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napolitano lascia quirinaleIl presidente della Repubblica Giorgio Napolitano presto potrebbe lasciare il Quirinale. D’altronde, Napolitano non ha mai nascosto la sua intenzione di concludere in tempi brevi il suo secondo mandato, la prima volta nella storia repubblicana italiana che accade una cosa del genere, ovvero che uno stesso presidente venga eletto per due volte. La data sarebbe la fine dell’anno, sul finire anche del semestre italiano di presidenza dell’Unione europea.

Se ne parla da tempo, nei palazzi della politica romana, e ora pare che la decisione sia stata presa. Il presidente però avrebbe voluto legare la sua scadenza al successo delle riforme istituzionali e della legge elettorale, che ancora sembra lontana dalla sua definizione. Ma sembra di capire che la decisione di Napolitano sia anche legata alla indisponibilità di sciogliere le Camere anzitempo, un compito che lascia volentieri al suo successore.

Da qualche indiscrezione che trapela qua e là, si può capire come il presidente sia soddisfatto per l’energia e la determinazione messe in campo dal presidente del Consiglio, Renzi. Ma allo stesso tempo Napolitano, che nel prossimo mese di giugno festeggerà i novant’anni, è stanco. Rispetta sempre tutti gli impegni istituzionali, ma ormai sta diradando l’agenda, se si tratta di allontanarsi dal Quirinale. Il 17 novembre all’Università Bocconi per assistere al ricordo di Giovanni Spadolini.

Nel 2015, insomma, Napolitano sarà nello studio di Palazzo Giustiniani, pronto ad accoglierlo quale presidente emerito. Schifani è uno dei primi a commentare la notizia: “Il presidente Napolitano è stato esempio di terzietà e dobbiamo sforzarci perciò, quando lui deciderà nella sua autonomia di lasciare il Quirinale, di trovare una convergenza su figure di alto profilo che non determinino scontri di ideologie o partitiche e che siano un elemento di garanzia, in un momento in cui il nostro paese, che sta attraversando una crisi economica non indifferente, ha quindi bisogno di una rappresentatività esterna a livello internazionale di grande autorevolezza”.

monte-prama-300x336Un gigante di Mont’e Prama esposto al Quirinale, il sottosegretario Francesca Barracciu, ha annuncito il progetto al quale lavorano ministero di Beni culturali e turismo, Regione Sardegna e Soprintendenza archeologica di Cagliari e Oristano. Tempi e modalità sono ancora da decidere.

Il sopralluogo è stato anche l’occasione per il sottosegretario di annunciare che gli scavi non si fermeranno, come qualcuno temeva, per mancanza di soldi, ma che ci sarà continuità fra il cantiere in corso, finanziato dalla Soprintendenza e dall’Università di Sassari, e quello, con 250 mila euro, del ministero dei Beni culturali per il quale la società Arcus assegnerà l’appalto ai primi di agosto.

Le sculture di Mont ‘e Prama sono state rinvenute in frammenti tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta. Si tratta di un insieme straordinario di frammenti statuari in pietra di epoca nuragica raffiguranti arcieri, guerrieri, pugilatori e modelli di nuraghe.

La tipologia e il numero dei frammenti, così come il loro stato di conservazione, fanno di questo ritrovamento uno degli eventi culturali più importanti di fine millennio. Le statue, di dimensioni monumentali, rappresentano la manifestazione di una civiltà che non ha uguali in tutto il bacino occidentale del Mediterraneo e proiettano nuova luce sull’arte e la cultura delle popolazioni della Sardegna. Tutte le statue appaiono in posizione eretta e superano i due metri di altezza.

Per quanto riguarda la datazione, gli studiosi si confrontano su due ipotesi cronologiche: una prima che colloca le statue intorno al VII a.C., un’altra che si spinge fino alla fine del primo millennio a.C. Caratteristica comune alle statue è la resa del volto e in particolare degli occhi. Due cerchi concentrici, unitamente ad una fronte molto prominente che scende su un naso stilizzato e pronunciato, rendono lo sguardo delle statue magnetico e severo e trasformano l’incontro con gli occhi del visitatore in un’esperienza indimenticabile.

L’area funeraria e sacra di Mont ‘e Prama si trova nel Comune di Cabras, un paese in riva all’omonimo stagno, in provincia di Oristano. In un territorio ricco di insediamenti nuragici, poco a nord della città fenicia, punica e romana di Tharros, Mont ‘e Prama deve il suo nome all’altezza, quasi 50 m, da cui il vocabolo Monte, ed alla zona climatica favorevole alla crescita spontanea della palma nana, in sardo Prama.

