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fuga

Emperor Penguin Chicks on the snow in Antarctica

In Danimarca cinque pinguini ospiti dello zoo di Odense hanno tentato la fuga nella notte del 25 novembre. Sembra proprio di leggere il copione del film di animazione Madagascar, ma invece si tratta di pura realtà, perché i cinque pinguini hanno davvero tentato di scappare dalle gabbie che li imprigionavano, ma sono stati traditi dalle orme lasciate sul terreno gelato. Ai cinque protagonisti della fuga è andata quindi peggio rispetto ai loro colleghi di carta animata, ma la notizia ha suscitato un deciso scalpore e ha guadagnato quasi 2 milioni di visualizzazioni nella rete.

Il video è diventato virale in un baleno, perché mostra inizialmente le chiarissime orme dei pennuti sul ghiaccio, visto che in questi giorni la Danimarca è stata interessata da una grande ondata di gelo. Il guardiano che ha filmato la scena ha visto quindi i cinque pinguini camminare allegramente verso l’uscita dello zoo, ma quando loro si sono accorti della sua presenza hanno cercato di dissimulare e se ne sono tornati indietro come se nulla fosse. I pinguini sono animali molto intelligenti, che cercano un habitat naturale e che sicuramente non stanno benissimo negli zoo, anche se ben tenuti e curati come quelli nordici.

Chi desidera visionare il video può quindi gustarsi una scena che strappa un sorriso, vista anche la buffa andatura dei pinguini, ma che non può fare a meno di indurci a riflettere sul fatto che animali di questa tipologia starebbero forse meglio nel loro ambiente naturale, ovvero fra i ghiacci. Escludendo il fatto che i pinguini abbiano visto il film Madagascar, la fuga si inserisce in una ricerca di habitat naturale che va oltre la comprensione umana e che si propone molto probabilmente importante per questi animali. Da un lato, scongiurare la fuga può essere servito per salvaguardare la loro salute, perché una volta usciti dallo zoo i pennuti potrebbero aver fatto una brutta fine, vista la lunga distanza da percorrere per raggiungere i candidi ghiacci del nord.

13270911_guerra-in-libia-in-tempo-reale-tradotto-da-al-jazeera-5E’ guerra a Tripoli. Quasi 100 morti e 400 feriti è il nuovo bilancio di due settimane di scontri nella sola capitale, dove le diverse milizie si contendono il controllo dell’aeroporto internazionale, in una prova di forza che non è solo territoriale e che si dimostra sempre più violenta.

Anche a Bengasi, in Cirenaica, si contano solo oggi almeno 38 morti in scontri tra forze speciali libiche e gruppi armati islamici. L’allarme è sempre più alto, tanto che dopo gli Stati Uniti, che ieri hanno evacuato tutto il personale dell’ambasciata, oggi anche Gran Bretagna, Germania, Olanda , Francia, Belgio, Turchia, Spagna e Malta,Regno Unito hanno invitato i propri concittadini a lasciare la Libia.

L’ambasciata italiana resta “aperta e operativa”, ma il governo ha disposto “da giorni un piano di tutela dei connazionali nelle zone più a rischio”: oltre 100 italiani che ne hanno fatto richiesta sono stati trasferiti fuori dal Paese, ha riferito la Farnesina.

Il sito della Farnesina “Viaggiare sicuri” sconsiglia “tassativamente” di recarsi a Bengasi o in Cirenaica e invita “i connazionali ad evitare temporaneamente viaggi anche nella capitale”. L’ambasciata a Tripoli resta comunque “aperta, operativa e sempre contattabile”.

“La nostra ambasciata – conferma la nota del ministero – continua ad assicurare il massimo impegno a tutela della collettività e degli interessi italiani in Libia”. Dal canto suo, l’Eni ha infatti reso noto che “le attività proseguono regolarmente”, pur monitorando “con attenzione l’evolversi della situazione”.