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milano-seveso-7Nuovi allagamenti a Milano a causa delle nuove forti piogge che hanno colpito la città durante la notte. Verso le 7.30 le acque del fiume hanno superato gli argini invadendo diverse strade della zona Nord del capoluogo lombardo, in particolare Niguarda.

Sono in corso numerosi interventi dei vigili del fuoco in diverse zone della città. La zona più colpita è il quartiere Niguarda mentre una voragine profonda 12 metri si è aperta in Corso di Porta Romana, nel pieno centro del capoluogo lombardo.

A provocare il gigantesco buco è stata la rottura di una congiunzione fra la tubatura principale che trasporta l’acqua potabile e i tubi dei condomini del civico 123.Il cedimento dell’asfalto, inghiottito dalla massa d’acqua che ha eroso il terreno sottostante, è avvenuto all’altezza dell’incrocio con via Eugenio Vaina. I vigili del fuoco sono intervenuti per prosciugare l’acqua che ha riempito il gigantesco buco e che si è riversata anche nei box e nelle cantine dei palazzi circostanti.

La zona era già stata transennata l’8 luglio scorso, quando aveva cominciato a cedere, e l’intero tratto finale di corso di Porta Romana è stato chiuso al traffico.
I disagi registrati per l’esondazione non sono paragonabili con quelli dell’8 luglio, allora i danni causati dal Seveso furono ingenti e proprio ieri il presidente della Regione Lombardia Maroni ha chiesto lo stato d’emergenza quantificando in oltre 47milioni i danni per il capoluogo e tutti i Comuni del Milanese.

bertolino_akdladEnrico Bertolino, milanese del quartiere Isola, uno dei più colpiti dall’esondazione del Seveso, risponde al telefono e butta subito lì una battuta, anche se è lontano da casa: “Sono le prove generali di Expo 2015”. Poi si ferma.

E lancia un affondo, sempre con il sorriso tra le labbra, memore  delle tante esondazioni che hanno sommerso la zona nord negli ultimi decenni:

“Le esondazioni del Seveso che allagano l’Isola Niguarda sono un problema che ho toccato con mano sin da bambino. Succedono, se ne parla, e poi si va avanti come se niente fosse, fino alla prossima esondazione.  Senza nessuna prevenzione. È allucinante. Forse nemmeno ci provano, perché, qui, dalle mie parti, tutti pensano ai palazzi di Ligresti, alle speculazioni, pensano a mangiare. Poi siamo noi, periodicamente, a bere, quell’acqua marcia”.

“Cerchiamo di vederla positivamente: l’Isola, con l’esondazione, ritorna l’Isola, isolata dal resto della città. Ha sentito delle polemiche contro il comune di Milano che ha dato l’allarme solo alle 08.56, quando tutta la zona nord era già diventata un fiume? Esattamente come all’Aquila. O come in qualsiasi grande azienda. In Italia nessuno si prende la responsabilità di niente, nemmeno di lanciare un allarme per paura delle polemiche successive. E alla fine, alla mancata prevenzione, s”aggiunge la beffa dei disagi.”