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Giovanni Carlo Mura bruciato vivo, prima dell’omicidio era con una ragazza

Imminente la svolta sull’uccisione di Giovanni Carlo Mura, l’operaio accoltellato e poi bruciato a Mondovì (Cuneo).

Dal tabulato telefonico della vittima, gli investigatori hanno scoperto che l’ultima a parlare con la vittima sia stata una ragazza. Inoltre pare che i due si siano incontrati, sulle scale di un istituto agrario, poco dopo la mezzanotte, vicino al luogo dove poi è stato ritrovato il corpo. Qui i due pare abbiamo parlato a lungo. Ed è sempre qui che sono stati ritrovati alcune bottiglie di birra, acquistate intorno alle 21, come attesta lo scontrino, uno zainetto ed un libro. Inoltre la presenza del ragazzo intorno a quell’ora è attestato da alcune riprese di telecamere di sicurezza in città. Al momento la ragazza è stata inclusa nell’indagine come testimone dei fatti. L’ipotesi resta sempre quella dell’omicidio, anche se non è totalmente escluso il suicidio.

Mentre le indagini continuano, sul luogo del ritrovamento del cadavere è un viavai di amici e parenti ancora increduli dell’accaduto, portando con sé fiori e messaggi di cordoglio.

Ritornando alle indagini, i carabinieri fanno sapere di aver trovato, poco distante dal corpo, un accendino zip, un contenitore di “diavolina”, una sostanza infiammabile generalmente utilizzata per accendere i camini ed il cellulare del ragazzo.

Stamani il padre del ragazzo è stato ascoltato a lungo in caserma, dopodichè si è recato all’obitorio del cimitero di Mondovì, per vedere il corpo del figlio.

L’autopsia è stata disposta per mercoledì mattina.