Intanto proprio stamattina gli scavi in corso hanno restituito altri importanti reperti. Si tratta di alcuni frammenti di un modello di nuraghe che si aggiungono al busto e al bacino di due diversi nuovi “giganti” scoperti già nei giorni scorsi.

clionapolitano3Il presidente della Repubblica compie 89 anni, essendo nato a Napoli il 29 giugno 1925,  è l’undicesimo e più vecchio capo dello stato nella storia della Repubblica italiana, in carica dal 15 maggio 2006. Prima di lui solo Sandro Pertini aveva superato gli 88 anni al termine del suo mandato, ma non ne aveva ancora compiuti 89.
L’inquilino che vigila dal Colle sugli italiani è ancora lui, re Giorgio. Napolitano trascorrerà questa giornata festiva insieme ai familiari nella tenuta presidenziale di Castelporziano.
Forse nemmeno lui pensava di dover vivere un secondo settennato al Quirinale (caso finora unico in Italia), anche se nei momenti di scoramento “Re Giogio” fa trapelare la sua voglia di tornare alla vita privata e ai suoi familiari.

Sembra passata un’eternità da quel 29 giugno dell’anno scorso quando l’intera classe politica  ancora frastornata dal siluramento nel segreto dell’urna di Romano Prodi, candidato del Pd al Quirinale, un vero terremoto politico che portò alla storica rielezione di Napolitano allo scranno più alto, voluto da tutti i partiti per uscire dalla crisi economica e procedere alle riforme istituzionali . Un bis mai verificatosi nella storia repubblicana e che ha aperto una fase politica in chiaro-scuro per Napolitano.

Ora le riforme sembrano avviate seppure tra mille difficoltà,  è   lo stesso Napolitano a sembrare ottimista: infatti ha detto poco tempo fa che si avvicina il momento in cui lui potrà passare la mano, cioè dimettersi. Sperando che questa volta i partiti siano capaci di trovare un sostituto, possibilmente più giovane.

Sala-Corazzieri-al-Qurinale-620x350“Questa volta sarà proprio come dare le chiavi del Quirinale in mano ai cittadini”, racconta all’ANSA Louis Godart, Consigliere del Presidente per la Conservazione del Patrimonio artistico. «Tutti potranno accedere – dice – stanza per stanza e ammirare i capolavori del palazzo che è la massima magistratura dello Stato Repubblicano». 

 Il Palazzo del Quirinale dischiude le sue porte  a una visita virtuale realizzata con immagini ‘immersive’ ad alta definizione.Con un pc,un tablet o uno smartphone collegandosi al sito www,quirinale.it, si potrà entrare ed ammirare i capolavori racchiusi in quelle stanze.

La nostra visita virtuale sarà accompagnata dalle voci  degli attori Francesco Pannofino e Isabella Ragonese, che ci guideranno verso la Cappella Paolina costruita da Paolo V nel 1615 su immagine della Sistina, la Sala delle virtù con l’arazzo della Cacciata dei mercanti dal tempio o quella delle Logge, Il Torrino del Cortile d’onore con l’orologio, la bandiera italiana al vento e la Madonna con il bambino di Carlo Maratta, e poi via verso lo Scalone del Seicento di Flaminio Ponzio che sale su, «incrociando» il Redentore dipinto da Melozzo da Forlì, fino all’imponente Salone dei Corazzieri o al grandioso Salone delle feste, ci si può soffermare sugli affreschi di Guido Reni o di Pietro da Cortona.

“Il tutto – racconta Godart – con una precisione d’immagine e una possibilità di ingrandire i dettagli davvero sorprendente. Lo dicevamo l’altro giorno anche con il presidente Napolitano, si riescono a vedere dettagli impensabili a occhio nudo. Penso ad esempio agli Affreschi del Salone dei Corazzieri’’. Ma non solo, perché il tour è aggiornato anche con gli ultimi restauri e ritrovamenti.

“Come nella Sala Gialla della Galleria di Alessandro VII Chigi – anticipa il consigliere – I restauri sono ancora in corso, ma ne diamo conto, anche per raccontare al pubblico il lavoro non facile, ma affascinante che stiamo compiendo”. “E proprio qui è appena emersa l’ultima delle molte «sorprese» che il palazzo del Quirinale continua a svelare, con alcune Metamorfosi di Ovidio rinvenute nella Sala Gialla, «dipinte tra il 1812 e il 1814» da un artista presumibilmente francese «di cui ancora non conosciamo l’identità ma che sapremo tra una quindicina di giorni”.

Sempre più “casa degli italiani”, come ha più volte sottolineato il Presidente Napolitano, per chi volesse goderne dal vivo, il Quirinale è aperto quasi ogni domenica ed, eccezionalmente, anche il 2 giugno per la 68/a festa della nascita della Repubblica, con ingresso libero dalle 15 alle 19.

Coppa Italia – Quello di domani sarà un grande sabato per il calcio italiano ed europeo. Come sicuramente saprete, alle 20:45 andrà in scena la finale di Champions League. Prima di quella sfida, alle 18 si giocherà la finale di Coppa Italia che vedrà impegnate Roma e Lazio, in un derby che si spera non crei problemi di ordine pubblico.

Quirinale – Roma e Lazio da Napolitano

Nella giornata di oggi, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto al Quirinale le delegazioni delle due squadre che domani si sfideranno. Durante la visita ha preso parola il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, dopo di che a Napolitano sono state consegnate le maglie ufficiali, il pallone della finale e una miniatura della Coppa Italia Tim.