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berlusconi-silvio-forza-italia-e1400658629749Berlusconi assolto, questa la decisione dei giudici della Corte d’appello di Milano nell’ambito del processo Ruby. L’ex premier era accusato di concussione e prostituzione minorile in primo grado era stato condannato a 7 anni.
Il leader di Forza Italia è stato assolto dal reato di concussione perché “il fatto non sussiste” mentre per il reato di prostituzione il fatto “non costituisce reato”. Per l’ex presidente del Consiglio il sostituto pg di Milano, Piero De Petris, aveva chiesto di confermare i 7 anni di carcere inflitti in primo grado.

La decisione dei giudici della Corte d’appello per il processo Ruby irrompe nell’aula del Tribunale alle 13 e in diretta tv.

“Il fatto non sussiste” (concussione) e “il fatto non costituisce reato” (prostituzione minorile). Silvio Berlusconi incassa nella sua carriera di imputato una assoluzione piena. Ed è un verdetto che arriva dai tanto vituperati magistrati di Milano.

“È una sentenza che va oltre le più rosee previsioni”, esulta l’avvocato Coppi. Berlusconi negli stessi minuti della lettura del verdetto lasciava la Sacra Famiglia di Cesano Boscone (dove è assegnato ai servizi sociali per la condanna definitiva a 4 anni per i diritti tv Mediaset) senza rilasciare dichiarazioni.
Ha solo fatto fermare l’auto, abbassando il finestrino, per salutare la “pasionaria”, la sua sostenitrice a cui ha stretto la mano ringraziandola.
Forza Italia canta vittoria: Finalmente giustizia, c’è un giudice a Berlino, speriamo che sia la fine di una persecuzione giudiziaria, esultano gli azzurri. Michaela Biancofiore, parlamentare FI e responsabile nazionale Risorse Umane afferma:

“Emozione e soddisfazione sono i sentimenti che caratterizzano questi minuti tutti passati dalla notizia di assoluzione nel processo Ruby di Silvio Berlusconi . Sentimenti condivisi da tutto il popolo azzurro dal quale piovono messaggi di amore e felicità per Berlusconi”.

“Ma credo che la cosa più importante da sottolineare è che esiste una giustizia giusta anche in Italia e che questa sentenza restituisce grande fiducia nella magistratura e onore al pluri-presidente del Consiglio e all’Italia”.

33570-acqua-alta-a-veneziaAncora politica corrotta! Secondo gli inquirenti i politici  corrotti dalle mazzette degli imprenditori , hanno distratto dei fondi relativi al Mose in una serie di fondi neri all’estero.  Le Fiamme gialle hanno scoperto che almeno 20 milioni di euro, così occultati, erano finiti in conti esteri d’oltre confine e che, probabilmente, erano indirizzati alla politica, circostanza che ha fatto scattare l’operazione di questa mattina all’alba. 

 Gli uomini della Guardia di Finanza hanno arrestato il sindaco Pd Giorgio Orsoni,  ai domiciliari, e l’assessore regionale alle Infrastrutture di Forza Italia Renato Chisso,  insieme ad altre 33 persone. La Procura, che ha iscritto nel registro degli indagati un centinaio di persone, ha chiesto anche l’arresto per l’ex governatore e ministro Gian Carlo Galan, attualmente parlamentare e per il quale è necessario il via libera dell’apposita commissione. I reati contestati a vario titolo vanno dalla concussione alla corruzione  fino al riciclaggio. 

 Il gip ha firmato, in totale, 35 misure cautelari.  Sono in corso anche un centinaio di perquisizioni e sequestri di beni.

L’indagine della GdF è guidata da un pool di pm della procura di Venezia composta da Stefano Ancillotto, Stefano Buccini, Paola Tonini, era iniziata già tre anni fa, l’anno scorso erano arrivati i primi arresti : a finire in manette,  Baita e Mazzacurati, che si era da poco dimesso dai vertici del Consorzio Venezia Nuova.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, in particolare, Baita, fermato il 28 febbraio 2013, assieme  a Nicolò Buson  che lavorava sempre alla Mantovani, a Claudia Minutillo, imprenditrice ed ex segretaria di Galan, e a William Colombelli,  broker attivo a San Marino, avrebbero creato, attraverso un giro di fatture false, fondi neri indirizzati poi su conti esteri, che sarebbero serviti, almeno in parte, per finanziare politici e partiti, di ogni schieramento, durante le campagne elettorali.