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Due cittadine italiane sono “irreperibili” in Siria. La conferma arriva dalla Farnesina.

image (5)Il ministero degli Esteri italiano conferma “l’irreperibilità” di due cittadine italiane ad Aleppo, in Siria. Fonti della Farnesina riferiscono che sulla vicenda stanno “da subito lavorando l’Unità di Crisi” del Ministero degli Esteri e “l’intelligence” italiana.

“Sono stati immediatamente attivati canali informativi e di ricerca per i necessari accertamenti”, hanno aggiunto le fonti, secondo cui “le due cittadine italiane si trovano ad Aleppo per seguire progetti umanitari indipendenti nel settore sanitario-idrico”.

L’Unità di Crisi, hanno aggiunto le fonti, “ha preso contatto con le famiglie” delle due cittadine italiane, “che vengono tenute costantemente informate sugli sviluppi del caso”.

Grande apprensione per “Vanessa Marzullo di Brembate (Bergamo) e Greta Ramelli” di Besozzo (Varese), due volontarie italiane che sarebbero state rapite alcuni giorni fa ad Aleppo, in Siria, dove si trovavano per portare assistenza medica.

Le giovani lombarde, fondatrici del progetto di assistenza medica Horryaty, erano al secondo viaggio in Siria e questa volta sono entrate nel Paese il 28 luglio passando da Atma, uno dei più grandi campi profughi siriani.

Non si sa se le volontarie avevano portato in Siria una scorta di medicinali o di cibo da consegnare per la sopravvivenza, oppure se erano lì soltanto per una missione esplorativa.

Dalle informazioni che giungono da fonti locali, il rapimento sarebbe avvenuto nella notte fra il 31 luglio e il 1°agosto. Le ragazze sarebbero state sequestrate da un nutrito gruppo di miliziani, circa trenta uomini, che avrebbero circondato la casa dove avevano trovato alloggio e con loro c’erano anche due siriani appartenenti al battaglione Noureddin al – Zengi col compito di proteggerle, ma sono stati rapiti pure loro, ma poi rilasciati.

Pare che le donne avessero con sé anche quattromila euro in contanti.