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C_4_articolo_2079211_upiImageppTanti gli scioperi oggi in tutta Italia: e un po’ dovunque si verificano scontri con la polizia e tensioni, più o meno forti a seconda dei casi. E’ sicuramente oggi il giorno dello ‘Sciopero sociale‘: in ben 25 piazze italiane Cobas, sindacati di base, organizzazioni studentesche, precari e attivisti dei centri sociali si sono mobilitati e sono scesi nelle piazze per protesta contro le politiche di austerità della Ue e del governo Renzi, contro il Jobs Act e l’abolizione dell’articolo 18. E ancora protestano per la scuola, per l’assuzione dei precari e per contrastare in generale l’operato del governo.

A Milano ci sono stati diversi scontri tra polizia e studenti; alcuni manifestanti hanno deviato dal percorso e sono subito stati bloccati da uno schieramento di poliziotti e guardia di Finanza. Nel corteo era presente anche la Fiom Cgil, i militanti No Tav e gli attivisti per ‘il diritto alla casa’. “Non ci fermeremo, andremo avanti fino a quando non cambieranno le loro posizioni. Abbiamo la forza e l’intelligenza per farlo”, ha dichiarato alla stampa il segretario generale della Fiom Landini.

Anche Padova è stato teatro di scontri tra forze dell’ordine e centri sociali: il vicequestore è stato ferito. A Roma sono stati lanciati petardi e uova davanti al ministero dell’Economia; circa trenta lavoratori sono poi saliti in cima al Colosseo e hanno srotolato alcuni striscioni: ‘io sto con Ilario e Valentino’ e ‘no alla privatizzazione del trasporto pubblico’. Anche il ministero dell’Istruzione ha visto diversi sit in: docenti precari e non, lavoratori della scuola e studenti hanno protestato contro la “buona scuola” del governo Renzi.

A Genova cinque cortei all’altezza del varco di Ponte Etiopia (Sampierdarena), hanno paralizzato la città, invece a Torino uova, vernice rossa e palloncini colorati sono stati lanciati nei pressi della sede Miur da studenti, precari e sindacati di base. Anche a Palermo si sono verificati lanci di uova contro la banca Unicredit di via Ruggero Settimo.

scontri corteo operai 2014Giornata di scontri e di cortei operai, oggi, 29 ottobre 2014. Infatti, durante il corteo degli operai delle Acciaierie Terni-Ast, proprio mentre i manifestanti erano diretti al ministero dello Sviluppo Economico, vicino a piazza Indipendenza il corteo è stato fermato e bloccato dagli agenti della polizia in tenuta antisommossa. I manifestanti, tentando di sfondare il cordone, sono stati respinti anche con forza dai poliziotti. Tre persone sono rimaste ferite e poi trasportate in codice verde al policlinico Umberto I. “Hanno caricato gli operai – ha affermato ai media il segretario della Fiom Maurizio Landini – Chiediamo un incontro con il ministro e il capo della polizia, devono spiegare quello che è successo”.

Ma la Questura di Roma replica affermando che “non c’è stata nessuna carica, ma un’azione di contenimento quando i manifestanti hanno tentato di forzare il cordone di poliziotti per andare verso la stazione Termini ed occuparla. Sono stati i manifestanti ad andare verso il cordone degli agenti lanciando oggetti e ferendo un funzionario e tre poliziotti che li hanno dovuti contenere”.

Intanto, il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo ha chiesto una informativa da parte della Digos sui recenti avvenimenti, allo scopo di avviare un fascicolo di indagine, se necessario. E tutti i gruppi parlamentari del Senato hanno chiesto al ministro degli Interni Angelino Alfano di parlarne domani al question time. Anche Susanna Camusso ha condannato “con forza e sdegno” le cariche, dando solidarietà alla piazza e ai manifestanti, chiedendo al ministro Alfano di fare chiarezza su quanto è accaduto oggi. Il sottosegretario Graziano Delrio ha telefonato a Landini e ha dichiarato: “Il Governo continua a essere impegnato nell’affrontare la crisi di Ast Terni ed effettuerà una puntuale verifica per quanto accaduto oggi con il ferimento di alcuni operai”. Gli operai invece raccontano che sono stati manganellati perchè non volevano che arrivassero al ministero dell’Economia.

torino scontri studenti 2014Una giornata di scontri e di tensione, quella di oggi a Torino. Ha avuto luogo infatti il corteo degli studenti, che protestavano in una manifestazione contro il vertice dei ministri europei del Lavoro. Il summit si terrà oggi pomeriggio e domani al Teatro Regio di Torino. E’ rimasto ferito anche il questore vicario di Torino, Giuseppe Ferrari, a causa dell’esplosione di una bomba carta.

