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kylieminogue-gq-400x220Kylie Minogue posa su GQ di agosto. In copertina, la cantante ricorda la nota pubblicità della Coppertone che, nel 1953, mostrava una bambina che veniva tirata da un cagnolino nero che con i denti le faceva scendere il costume, rivelando la differenza di abbronzatura fra il sedere il resto del corpo.

“Non mi interessa essere gnocca come una ragazzina – ha ammesso la Minogue -. Voglio essere sexy come una donna di 46 anni”.

La cantante ha annunciato di essere malata di tumore al seno allo stadio iniziale nel corso del suo tour circa dieci anni fa, Kylie Minogue ha dichiarato che “chi fa un lavoro come il mio, si sente sempre spinto a ricacciare l’ipotesi di un cedimento fisico, nervoso, di qualunque tipo.

Visto che non ti puoi permettere cedimenti quando stai bene, continui con quell’atteggiamento quando stai male. Però c’è anche da dire un’altra cosa: me l’avevano messa giù un po’ più rosea. La chemioterapia e la radioterapia mi hanno profondamente provata.

Ma se ho dato coraggio a qualcuno, facendo vedere che si può essere femminile e sexy anche dopo il cancro, forse è una cosa che posso mettere accanto a un disco di platino”.

Nella copertina di GQ la celebre diva, ormai 46enne, sfoggia un fisico da urlo tanto da fare invidia alle teenager, e per l’occasione ha posato in costume da bagno, regalando ai lettori una sensualissima copertina.

breastUno studio condotto su oltre 1 milione di pazienti, nel Regno Unito, per un periodo di 14 anni, presentato al Frontiers in CardioVascular Biology (FCVB) 2014 a Barcellona, in Spagna, ha messo in evidenza che il colesterolo alto e’ associato a un aumento del rischio di sviluppare il cancro al seno.

“Il nostro studio preliminare suggerisce che le donne con il colesterolo alto nel sangue possono avere un maggior rischio di ammalarsi di cancro al seno”, ha spiegato Rahul Potluri, scienziato della Aston University (Regno Unito) e autore dello studio.

“Si prospetta la possibilita’ – ha continuato – di prevenire il cancro al seno con le statine, che abbassano il colesterolo, ma questo e’ uno studio preliminare, che ha bisogno di piu’ ricerca prima di testare questa idea”. Negli ultimi anni, alcuni studi hanno suggerito l’esistenza di un’associazione tra obesita’ e tumore al seno. “Abbiamo deciso – ha detto Potluri – di indagare sulla possibile associazione tra iperlipidemia, che e’ essenzialmente il colesterolo alto, e il cancro al seno”

I ricercatori hanno condotto un’analisi retrospettiva su oltre un milione di pazienti. Tra questi sono presenti 664.159 donne, di cui 22.938 con iperlipidemia e 9.312 hanno avuto il cancro al seno. Circa 530 donne con iperlipidemia hanno sviluppato il tumore.

Tramite l’uso di un modello statistico, i ricercatori hanno scoperto che l’iperlipidemia aumenta il rischio di cancro al seno di 1,64 volte. “Abbiamo trovato che le donne con colesterolo alto – ha spiegato Potluri – avevano una probabilita’ significativamente maggiore di sviluppare il cancro al seno.

Questo era uno studio osservazionale e quindi non possiamo concludere che il colesterolo alto causa il cancro al seno, ma la forza di questa associazione merita ulteriori indagini”.

31257_ppl“Resurrection” è l’ultimo album di Anastacia, la cantante americana ne parla ricordando i momenti difficili che recentemente ha dovuto e saputo superare.

“Quando stavo preparando questo album sentivo che rappresentava la mia resurrezione – ha detto -. Sono contenta di essere tornata”.Sono passati oramai sei anni dall’ultimo album, ma l’amore dei suoi fan è rimasto immenso.”Vi guardo negli occhi e lo ripeto oggi come dieci anni fa – afferma -. Siete la mia famiglia, vi sono molto grata per come mi avete accettata”.

