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C_4_articolo_2057741_upiImagepp Un sacerdote di 45 anni, originario di Monza, è stato arrestato in flagranza di reato per spaccio e detenzione di cocaina. Il religioso, don Stefano Maria Cavalletti, è parroco in un paese vicino Stresa, Carciano (Verbania).

Il sacerdote, Don Stefano Maria Cavalletti, 45 anni, con precedenti per truffa, ha confessato che si trovava a un “coca-party” a casa di amici. Attualmente Don Cavalletti è in carcere. La Diocesi di Novara in una nota ha dichiarato di avere “appreso con profondo sconcerto e grande dolore della custodia cautelare”.

I poliziotti sono stati chiamati in un appartamento di piazza Anghilberto dai vicini di casa. Non riuscivano a dormire per le urla, pensavano a un litigio. In realtà uno dei partecipanti al festino si era sentito male: troppa cocaina, dava in escandescenze.

Gli agenti hanno trovato la polvere bianca un po’ in tutta la casa, molti soldi in contanti e abiti femminili. Particolare, quest’ultimo, che ha fatto ipotizzare anche un risvolto sessuale all’incontro. Ma nell’appartamento, al momento dell’irruzione c’erano solo uomini.

All’arrivo degli agenti, il prete ha tentato di disfarsi della cocaina buttandola nel gabinetto, dove ha gettato anche il proprio passaporto fatto a pezzi, temendo di essere identificato. Solo lui è stato arrestato e ha ammesso in occasione dell’interrogatorio la colpa.

Ha dichiarato di fare uso di cocaina perché depresso, in seguito alla condanna, del settembre 2013, per una truffa da 20mila euro a una donna da cui nel 2007 si è fatto fare un bonifico. In quell’occasione era stato assolto dall’accusa di circonvenzione di incapace.

Camorra – All’alba di oggi, i Carabinieri del Comando provinciale di Napoli e del Ros hanno arrestato oltre 100 persone, tutte accusate di essere affiliate al clan di camorra Di Lauro. L’operazione ha fatto riferimento in particolare al traffico di cocaina proveniente dalla Spagna, cocaina che poi veniva gestita dal clan Di Lauro che la immetteva sulle piazze di spaccio napoletano.

Scampia – Clan Di Lauro come un’azienda

Il clan Di Lauro, stando a quanto hanno raccolto gli inquirenti, fatturava al mese 1,6 milioni di euro al netto delle spese, soldi che entravano in cassa per la gestione della piazza. Tra i 100 arresti troviamo anche Marco Di Lauro, latitante e Raffaele Di Lauro, figlio di Paolo Di Lauro, in carcere dal 2005. Raffaele Di Lauro è stato fermato all’altezza della Sicilia su una nave da crociera mentre festeggiava il compleanno della fidanzata, a cui aveva regalato un viaggio da oltre 10mila euro.

Graziano Mesina – All’alba di oggi è stato arrestato Graziano Mesina, ex bandito sardo tra i più famosi del dopoguerra. L’accusa per lui è di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Graziano Mesina è “famoso” per le sue evasioni, 22 provate e 10 riuscite, oltre che aver avuto un ruolo di mediatore nel sequestro di Farouk kassam. Mesina era tornato in libertà il 25 novembre del 2004, dopo 40 anni di reclusione, 5 da latitante e 11 di domiciliari.

Graziano Mesina – attività di guida turistica come copertura per lo spaccio

Da qualche anno a questa parte ha fatto ritorno nella città di Orgosolo, dove ha avviato una attività di guida turistica ma, secondo gli inquirenti, Graziano Mesina è in realtà a capo di una organizzazione per la distribuzione di stupefacenti. Questa mattina il suo arresto è stato compiuto grazie ad un’azione del reparto operativo di Nuoro, che ha visto la partecipazione dei militari di Milano, Oristano, Cagliari, Sassari e Reggio Calabria.