Cinque persone sono stati fermate dalle forze dell’ordine, e sono in corso le identificazioni di altri ragazzi, protagonisti degli scontri più violenti. A quanto pare, il primo scontro si è avuto nella piazza Castello, la più centrale di Torino. I manifestanti hanno rimosso alcune transenne che sbarravano la strada verso il Teatro Regio e hanno lanciato poi pomodori contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con i lacrimogeni. Tante bombe carta, tre feriti, almeno secondo il bilancio provvisorio di questa triste giornata. Il segretario della Fiom Landini ha comunque finito il comizio, nonostante i manifestanti cercassero di bloccare il suo intervento.

Sono stati migliaia i lavoratori che hanno seguito la manifestazione regionale della Fiom contro la riforma del lavoro proposta dal governo Renzi. Al corteo erano presenti anche gli esponenti della Cgil di Torino e del Piemonte, nonché della scuola, dei pensionati e tanti altri. C’erano anche alcune bandiere di Rifondazione Comunista. Stando a quanto riferito dalla questura, si è verificato oggi un attacco di circa 300 persone di area autonoma e anarchica, giunto a sorpresa in coda al corteo, quando la manifestazione, come spesso accade, si stava svolgendo in modo del tutto pacifico. Tre poliziotti di Padova sono stati feriti per lo scoppio di bombe carta, sei autonomi sono stati fermati. Ferito anche il vicario del Questore di Torino, colpito alla gamba sinistra. Intanto avverrà comunque l’incontro del ministro Poletti con una delegazione di lavoratori e della Fiom.

egitto-guerra-civile-370x275La Piattaforma Taksim  aveva invitato a manifestare pacificamente muniti di fiori e libri in Piazza Taksim, e in altre città del paese per ricordare  gli otto morti e oltre 8mila feriti, della feroce repressione di un anno fa.

Il centro di Ankara e di Istanbul dopo ore di scontri decine di feriti e centinaia di arresti, porta i segni della battaglia: il pugno di ferro del premier turco Recep Tayyip Erdogan ha trasformato il primo anniversario della grande rivolta di Gezi Park in una giornata di violenza. 

 Il premier Erdogan ha annunciato: “se manifestate sarete arrestati. Non potete occupare Taksim, come avete fatto l’anno scorso, dovete rispettare la legge. Se ci andate, è stato l’ avvertimento, alle nostre forze sicurezza sono state date istruzioni chiare e farà di tutto che è necessario”.

Così piazza Taksim è stata circondata  con camion dotati di idranti e 25.000 agenti pronti a intervenire. Ma incuranti del il divieto di Erdogan, migliaia di persone a Istanbul, Ankara, Antalya, Adana e in altre città sono scese in piazza. Le forze anti-sommossa sono intervenute con brutalità usando lacrimogeni, cannoni ad acqua e pallottole di gomma per impedire che i manifestanti si avvicinassero alla piazza. Secondo alcune fonti i feriti sarebbero più di cento.

Anche i giornalisti sono stati presidi mira dalla polizia, ad Ankara un fotoreporter italiano, Piero Castellano, e’ stato colpito da un candelotto  lacrimogeno esploso dalla polizia turca che è intervenuta con la forza nel pomeriggio ad Ankara contro una manifestazione organizzata nel primo anniversario della rivolta di Gezi Park. Il giornalista italiano è già stato dimesso dall’ospedale e sta bene.

Al direttore del quotidiano Evrensel, Erdal Imrek, invece un agente ha spruzzato gas urticante direttamente in faccia. Il corrispondente della Cnn Ivan Watson è stato arrestato in diretta da un gruppo di poliziotti in borghese, liberato dopo mezzora ha detto di essere stato picchiato.