“Resurrection” ha molti significati, due dei quali sono intrecciati a filo doppio con il privato di Anastacia. “Intanto tempo fa mi è stato detto che nella mitologia greca il mio nome significava ‘resurrezione’ – spiega -. Inoltre venivo da un periodo durissimo, difficoltà personali e poi l’anno scorso, quando stavo lavorando all’album, il cancro. Quindi non sapevo cosa mi avrebbe aspettato ma sentivo che questo sarebbe stato il lavoro della mia rinascita”.

“Sono forte ma i momenti difficili arrivano anche per me – dice -. Non è sempre facile. Quando sono stata male ho voluto che non si sapesse tutto quello che avevo passato e non girassero foto di me in ospedale per non turbare chi mi segue e mi vuole bene. Ma ora è importante parlarne perché voglio dire che si può lottare e vincere”.

Il 1 Giugno all’Arena di Verona, Anastacia sarà protagonista di una serata evento organizzata per festeggiare i “100 anni d’Opera + 1”. Per Anastacia è la prima esibizione nello storico anfiteatro, sarà accompagnata dall’orchestra e coro dell’Arena.

Dopo il calvario con  la recidiva del tumore al seno che l’aveva colpita anni fa, la cantante è stata sottoposta a una doppia mastectomia. Adesso è guarita ed è rinata,  lei utlizza la sua storia per dare coraggio agli altri. “Il mese della consapevolezza del cancro al seno offre a tutti quelli che stanno affrontando questo male un possibilità di ottenere forza e supportarsi l’un con l’altro – ha detto in un messaggio -. La diagnosi precoce mi ha salvato la vita due volte. Continuerò la battaglia e a diffondere la mia voce in ogni modo che potrò”.

E’ una donna veramente grande, grande, grande.

OLYMPUS DIGITAL CAMERALa ricerca ha fatto un’altro significativo passo avanti per capire come inizia un tumore, ovvero il primo evento molecolare all’origine della formazione delle metastasi. Il risultato è stato ottenuto da un team di scienziati dell’Albert Einstein College of Medicine della Yeshiva University di New York, coordinato da Louis Hodgson, pubblicata poi sulla rivista Nature Cell Biology.

A livello molecolare le metastasi sono originate dall’azione di una proteina la “Rac1, gli scienziati usando una proteina-biosensore  fluorescente, che avevano sviluppato, hanno potuto osservare questo fenomeno. Per staccarsi dal tumore primario la cellula tumorale deve prima invadere il tessuto connettivo circostante, detto ECM, extra cellulare, questo avviene attraverso dei filamenti detti “Invadopodia”, simili a dei piccoli piedi permettono alle cellule tumorali di spostarsi. Le “invadopodia” rilasciano degli enzimi in grado di distruggere il tessuto e permettere così alle cellule tumorali di entrare nel flusso sanguigno e raggiungere così altre parti del corpo.

”Sapevamo che le invadopodia erano guidate da filamenti di proteine, l’actina – spiega Hodgson – ma non era chiaro che cosa regolasse esattamente l’actina in queste protrusioni”. Altri studi  avevano conferito alla proteina Rac1 un ruolo primario in questo processo, constatandone livelli elevati in relazione ad una maggior invasività delle cellule tumorali. Tuttavia finora non era mai avvenuta un’osservazione diretta di questo fenomeno.

Questa scoperta apre nuovi orizzonti e nuove speranze nella battaglia contro il cancro, tuttavia sono necessari altri studi e ricerche per capire come inibire la proteina Rac1 in modo sicuro, ”Inibitori dell’Rac1 sono stati sviluppati – spiega infine Hodgson – ma non sono abbastanza sicuri. Rac1 serve anche alle cellule sane. Bisogna spegnere questi segnali solo nelle cellule tumorali”.