Home Tags Posts tagged with "ilva"

ilva

  Ilva, vescovo di Taranto: mai più morti. In occasione della processione dei Misteri, l’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, ha preso la parola per esprimere la propria posizione contro tutte le morti sul lavoro e tutte le morti dovute a malattie causate dall’inquinamento provocato dall’impianto pugliese. ”Ancora una volta, contemplando i misteri dico: che cosa c’è di più serio della morte? Che cosa c’è di più importante della vita? Mai più morti sul lavoro! E mai più morti per l’inquinamento. Anche un morto solo, un solo bambino malato di cancro è troppo per noi, un prezzo che non vogliamo pagare. La vita non si baratta, la vita non si vende”, ha  detto l’arcivescovo di Taranto.

  Ennesimo infortunio sul lavoro all’Ilva. Mario Gelo, 37 anni di Francavilla Fontana (provincia di Brindisi), è l’ultimo operaio infortunatosi sul lavoro all’Ilva di Taranto. L’incidente è avvenuto nel reparto Pla 2 dello stabilimento pugliese, l’uomo ha riportato una ferita al piede. Mentre regolava delle guide che servono a mettere in linea le lamiere, il piede destro è rimasto incastrato tra la stessa lamiera e il rullo: il risultato è stato la frattura scomposta della caviglia. Sono stati i colleghi a soccorrerlo, liberarlo e a dare l’allarme.

L’operaio è attualmente ricoverato in ospedale alle prese con questa frattura scomposta alla caviglia. Purtroppo l’ennesimo episodio di infortunio sul lavoro proveniente dall’Ilva di Taranto.

  Ilva, ghisa fuoriesce da Altoforno 4. Un piccolo incoveniente tecnico e nessun danno: questa la posizione dell’azienda che gestisce l’Ilva di Taranto, dove questa mattina intorno alle ore 8, nello svuotamento di un rigolone ghisa sul campo di colata dell’altoforno n.4″per un inconveniente tecnico in corso di accertamento, una piccola parte del getto di ghisa è caduta sul terreno generando emissione di fumo visibile anche dall’esterno dello stabilimento“. L’azienda ha fatto sapere del pronto intervento del servizio antincendio interno che ha provveduto a riportare immediatamente la situazione alla normalità. Arpa e vigili del fuoco sono stati informati di quanto accaduto dall’azienda stessa, che ha tenuto a ribadire l’assenza di qualsiasi tipo di danno.

Ilva: crolla un ponteggio, bilancio un morto e un ferito – Si è verificato questa mattina intorno alle 5.00 un’incidente mortale all’Ilva di Taranto, a causa del crollo di un ponteggio Ciro Moccia 42 anni di San Marzano di San Giuseppe e Antonio Liti 46 anni operario di una ditta esterna la Mr sono precipitati da un’altezza di 15 metri. I due operai erano stati chiamati per un pronto intervento alla colata.

Ilva: crolla un ponteggio, bilancio un morto e un ferito

Tragico il bilancio dell’incidente che è costato la vita all’operaio dell’Ilva Ciro Moccia, mentre Antonio Liti operario di una ditta esterna è ricoverato presso l’ospedale di Taranto e le sue condizioni sono da accertare. Questa morte è la terza nel giro di pochi mesi ed è inaccettabile come dichiarato dalla Fim Cisl, che a seguito del tragico incidente ha dichiarato poco fa lo sciopero dell’Ilva di Taranto a cui partecipano anche Uilm Uil e alla Fiom Cgil.

ilvaLa Procura della Repubblica di Taranto ha espresso il suo parere negativo a proposito dell’istanza di dissequestro dei prodotti finiti e semilavorati avanzata dai rappresentanti legali dell’Ilva, rimettendo gli atti al gip al quale chiedono di sollevare la questione di legittimità costituzionale sulla legge 231 del 24 dicembre 2012, la cosiddetta “salva-Ilva”. L’azienda di Taranto aveva infatti avanzato la richiesta di revoca del sequestro dei prodotti finiti e semilavorati disposto lo scorso 26 novembre 2012. L’iniziativa era stata promossa in seguito alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della legge di conversione, che è entrata in vigore proprio oggi, del decreto 207 del 3 dicembre 2012 che consente all’Ilva di continuare la sua attività garantendo anche la possibilità di commercializzare i propri prodotti. A tal proposito i legali dell’Ilva, facente parte del gruppo siderurgicoRiva, nei giorni scorsi, avevano presentato anche un ricorso al Tribunale dell’appello contro il sequestro dei prodotti finiti. A sua volta, contro ciò che sancisce il decreto legge, la Procura ha sollevato alla Corte Costituzionale il tema del conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. L’udienza in tribunale  è prevista quindi per il prossimo 8 gennaio.

