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Siria Giuliano Ibrahim Delnevo, 20 anni, è uno studente genovese morto in Siria combattendo al fianco dei ribelli contro il governo Bashar Assad. La vicenda di Giuliano, che questa mattina era stata anticipata nell’edizione de ‘Il Giornale’, è stata confermata da fonti attendibili. Sulla pagina Facebook del ragazzo, lui stesso affermava di essersi convertito all’Islam e di aver assunto il nome di Ibrahim.

Conflitto israeliano – 300 mln di dollari da USA

La battaglia in Siria non ha alcuna intenzione di placarsi, motivo per cui direttamente dal G8 in Irlanda del Nord, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama ha annunciato ai partner di aver stanziato 300 milioni di dollari in aiuti umanitari che andranno ai profughi e a tutti quelli che hanno subìto vittime nel conflitto israeliano. Più di metà somma andrà alla Siria, mentre il resto ai Paesi che ospitano  rifugiati siriani.

assadIl presidente siriano Bashar al Assad dichiara torna a far sentire la sua voce in pubblico, in un discorso trasmesso in diretta tv la sua posizione, si tratta della prima apparizione pubblica dallo scorso mese di novembre. – “Non negozieremo con chi usa la violenza e con quelli che sono dietro questi fantocci” – con queste parole perentorie il presidente siriano ribadisce la posizione del governo che ha intenzione di continuare ad usare la forza. Dalle sue parole inoltre fa appello ad una mobilitazione nazionale per contrastare gli estremisti ribadendo: “Siamo disponibili a dialogare con partiti, individui che non vendono il loro Paese agli stranieri”. Il presidente siriano Bashar al Assad continua il suo discorso televisivo dichiarando anche: “Non possiamo aspettare che altri trovino una soluzione per la Siria, dove la sicurezza è scomparsa dalle strade e ovunque si respira tristezza. Desidero ringraziare Russia, Cina e Iran per il sostegno offerto alla Siria”.Intanto presto in Siria si avvierà la creazione di una Conferenza nazionale per compilare una nuova Costituzione che in un secondo momento dovrà essere sottoposta ad un referendum, dopo del quale ci svolgeranno nel Paese le elezioni politiche.

Lakhdar-Brahimi-delegato-OnuL’esercito siriano ha ripreso i bombardamenti su Homs, assediata senza pause ormai da sei mesi. La nuova offensiva segue la conquista di Deir Balbeeh, cuore industriale del paese, ancora sotto il controllo dei ribelli, le milizie dell’opposizione invece hanno rafforzato la stretta attorno alla base militare di Hamidiyeh, una delle ultime posizioni dell’esercito nel nordest del Paese. I bombardamenti di ieri hanno provocato circa 200 morti: 91 civili, 11 bambini hanno perso la vita nei bombardamenti aerei nella zona di Damasco ed altri 10 ad Aleppo. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani ad Homs l’esercito, dopo aver conquistato il quartiere di Deir Baalbeh al termine di violenti scontri, ha lanciato diversi razzi contro i quartieri ribelli, le truppe hanno anche bombardato un’altra vicina roccaforte dell’opposizione, Rastan.
Lakhdar Brahimi, inviato speciale Onu per la Siria, ha riferito che “una soluzione del conflitto siriano è ancora possibile, anche anche se la situazione è molto grave e peggiora di giorno in giorno. Quasi 50mila persone sono state uccise in meno di due anni e se, Dio non voglia, la crisi proseguirà per un altro anno non ne moriranno altre 25mila, ma centomila. La situazione si sta deteriorando”. “Se il conflitto proseguirà – ha ribadito l’inviato Onu – la Siria non si dividerà in Stati come accaduto in Jugoslavia, ma diventerà una nuova Somalia, il che significa ‘signori della guerra’, e che il popolo siriano sarà perseguito da chi vuole controllare il suo destino”.

Siria-armi-chimiche-contro-gli-insortiIl regime siriano usa armi chimiche contro gli insorti: questa la denuncia di un’emittente panaraba. Secondo quanto riferito da tale fonte a Homs le armi chimiche utilizzate durante l’ultimo bombardamento aereo avrebbero già provocato sette vittime mentre si contano decine di persone rimaste intossicate nel sobborgo di al-Bayyada. Una notizia che deve ancora essere avvalorata e che quindi resta ancora un’ipotesi, anche se secondo le diagnosi eseguite dai medici di Homs, gli effetti quali: delirio, paralisi e danni alle vie respiratorie, che le vittime hanno riportato, in seguito al bombardamento aereo, sono paragonabili a quelli causati dall’inalazione del gas Sarin. L’ultimo attacco dell’aviazione di Damasco conta almeno 90 vittime, sorprese dal raid aereo mentre si trovavano in fila davanti ad un forno. Questo non è il primo episodio in cui le forze fedeli al presidente al Assad colpiscono dei luoghi di raduno dei civili, già questa estate si è verificato un bombardamento su un altro panificio nei pressi di Aleppo, ed anche allora si è trattata di una vera e propria strage che ha provocato la morte di circa 60 persone. Il regime siriano dopo l’ultimo attacco aereo ha fornito la sua versione dei fatti sostenendo che si è trattata di un’azione provocata dai terroristi e non dalle bombe dei Mig lealisti.

