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Era del tutto prevedibile che con la propria squadra eliminata i tedeschi avrebbero rivolto la loro speranza di vendetta nei confronti degli azzurri alla Spagna.

E così accade: soltanto un tedesco su tre, infatti, si augura che sia la nazionale di Prandelli ad aggiudicarsi il titolo Europeo domani sera a Kiev.

Dopo la lezione di calcio e la sonora sconfitta subita giovedì scorso dagli uomini di Prandelli con le due reti di Balotelli, i sondaggi sono impietosi: quasi la metà degli intervistati, il 44 spera ed è convinto che a vincere a Kiev saranno gli spagnoli. Stessa cosa per il 74 per cento dei ragazzi fra i 18 e 29 anni età.

Che dire: non l’hanno proprio digerita.

La partenza è avvenuta in sordina, complici gli scandali e le tragedie che hanno martoriato il territorio nazionale. Lo stesso vale per i quarti di finale disputati contro l’Inghilterra non proprio da primato come uno scontro del genere richiederebbe.

Ora, però, la nazionale italiana, dopo le imprese di Balotelli, Pirlo e compagnia comincia ad attirare la gente davanti alla televisione.

La partita di ieri sera, per esempio, disputata a Varsavia contro la Germania è stata trasmessa su Ra1 e in simulcast su Rai Sport1 e Rai Hd, totalizzando ben 23 milioni 255mila spettatori. Lo share toccato è stato del 79,55 per cento.

Sulla rete madre della Rai la partita è stata vista da 20 milioni di spettatori, con il 68,42 per cento di share: un risultato che a ben pensare si avvicina ai valori della partita Italia – Germania disputata a Dortmund per il Mondiale 2006.

La sfida prevista tra poche ore a Varsavia tra Germania e Italia sottopone allo sguardo dei tifosi anche una sfida nella sfida tra due veri giganti della porta: Gigi Buffon e Manuel Neuer.
Tra loro ci sono otto anni di differenza, ma sono loro due con lo spagnolo Iker Casillas che stanno facendo scuola nel ruolo.

Manuel Neuer, classe 1986, è un vero e proprio mastino dell’area, grintoso e partecipe in ogni azione. Bravo con le mani e con i piedi, ha una classe e una personalità che sembrano non avere eguali. Tanto che rischia spesso uscite spettacolari  fuori dall’area di rigore, tuttavia lo fa con una naturalezza disarmante, non lasciando mai i propri compagni allo scoperto.

Altra scuola invece per Gigi Buffon, forse più tradizionale. L’italiano a differenza del collega tedesco, difficilmente abbandona l’area di rigore. Un pizzico di imprevedibilità in meno ma lo stesso e unico potere di far sembrare facili le cose difficili. Insomma Buffon trasmette la stessa sicurezza senza eccedere.

Anche se da parte tedesca il ct Loew non ha dubbi nel considerare Neuer migliore di Buffon.

Un eroe del Mundial spagnolo del 1982, Paolo Pablito Rossi, è convinto che non ci sia una vera e propria favorita nella partita di semifinale in programma domani sera a Varsavia – tuttavia ritiene che la fantasia e il gioco siano un’arma in più per gli azzurri.

A suo avviso la Germania odierna è molto più forte di quella battuta a Madrid trent’anni fa -quando gli azzurri erano superiori e lo dimostrarono ampiamente – tuttavia la percentuale di vittoria va divisa alla pari.

Pablito riconosce ai tedeschi una maggior prestanza fisica, organizzazione e un maggior senso della disciplina, ma non hanno la fantasia della squadra italiana, a cui manca soltanto un vero stoccatore d’area.

Se si considera che nelle sette precedenti sfide tra Europei e Mondiali i tedeschi non hanno mai vinto è del tutto naturale capire la loro idiosincrasia nei nostri confronti, almeno per quanto riguarda il calcio.

L’ultima sfida risale all’estate del 2006, con il mondiale organizzato in Germania. Una semifinale con gli azzurri che hanno tutto contro, e invece vincono ai supplementari per due a zero, con un gol  di Grosso e raddoppio di Del Piero.

L’altra sfida leggendaria è datata 17 giugno 1970. Sempre una semifinale iridata. L’Italia della staffetta Mazzola-Rivera contro l’allora Germania Ovest di Beckenbauer e Gerd Muller. Un indimenticabile quattro a tre per gli azzurri.

Lo strazio continua al Mundial 1982, a Madrid, con il presidente Pertini in tribuna. La squadra di Bearzot contro la Germania sempre dell’Ovest di Rummenigge. E’ la finale questa volta, con un trionfo di bandiere azzure e tricolori.

In mezzo altre quattro sfide pareggiate: due ai mondiali e due agli europei

Poi uno si chiede perché i tedeschi sono  nervosi quando vedono azzurro e giovedì a Varsavia non sarà diverso.

Il giorno dopo la partita Italia-Inghilterra, come era prevedibile, è tempo di celebrazioni.

La stampa britannica riconosce la netta superiorità degli azzurri che ieri hanno sconfitto l’Inghilterra a Kiev per 4-2 dopo i templi supplementari e  i calci di rigore.

Alan Hansen, commentatore della BBC, parla di differenza di classe imbarazzante e anche il Guardian accetta il verdetto: viste le difficoltà della vigilia, è onesto nel considerare i meriti della squadra allenata da Roy Hodgson che è andata ben oltre le aspettative in questo europeo.

Anche i tedeschi elogiano l’Italia, ma sono sicuri che questa volta saranno loro a vincere la semifinale e lottare sino alla fine per il titolo.

Unanime per tutti la scelta del giocatore migliore del match, pochi dubbi: Andrea Pirlo.

Pace fatta tra Ricardo Quaresma e Miguel Lopes, dopo lo scontro in allenamento di ventiquattro ore fa. Tra i due pare tornata di nuovo l’armonia anche se qualche maligno la ritiene una pace forzata e di facciata.

Ricordiamo che soltanto ieri Ricardo Quaresma aveva aggredito il compagno di nazionale cercando di staccargli un orecchio e solo l’intervento deciso del ct Paulo Bento aveva evitato che la situazione degenerasse.

In ogni caso la Federcalcio portoghese non poteva non mettere una pietra sopra un incidente. La tensione provocata stava rischiando di minare la serenità della squadra in vista della semifinale contro la Spagna di mercoledì notte alla Donbass Arena di Donetsk. Un derby che tutta la gente dell Penisola iberica con trepidazione.

Un tempo spaventava le difese delle nazionali e delle squadre di club più titolate al mondo, ma l’altra sera ha spaventato i suoi estimatori.

Per l’ex-campione Eusebio Da Silva Ferreira, stella del Benfica degli anni sessanta è stato un brutto momento.

Il campione, delegato della nazionale lusitana a questi europei, ha avvertito un collasso nell’hotel dove alloggia. Dopo le prime cure e a seguito del consiglio medico della nazionale, Eusebio è stato portato in un ospedale di Poznan a scopo precauzionale.

L’ex giocatore alla fine è risultato in buona forma e sveglio da un portavoce dell’ospedale, ma la situazione è sempre sul chi va là, per la Pantera Nera si tratterebbe del terzo ricovero in pochi mesi.