno altre città italiane ed europee. L’iniziativa è stata inserita nel Calendario degli Eventi della Camera Nazionale della Moda Italiana e vede il Patrocinio del Comune di Milano.

 

 L’installazione verrà inaugurata oggi all’interno del Centro Culturale di via Edmondo de Amicis di Milano, dove resterà esposta per tutta la durata dell’Expo di Milano 2015.

 

Madonna

Madonna

Madonna è conosciuta in tutto il mondo per il suo incredibile talento e per la sua bellezza che pare migliori anno dopo anno, ma non è stato tutto rose e fiori: secondo le dichiarazioni rilasciate all’ Harper Bazaar, Madonna è stata violentata quando era ancora una ragazzina.

E’ la stessa Madonna a raccontare la tragica vicenda, spiegando di come un tempo la massima trasgressione nel suo liceo consisteva nel bere una birra e nel fumare spinelli: lei invece aveva deciso di smettere di depilarsi e di indossare un foulard sopra la testa. Nonostante i pochi soldi, Madonna era riuscita a raggiungere New York cercando di coronare il suo sogno, ma ha dovuto far fronte a diverse difficoltà, tra cui la violenza sessuale.

Madonna ammette di essere stata derubata per ben due volte da quando aveva affittato un piccolo appartamento, ma l’apice delle sue sventure è avvenuto con la violenza sessuale: a causa di un coltello puntato alla gola, Madonna è stata costretta ad arrampicarsi sopra un tetto dove è stata consumata la violenza. Decide di raccontare la sua verità prima che altri possano manipolarla a proprio piacimento.

Salerno – Un uomo di 55 anni è stato arrestato dai Carabinieri perché costringeva i suoi tre figli a subire abusi sessuali, abusi che venivano filmati per poi essere venduti nel mercato della pedopornografia. Insieme all’uomo di 55 anni, sono stati arrestati, a Salerno, anche due suoi amici di 51 e 57 anni. Le indagini hanno preso il via il marzo scorso, dopo di che per mesi sono state portate avanti le verifiche con intercettazioni telefoniche.

Salerno – tre arresti e minori affidati agli assistenti sociali

I tre uomini sono stati arrestati con l’accusa di atti sessuali aggravati con minorenni e violenza sessuale di gruppo aggravata. Oltre a questo, il padre dei tre ragazzi è stato accusato di maltrattamenti di famiglia. Ecco le parole del Gip di Salerno, a dir poco sconvolto da quanto scoperto: “Una vicenda complessiva di immenso degrado umano che affonda le sue origini nell’ignoranza e nella povertà, prima ancora umana e sociale che economica”.

Napoli – C’è una svolta nel caso della donna albanese, Toska Xhuli di 24 anni, che ieri sera è stata picchiata con violenza e chiuso in un sacco dei rifiuti in una casa di via dei Tribunali a Napoli. Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Napoli hanno infatti rintracciano un uomo, a Benevento, che potrebbe essere coinvolto nel pestaggio. L’uomo è ora in Questura.

Napoli – Toska Xhuli in coma farmacologico

Per quanto riguarda invece la donna albanese, le sue condizioni restano gravissime e lei rimane tra la vita e la morte in coma farmacologico. La 24enne ha riportato un trauma cranico-facciale, uno addominale e un altro ancora toracico. Da ieri si trova nel reparto di rianimazione dell’ospedale Loreto Mare, dove ha già subito un intervento chirurgico. La prognosi rimane riservata e seguono aggiornamenti continui.

Maltrattamenti su minori – Ancora una vicenda di violenza scuote l’Italia. Questa volta però i maltrattamenti e le violenze sono stati a carico di bambini. Schiaffi, spinte e calci: sono queste le violenze perpetrate da un’insegnate d’asilo ai bambini che le erano stati affidati. E’ questo quanto viene accusato a Ines Romano, insegnante di un asilo situato a San Costantino Calabro, nel vibonese. La donna è stata arrestata dai carabinieri ed è stata successivamente posta agli arresti domiciliari.

Violenza all’asilo – secondo caso in pochi giorni

I maltrattamenti inflitti dalla donna sono venuti alla luce grazie alle riprese delle videocamere fatte installare nella scuola dalla Procura vibonese che ha coordinato le indagini. L’insegnate è ora accusata di maltrattamento di minori. Non è il primo caso, negli scorsi giorni a Barletta è successa una cosa molto simile, si spera che situazioni del genere non si ripetano più e che non vengano più maltrattati bimbi innocenti.