Siria-rapiti-tre-tecniciMario Belluomo, un ingegnere italiano ed altri due tecnici, di cui non è certa ancora la nazionalità, sono stati rapiti in Siria. L’uomo, un tecnico di Catania, lavora nell’acciaieria Hmisho, a Latakia, è stato sequestrato nella zona di Tartus, a Nord di Damasco. L’Unità di crisi della Farnesina ha da subito condotto degli approfondimenti, attivando inoltre i canali per i necessari interventi a favore del connazionale rapito, informando anche i familiari dell’interessato, con i quali continua a restare in contatto. Il capo della diplomazia italiana ha dichiarato, in merito a questo episodio, quanto segue: “Anche in questo caso, in raccordo con tutte le strutture dello Stato coinvolte, stiamo lavorando con il massimo impegno e con la stessa dedizione con cui le nostre Ambasciate e Consolati quotidianamente prestano assistenza ai connazionali in difficoltà, anche in regioni e situazioni a rischio”

Il ministro degli Esteri Giulio Terzi che sta seguendo personalmente il caso, attraverso l’Unità di crisi, ha dichiarato. “In tutti questi casi l’incolumità del connazionale è la nostra priorità assoluta ed è indispensabile tenere il massimo riserbo” ribadendo “stiamo lavorando con il massimo impegno”.

siria-attacco-ad-aleppoSiamo tutti col fiato sospeso dopo che l’esercito siriano ha lanciato la sua offensiva ad Aleppo. I militari si dirigono verso il quartiere Salaheddine, dove ci sono stati gli scontri più cruenti dall’inizio del conflitto. Il presidente dell’Osservatorio siriano dei Diritti dell’Uomo, Rami Abdel Rahmane aggiunge: Si può dire che l’assalto è cominciato.

Nella città di Aleppo sono arrivati 1.500-2.000 ribelli che si aggiungono ai 2.000 già presenti. I ribelli hanno fatto girare un video nel quale si mostra la cattura di miliziani del regime, i Shabiha. Secondo il generale norvegese Robert Mood, ex capo degli osservatori dell’Onu, Assad cadrà e con lui il suo il suo regime, ma non sa dire quando.

due-italiani-fermati-a-damascoSono ancora da chiarire i motivi che hanno messo in fermo due italiani in Siria, che volevano rientrare in Italia, con un aereo in partenza da Damasco, via Beirut. La Farnesina parla di episodio poco chiaro. L’unità di crisi del Ministero degli Esteri, vuole seguire da vicino la vicenda per chiarire il motivo del fermo dei due italiani. I due italiani lavorano presso un’impresa subappaltatrice della Ansaldo. Erano in auto e sono stati fermati da uomini armati. Questo episodio è avvenuto martedì scorso. La Farnesina è in contatto con i familiari dei due italiani fermati.

Stamane l’esercito siriano ha lanciato una nuova offensiva contro i ribelli a Damasco, le truppe fedeli al regime hanno sparato nel quartiere di Shaba, ed hanno ucciso un civile e ferito altre dieci persone. Scontri violenti anche ad Aleppo.

siria-strage-di-bambiniI bambini uccisi a Hula da parte dell’esercito sono 25, le vittime sono 100. È l’osservatorio siriano per i diritti umani a dare fonti ufficiali, con un numero diverso ma sono 90. Il Consiglio nazionale siriano parla di 110 morti. Secondo i Comitati locali di coordinamento dell’opposizione, sono state 5 le vittime nella giornata di oggi. Si sono svolte alcune manifestazioni di protesta per il massacro di ieri a Hula, nella provincia di Homs, si sono svolte a Damasco, Aleppo e Idlib. I civili morti oggi sono due persone uccise a Qusair, due ad Hariha ed una ad Erbin.

Nel massacro di Hula, 110 i civili, e sul numero dei bambini ci sono notizie diverse, 25 secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, alcune vittime morte per i bombardamenti di artiglieria, altre vittime, come famiglie intere, sono state massacrate, come afferma Bassma Kosmani, responsabile delle relazioni esterne del Cns.

Restano le  immagini amatoriali su Youtube che mostrano bambini insanguinati in un appartamento, tra cui uno decapitato.