Nella giornata di oggi il governo ha posto in esame la questione di fiducia sul decreto legge dello scorso 3 dicembre 2012 che rende possibile per il gruppo siderurgico italiano Ilva, facente capo al gruppo industriale Riva, continuare nella sua attività di produzione di acciaio negli storici impianti dello stabilimento Ilva di Taranto, mentre sono ancora in corso i dovuti lavori di bonifica dell’ambiente circostante alle strutture dell’impianto siderurgico. La fiducia del governo sarà votata comunque durante la serata, mentre già a partire da domani è in programma la sessione di voto finale di Montecitorio, prima che il provvedimento passi dalla Camera al Senato per la sessione finale che ne stabilisca la definitiva approvazione. Nel frattempo, in attesa che sul decreto legge che riguarda l’Ilva, il governo ponga la sua fiducia, il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha introdotto, già nel corso della scorsa settimana, nella legge di conversione del decreto uno speciale emendamento in base al quale la società italiana sarebbe autorizzata a commercializzare anche i prodotti realizzati prima dell’entrata in vigore del decreto legge, in modo da superare il blocco della magistratura.

I movimenti e le associazioni ambientaliste sono scese a protestare in strada contro il decreto legge sull’Ilva presentato nei giorni scorsi dal Governo: la folla dopo essere partita da piazza Sicilia giungerà in serata in piazza della Vittoria, nel centro di Taranto, dove alcuni artisti si esibiranno gratuitamente per sostenere la causa. Inneggiando lo slogan “Taranto Libera” i manifestanti protestano “per la salute, perché il diritto alla vita non accetta compromessi”; inoltre sono scesi in strada anche “per il reddito, per garantire un’esistenza dignitosa ai lavoratori e ai cittadini di Taranto dopo cinquant’anni di ricatto e inquinamento”; “per l’ambiente, perché non permetteremo più che il nostro territorio venga sfruttato e devastato in nome del profitto; “per l’occupazione, perché il deserto creato attorno al colosso d’acciaio conta il 40% di disoccupazione e innumerevoli attività storiche (acquacoltura ed in particolare mitilicoltura, agricoltura) distrutte a causa dello sviluppo selvaggio”; infine “per la cultura, perché da qui parta la nuova idea di sviluppo”.
“Il nuovo decreto legge – affermano gli ambientalisti – compromette i principi costituzionali legati al rispetto dell’ambiente e alla garanzia della salute dell’individuo e valuta il diritto alla vita dei tarantini meno importante della corsa capitalistica di un imprenditore agli arresti”.

ilva-aumentano-i-tumori-delle-donneLo studio Sentieri aggiornato al 2009 mette in evidenza l’aumento di mortalità per tumori, che passa dal +10% al +11%. Alcuni tumori sono aumentati del 100%. L’Ilva è sotto accusa, responsabile dell’inquinamento dell’aria tarantina.  Il ministro Balduzzi, commenta i dati che sono peggiorati rispetto al 2008.

Il Ministro presenta in una conferenza nell’Ospedale SS Annunziata, ha commentato il rapporto “Ambiente e salute” con i dati che coprono la forbice di anni cha va dal 2003 al 2009. Sulla popolazione adulta, c’è una incidenza molto forte dei tumori. Si evince che è presente un +30% su tutti i tumori, ed un +50% dei tumori maligni dei polmoni. Emerge poi un più 100% per il mesotelioma ed i tumori al rene, infezioni alle vie urinarie. Per le donne residenti a Taranto, è aumentata l’incidenza dei tumori del 20%.