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Canone Rai: come si deve certificare per non pagare l’imposta

tv2Scatta in questi mesi l’introduzione del pagamento canone Rai nella bolletta dell’energia elettrica, una manovra che il governo ha imposto per combattere il mancato pagamento della tassa da parte di milioni di cittadini italiani. Il canone Rai è considerato a tutti gli effetti un’imposta, da sempre poco amata dal popolo italiano, soprattutto in vista dell’offerta televisiva concorrente, che si propone essere spesso migliore rispetto ai palinsesti proposti da mamma Rai. Ma come dovranno comportarsi i cittadini che non vogliono pagare l’imposta?

In questo caso non si tratta di una volontà, perché chi non vuole pagare l’imposta deve certificare allo stato di non essere in possesso di uno strumento multimediale come la tv, ma anche un computer. La mancata tassazione può essere richiesta anche dalle persone che vogliono segnalare che il canone per il nucleo familiare è intestato ad un soggetto diverso da chi invece è l’intestatario della bolletta dell’elettricità.

A tal fine è stato quindi predisposto un modello, che può essere inviato online a partire dal 4 aprile, rivolgendosi al Caf territoriale oppure mezzo posta. Il documento deve essere obbligatoriamente inoltrato entro il 30 aprile per posta oppure entro il 30 maggio per via telematica ed è importante considerare che le false dichiarazioni comportano sanzioni di natura civile e penale.

Il modello deve quindi comunicare all’Agenzia delle entrate che il nucleo non è in possesso di una tv in ‘nessuna delle abitazioni per le quali il chi presenta la dichiarazione dichiarante è titolare di un’utenza elettrica’ e che non esiste nessun apparecchio ulteriore atto al ricevimento, oppure che il canone non deve essere addebitato in quanto lo è già in un’atra bolletta intestata ad un appartenente della stessa famiglia anagrafica.

Per famiglia anagrafica si intende un ‘insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune’. Questi sono i casi previsti dalla legge ed è importante ricordare che l’autocertificazione ha un valore annuale, quindi deve essere presentata anno per anno altrimenti l’Agenzia delle Entrate fa scattare l’addebito in modalità automatica.