E’ dibattito su chi sarà il prossimo Ministro degli Esteri dopo Federica Mogherini. Un compito senza dubbio importantissimo, da destinare ad una persona competente e affidabile. Per ora, sembra che si trovi a un punto morto la scelta del successore della Mogherini, che dal 1° novembre ricoprirà l’incarico di Alto Rappresentate per la Politica Estera e la Sicurezza Ue.
Il premier Matteo Renzi proprio oggi ha avuto un colloquio al Quirinale con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ma, stando a voci di corridoio, si è trattato solo di un “primo scambio di idee”. Nonostante tutto, la decisione è attesa nelle prossime ore.
Intanto, la Mogherini si è dimessa ufficialmente alla Camera da parlamentare con un messaggio di saluto, nel quale non ha dimenticato di ringraziare Napolitano per “la forza e la saggezza con la quale ha saputo guidare le istituzioni” e “per l’esempio e il conforto personale”. Si tratta solo di un arrivederci, dice il ministro uscente, che ha sottolineato: “E’ stato un grande onore servire questo Paese da deputato della Repubblica e per questi mesi da ministro”.
Tra i papabili, per ora si fanno i nomi del viceministro degli Esteri Lapo Pistelli e la vicepresidente della Camera, Marina Sereni. Si parla anche di Lia Quartapelle, forse nel ruolo di viceministro con delega alla Cooperazione internazionale. In prima posizione anche Marta Dassù, viceministra con Emma Bonino e nel governo di Mario Monti, ora membro del cda di Finmeccanica. Per mantenere la parità di genere all’interno del governo, si dice che Matteo Renzi voglia nominare a tutti i costi una donna. Tra le altre, si fa il nome anche di Elisabetta Belloni, direttore generale per le risorse umane del ministero, mentre sembra non più valida la candidatura di Simona Bonafè, che comunque si è detta non interessata a ricoprire l’incarico.
Il ministero degli Esteri italiano conferma “l’irreperibilità” di due cittadine italiane ad Aleppo, in Siria. Fonti della Farnesina riferiscono che sulla vicenda stanno “da subito lavorando l’Unità di Crisi” del Ministero degli Esteri e “l’intelligence” italiana.
