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20140719_campioneboxricciIl pugile Mirko Ricci è stato ferito nella notte mentre era a bordo di un’auto vicino all’Olimpico. A fare fuoco due uomini a volto coperto in sella a uno scooter, Ricci è grave ma non sarebbe in pericolo di vita.

Ricci stava rientrando dopo aver combattuto riuscendo a conservare, sul ring dello Stadio delle Terme di Caracalla – il titolo di campione italiano dei pesi mediomassimi, battendo per verdetto unanime lo sfidante Lorenzo Di Giacomo.

Indagini a tutto campo, sul caso indagano i carabinieri del Nucleo investigativo e del nucleo operativo della compagnia Trionfale .Al vaglio dei carabinieri della compagnia Trionfale le immagini delle telecamere della zona che potrebbero aver ripreso lo scooter con due uomini a volto coperto durante la fuga.

Il pugile, che è ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma, è grave, ma non sarebbe in pericolo di vita. Ricci, secondo le ricostruzioni dei carabinieri, sarebbe stato colpito alla gamba destra da due colpi di pistola esplosi da due uomini a volto coperto che, a bordo di uno scooter, lo hanno raggiunto mentre era in auto, lato passeggero, intorno all’una

Ricci, 22 anni, soprannominato “the predator”, è campione italiano dei medio massimi è già noto alle forze dell’ordine, infatti solo la settimana scorsa era stato arrestato con l’accusa di aver tentato di rapinare un 30enne nel quartiere San Paolo,dopo avergli chiesto dei soldi, al rifiuto di questi lo aveva colpito con calci e pugni. La vittima era riuscita a divincolarsi e a scappare, ma era stata di nuovo raggiunta e picchiata fino a rimanere per terra sanguinante.

l43-vecchie-glorie-120312202726_bigL’ex nuotatore australiano, vincitore di 27 medaglie d’oro di cui cinque alle Olimpiadi, lo ha detto durante una intervista alla tv Channel 10. In passato aveva avuto problemi di alcolismo e depressione

Ian Thorpe si è raccontato per la prima volta con uno dei veterani del giornalismo televisivo, Sir Michael Parkinson. L’ex campione di nuoto, che diventò famoso in tutto il mondo dopo l’incredibile dominio alle Olimpiadi di Sydney nel 2000 e, si ritirò prestissimo, a 24 anni, dopo aver vinto 27 medaglie d’oro ,di cui cinque alle Olimpiadi, ha confidato di essere omosessuale, nonostante in passato sia uscito anche con alcune donne.

L’intervista andrà in onda domenica sera in Australia. Il campione australiano ha parlato anche dei suoi problemi di depressione: nel febbraio scorso si era fatto ricoverare in un centro di riabilitazione. A inizio anno, l’ex campione di nuoto era stato trovato dalla polizia in stato confusionale vicino alla casa dei genitori nel quartiere Panania. Gli agenti erano intervenuti dopo una denuncia anonima.

Nel 2012 nell’autobiografia “This Is Me” Questo sono io,sulla sua sessualità dicendo:”Per la cronaca, non sono gay e tutte le mie esperienze sessuali sono state etero. Sono attratto dalle donne, mi piacciono i bambini e aspiro ad avere una famiglia un giorno”.

Inoltre, aveva sottolineato: “Ciò che trovo più offensivo è che la gente metta in dubbio la mia integrità e quello che dico, come se questa fosse una cosa che mi imbarazzerebbe, o che io nasconderei”.

Il 26enne Matthew Mitcham, tuffatore australiano, e primo gay a fare outing olimpico (nel 2008), spera che i fan di Thorpe lo supportino anche in futuro: “So benissimo quanto sia stato difficile per lui tutto questo processo”

  Morto Pietro Mennea, il re dei 200 metri. Se ne è andato in una clinica di Roma, senza più le forze per un ultimo scatto, Pietro Menna, ex velocista azzurro, campione alle Olimpiadi di Mosca del 1980 e detentore per ben 17 anni del record del mondo dei 200 metri. Mennea è stato stroncato da un tumore, sembrerebbe al pancreas, con cui ha lottato per 8 mesi.

Scompare un asceta dello sport – ha detto Livio Berruti, medaglia d’oro nei 200 metri alle olimpiadi di Roma del 1960 -, interpretato sempre con ferocia, volontà, determinazione. È stato un inno alla resistenza, alla tenacia e alla sofferenza. All’atletica italiana manca questa grande voglia di emergere e di mettersi in luce. Tra noi c’è stato un rapporto molto dialettico – ricorda ancora Berruti -: per lui l’atletica era un lavoro, io lo facevo per divertirmi; lui era pragmatico, io idealista. Il nostro è stato uno scontro, come tra Platone e Aristotel“.

SERIE A 2012/ JUVENTUS CAMPIONE D’ITALIA. Video

La Juventus è la squadra campione d’Italia 2012. Il titolo arriva dopo il match disputato e vinto contro il Cagliari per 2-0, risultato concomitante alla sconfitta del Milan per 4-2 nel derby.

Un favore da parte dei rivali neroazzurri che strapazzano gli uomini di Allegri nella stracittadina milanese; un successo che contribuisce alla vittoria finale bianconera: arrivata sul campo a Trieste e proseguita poi all’areoporto di Torino Caselle davanti a migliaia di tifosi.

E’ lo scudetto di Antonio Conte, fantastico condottiero di una squadra solida e anche bella da veder giocare; lo scudetto di Del Piero e Buffon, i campioni del Mondo rimasti anche in Serie B per riportare la Juve ai livelli che merita. E’ lo scudetto del gruppo, di una squadra che ad inizio stagione non godeva certo dei favori e dei pronostici della critica, ma che col tempo e a suon di prestazioni ha dimostrato di valere questo tricolore; arrivato con una giornata d’anticipo.

Juventus vince il titolo da imbattuta, 37 risultati utili consecutivi a cui vanno aggiunte anche le 4 partite di Coppa Italia. Quel trofeo che ora rimane ai bianconeri da sollevare a Roma per rendere una stagione fantastica una stagione perfetta.

Le parole di Conte nel dopo partita, per lui primo scudetto al primo tentativo sulla panchina bianconera: ”È qualcosa di bello, fantastico, straordinario. Ringrazio i ragazzi della loro disponibilità e a questi tifosi. Onore ai vinti perché il Milan è stato un avversario fortissimo. Quando eravamo a meno uno -ha detto il tecnico bianconero- ho cominciato a crederci. Abbiamo vinto e siamo Campioni d’Italia con una giornata d’anticipo”.

Chiellini si è dimostrato il più scatenato nel dopo partita, il numero 3 bianconero ha sfidato le migliaia di tifosi accorsi all’interno del campo di gioco: Non c’è bisogno di dire che numero di scudetto è questo: le stelle non sono quelle che cuci sulla maglia, ma quelle che hai nel cuore. La mia dedica va alla famiglia, ma questo scudetto è di Del Piero e Buffon, che a questa maglia hanno dato davvero tutto”