Tentativi di botanica degli affetti, scritto da Beatrice Masini, per la casa editrice Bompiani, prende avvio nella primavera del primo Ottocento, quando Bianca Pietra, una giovane donna di buona educazione e scarsi mezzi, lascia la casa dove è nata e cresciuta sul lago di Garda per andare a vivere nella campagna milanese, ospite di un famoso poeta: don Titta. L’uomo si diletta anche di agricoltura e coltiva fiori e piante esotiche nel parco della villa di Brusuglio, l’incarico di Bianca, abile acquerellista, è proprio quello di ritrarre il patrimonio botanico del padrone di casa. Mentre adempie al suo lavora la giovane entra anche a contatto con i membri di una famiglia grande e complicata. Disegna, dipinge, esplora i giardini e studia i personaggi che popolano la grande dimora. In mezzo ai tanti ospiti l’attenzione di Bianca è catturata da Pia, una giovane orfana di grande intelligenza e garbo, che presta servizio in quella casa godendo però di singolari privilegi. La curiosità di Bianca la spinge a ritenere che le origini di Pia nascondano un segreto e che don Titta con tutta la famiglia sono impegnati a fare in modo che tutto rimanga celato. Per scoprire la verità Bianca decide di indagare entrando in un gioco pericoloso e fitto di inganni.