Derby Roma-Lazio – Il derby tra Roma e Lazio, che doveva essere un grande spettacolo, è stato nuovamente rovinato dagli scontri e dagli accoltellamenti avvenuti fuori dallo stadio Olimpico. La situazione non è più sostenibile, soprattutto perché ogni qualvolta si incontrano le due squadre della Capitale, accade sempre qualcosa che non dovrebbe accadere. Il derby giocato nuovamente in notturna è stato un vero disastro, motivo per cui le cose cambieranno, o almeno si spera cambino.

Derby Roma-Lazio: meglio di pomeriggio

Nella giornata di ieri, sono arrivate le parole di Giuseppe Pecoraro, Prefetto di Roma, che si è espresso proprio su quanto accaduto: “Ho già scritto alla Lega perché i prossimi derby tra Roma e Lazio vengano disputati di pomeriggio per questioni di sicurezza. In caso contrario mi riservo di decidere, non è più tollerabile che ad ogni derby nella Capitale debbano puntualmente verificarsi incidenti”.

Juventus – Nella mattinata di oggi, 51 sostenitori della Juventus hanno ricevuto il Daspo, ovvero un provvedimento di divieto di accesso alle manifestazioni sportive che durerà per tre anni. Il provvedimento è arrivato dopo le indagini eseguite dagli agenti della squadra mobile e del commissariato San Paolo, in merito ai fatti avvenuti l’1 marzo, durante la sfida contro il Napoli.

Juventus – Daspo: auto distrutte

I 51 ultras sono accusati di essere scesi dal bus (colpito dagli ultras napoletani con un sasso) e di aver organizzato una vera e propria rivolta che ha danneggiato, con spranghe e aste, in particolar modo le auto parcheggiate nelle zone limitrofe allo stadio.

La capitale francese è stata ieri sfondo di scontri tra cattolici e femministe. Il tema è assai scottante e riguarda la proposta di legge a favore dei matrimoni e le adozioni gay. Al grido di “la famiglia è sacra e va rispettata” e di “sì alla famiglia, no all’omofollia” i conservatori francesi hanno sfilato in corteo per le vie di Parigi, protestando contro il governo di Hollande che si è proposto come fautore di tale svolta nella società francese.  Le femministe ucraine del gruppo Femen a un tratto hanno invaso il corteo, inscenando una protesta pacifica in topless: “in gay we trust” è la frase che fieramente hanno mostrato impressa sui seni nudi. Alcuni tra i cattolici manifestanti non hanno gradito la contestazione provocatoria e hanno aggredito sia le femministe che alcuni giornalisti e fotografi presenti sul posto, riservando spintoni e botte per coloro che hanno disturbato il tranquillo svolgimento del corteo.  Già sabato erano scesi in piazza circa 100.000 oppositori, mentre ieri è stata la volta dei cattolici integralisti i quali hanno organizzato una manifestazione autonoma partita dal Ministero della Famiglia della capitale.

Tensione ieri a Rimini in occasione della Giornata della legalità. Mille e cinquecento studenti hanno contestato il Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri per gli scontri avvenuti nei giorni scorsi tra la polizia e i manifestanti di varie città italiane. Non c’è modo di placare gli animi e una giovane di un collettivo riesce a salire sul palco e a far sentire la sua voce di protesta. Accusa il Ministro di aver ordinato premeditatamente le cariche contro i manifestanti e definisce vergognoso che proprio a lei sia concesso di parlare in una giornata di legalità. “Ma voi lo sapete cos’è il fascismo? Che cos’è lo squadrismo?”: il ministro Cancellieri prova con estrema difficoltà a ribattere alla accuse tra fischi e urla dei manifestanti. Ha poi espresso il suo disappunto affermando: “Speravo in un confronto piu’ democratico . Sarebbe stato bello un dibattito, domande e risposte ma questo non c’è stato”. Ribadisce il suo impegno volto a scoprire l’identità del poliziotto accanitosi sul giovane di Belluno, la cui foto del volto grondante di sangue ha fatto il giro del web e delle principali testate giornalistiche. Intanto il capo della polizia Manganelli ha di chiarato di voler arrivare “alla completa identificazione dei poliziotti che si sono resi responsabili di abusi. Perché quei poliziotti saranno puniti. E lo dico non solo perché questa è l’indicazione del ministro, ma perché condivido gli argomenti che il ministro ha usato. Il rispetto democratico che meritiamo passa attraverso la nostra forza nell‘isolare e sanzionare chi sbaglia“.