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Tav

Un atto di puro terrorismo è quello che è stato definito l’evento che ha provocato un blocco completo del traffico ferroviario quest’oggi nei pressi di Bologna. L’atto è stato definito come un gesto contro l’alta velocità, una cosa che benintesa è assai necessaria alla vita frenetica di oggi. Ma il problema è inteso come un altro, qualcosa naturalmente mirato agli affari che girano attorno alla costruzione ed il servizio stesso. Forse la firma No Tav serve solo a sviare le indagini.

Alcuni tecnici degli impianti alla stazione di Santa Viola hanno dato l’allarme rosso quando hanno notato un incendio proveniente da più punti che ha causato naturalmente il blocco immediato dei treni e l’intervento delle squadre di emergenza sul posto. I pendolari che avevano bisogno del trasporto ferroviario della mattina presto hanno dovuto attendere fino alle 7:30, orario in cui il traffico ferroviario è stato finalmente avviato definitivamente.

Le indagini sono aperte ma vi sono alcuni indizi: sui muretti vicino agli incendi sono stati dipinte delle scritte “NO TAV” con delle bombolette spray. Che sia veramente qualcuno che condivide questo gruppo o qualcuno che ha voluto sviare le indagini verso di loro è ancora presto per dirlo, ma il procuratore capo Roberto Alfonso sta già indagando sulla faccenda. “Sì è verificato purtroppo ciò che temevo, un nuovo atto terroristico contro i TAV” ha detto così il Ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi, il quale già aveva in un certo senso previsto qualche ripercussione.

Le 4:30, la fase iniziale dell’incendio doloso che ha danneggiato i cavi di gestione e controllo del traffico e l’allarme è scattato solo qualche ora dopo. Un danno che, se vogliamo, mette a nudo un punto debole del sistema ad alta velocità che ha bisogno di continui controlli per funzionare in tutta sicurezza e per fare in modo che sia sincronizzato in modo permanente e giusto.

Come se non bastassero i ritardi in sé: è bastato un gruppetto di persone e quattro stracci imbevuti di benzina per fermare tutto.

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Stasera su Italia uno andrà in onda la quarta puntata de “Le Iene Show“, presentata da Ilary Blasi e Teo Mammucchari. Tanti i servizi in programma ma quello che si preannuncia più interessante è l’inchiesta sulla TAV, la linea di treni ad alta velocità. Gli inviati de “Le Iene show” intervisteranno infatti alcuni NO TAV, il movimento che da sempre si oppone alla realizzazione della linea ad alta velocità che dovrebbe collegare Torino  a Lione. Durante la puntata di martedi scorso aveva destato numerose polemiche l’intervista a Erik, il 33enne figlio di un prete che ha violentato sua madre quando questa aveva appena 14 anni. Il ragazzo ha poi chiesto alla diocesi di Ferrara di ridurre allo stato laicale il prete, cioè di “licenziarlo” e  gli inviati de “Le Iene Show” per aiutarlo hanno scritto un tweet a Papa Francesco. Vedremo quindi durante la puntata di stasera come è andata a finire questa drammatica vicenda che riaccende la polemica sui reati di violenza sessuale ai danni di minori compiuto all’interno del clero.

tav-firenzeNell’inchiesta sui lavori per l’attraversamento sotterraneo della Tav a Firenze avviata dalla Procura del capoluogo toscano sono indagate 31 persone. Nella lista degli indagati ci sono tra gli altri:  Maria Rita Lorenzetti, presidente di Italferr, società di progettazione del Gruppo Ferrovie ed ex presidente della Regione Umbria; Valerio Lombardi, dirigente di Italferr, società di progettazione del gruppo Ferrovie; Ercole Incalza, dirigente dell’unità di missione del ministero delle Infrastrutture; Gualtiero Bellomo, funzionario della commissione “Valutazione impatto ambientale” (Via) del ministero delle Infrastrutture. I carabinieri del gruppo Ros hanno inoltre predisposto la perquisizione della sede di Nodavia, società che ha vinto la gara d’appalto per la realizzazione della Tav fiorentina, ed hanno raccolto una ricca documentazione facendo capo a 25 sedi in tutta Italia. È stata poi posta sotto sequestro la grande trivella denominata “Monnalisa”, che veniva adoperata nei lavori di realizzazione del sottoattraversamento della città.

 

Intanto in una nota, il portavoce del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, dichiara la necessità di far luce sull’accaduto, ribadendo:”Sia fatta al più presto chiarezza sulla vicenda della Tav di Firenze, un’opera strategica a livello territoriale e nazionale, il dicastero di Porta Pia ha avviato un’indagine interna e sta collaborando con massima trasparenza e disponibilità con gli inquirenti”.