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terremoto-nel-modenese-4-mortiUn forte sisma si è fatto sentire questa notte, alle 4.05 la sua intensità 5.9 gradi della Scala Richter, ha provocato crolli e tanta paura nel Ferrarese e Modenese. Il terremoto è stato sentito anche in Lombardia ed in Veneto. Tanti i crolli, maggiori in provincia di Modena, dove persiste un forte odore di gas.

Le vittime sono due operai, che si trovavano nella fabbrica di ceramiche a Ferrara, precisamente a Sant’Agostino, un’altra vittima è una donna di 37 anni, colta da malore a Bologna. Questo decesso è stato riferito dai Carabinieri, forse la paura la causa. Il capannone di un’azienda a ciclo continuo, a Ponte Rodoni è crollato ed ha fatto la terza vittima.

I feriti sono una cinquantina. Sono seguite altre scosse di assestamento dopo la prima delle 4.05 di stanotte registrate dall’Istituto di Geofisica e Vulcanologia, di 3.3 alle 5.35 e di 2.9 alle 5.44 di stamattina.

La Protezione Civile si è mobilitata. L’epicentro dunque in Emilia-Romagna, in provincia di Modena ad una decina di metri di profondità. È qui che si registra la presenza delle persone ferite. Nel Ferrarese si sono verificati numerosi crolli di edifici storici. A Crevalcore crolla una torre.

Il traffico ferroviario è stato riattivato alle 7.45 , rimangono solo due tratte da riattivare cioè Bologna –Rovigo e Bologna-Poggio Busco dove sono ancora in atto le ricognizioni tecniche previste dal protocollo delle FS.

terremoto-tsunami-indonesiaDopo le violente scosse di terremoto, verificatesi a partire da stamame, di intensità pari a 8.5 gradi della scala Richter, ed 8.8 ed ancora 8.2 gradi, presso l’isola di Giacarta, in Indonesia, è scattato l’allerta tsunami sulle coste indiane.

Le autorità di Giacarta hanno informato la popolazione del rischio tsunami, tanto che sull’isola di Simeulue, che si trova a sud di Banda Aceh, poco distante dall’epicentro del sisma, l’acqua del mare si è ritirata di circa 10 metri.

L’arrivo di un’onda anomala,  come primo segnale ha proprio il ritiro delle acque dalle coste.

Le coste della Thailandia sono state evacuate, soprattutto lo sono state sei province, tra cui Phuket, dove è stato chiuso l’aeroporto, Krabi, Phangnga, Trang e Satun. Anche in Malaysia è stata ordinata l’evacuazione della popolazione. E nella penisola indiana, l’allarme tsunami è giunto al porto di Chennai, già chiuso e ad Orissa e Kerala.

È allerta rosso per gli arcipelaghi delle Andamane e delle Nicobare, che si trovano proprio nell’Oceano Indiano, il rischio è di un’onda di 4 metri come rendono note le fonti ufficiali.

In totale sono 26 i paesi interessati dall’allerta tsunami, dalle Maldive alla Malaysia. Il Presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono ha dichiarato alla radio locale Ndtv, che non sono state rilevate vittime.

L’isola di Sumatra il 26 dicembre del  2004 è stata interessata dallo tsunami, dopo il sisma di magnitudo 9.3 della scala Richter. Il terremoto che si è verificato oggi, è di 4 volte inferiore come intensità, perché interessa un’area di 300 chilometri, rispetto alla faglia estesa 1.200 chilometri nel 2004.

Le prime onde che  sono state registrate sulle coste di Giacarta sono alte circa 80 centimetri.

Allerta anche per le coste di Kenya e Tanzania, che sono bagnate dall’Oceano Indiano.