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Salvatore Parolisi

Salvatore Parolisi è stato condannato dal Gup di Teramo alla pena massima dell’ergastolo per l’omicidio della moglie e madre di sua figlia Melania Rea. Ieri il giudice ha finalmente depositato le motivazioni e tanti sono i particolari che emergono dalla ricostruzione fatta dagli inquirenti.

Salvatore Parolisi in quei giorni quando venne ritrovato il corpo della giovane donna, si confidò con lo zio di Melania, Gennaro Rea, quasi a voler incosciamente giustificare ciò che aveva fatto, affermò che ormai era diverso tempo che lui e sua moglie non avevano rapporti intimi, – che lei gli negava – sostenendo che Melania Rea con il suo atteggiamento lo umiliasse.

Secondo il Gup, la personalità dominante della coppia era proprio Melania, e Salvatore Parolisi stanco si subire questa dominanza psicologica in un raptus di follia ha ucciso la povera donna, oltretutto oltraggiandone il corpo tant’è che proprio il vilipendio del cadavere ha fatto si che la pena inflittagli raggiugesse il massimo.

Per quanto riguarda l’amante Ludovica, e le dinamiche interne alla caserma, secondo il giudice Salvatore non l’amava e mai avrebbe lasciato sua moglie Melania Rea per lei o per un’altra donna, anche per ragioni economiche.

melania-rea-incerta-lora-del-decessoSabato 29 settembre riprenderà il processo nel Tribunale di Teramo, per l’assassinio di Melania Rea, in cui l’unico indagato è il marito Salvatore Parolisi. Il corpo di Melania è stato rinvenuto nel Bosco di Ripe della Civitella, il 20 aprile del 2011. Parolisi resta in carcere dal luglio 2011. La superperizia è stata depositata in questi giorni, ma i periti, Gianluca Bruno e la genetista Sara Gino, non sono riusciti a chiarire l’orario del decesso. Il giorno del decesso di Melania, è stato fissato al 18 aprile con certezza, ma non altrettanto certa è l’ora. Non si conosce l’ora dell’ultimo pasto della mamma di Somma Vesuviana, né la dose di caffeina assorbita. In base alla caffeina Antonio Tagliabracci, anatomopatologo, aveva fissato l’ora tra le 14,30 e le 14,50 del 18 aprile. La caffeina è assorbita al massimo in 45 minuti, è dunque un ottimo indicatore. Ma non è nota la quantità di caffeina assunta.

Si tratta dunque di un processo indiziario? Del delitto è accusato solo il marito, il caporalmaggiore Salvatore Parolisi. L’entomologo Stefano Vanin, terzo perito, aveva già evidenziato questa incertezza circa l’orario. Il perito ha dedotto che la morte può essere avvenuto prima del tramonto, il 18 aprile. questa deduzione è stata ricavata dallo studio delle larve, ma chi assicura che queste non sia prolificate anche nella sala dell’obitorio in ospedale?

parolisi-vecchio-pc-foto-hard-prova-del-bacioAncora notizie poco piacevoli sulla vicenda di Melania Rea e sul caporalmaggiore Salvatore Parolisi, accusato di omicidio con l’aggravante della crudeltà e del vincolo di parentela.

Le notizie sul caporalmaggiore non finiscono mai di stupirci. La Famiglia Rea ha consegnato al proprio perito un vecchio pc, che il militare utilizzava quando si trovava a Somma Vesuviana, e proprio da questo pc sono saltare fuori altre foto hard e contatti particolari.

La criminologa Roberta Bruzzone è il perito di parte della Famiglia Rea, il computer era stato sostituito nel 2009 perché non era più funzionante. Sono stati trovati contatti di una chat di scambisti, una foto di Parolisi con una bandana e tuta mimetica, ed una seconda foto che ritrae una parte maschile. In questo modo si potrà avere più chiaro il quadro sulla personalità di Parolisi. Il pc era stato utilizzato fino al 2010, ed era utilizzato dal caporalmaggiore per chattare anche con Ludovica, la sua amante.

Il processo di Parolisi verrà celebrato con il rito abbreviato, quindi solo le prove raccolte nelle fasi preliminari saranno utilizzate.

L’avvocato Nicodemo Gentile, si è recato nel carcere a Castrogno, per chiedere delle foto, Parolisi nega che le foto gli appartengano.

Ma la cosa più importante è la perizia che è stata presentata stamattina dalla parte civile, la consulenza relativa al Dna trovato nella bocca di Melania Rea, mamma ventottenne uccisa il 18 aprile di un anno fa.

La traccia del Dna era stata isolata nella bocca di Melania, ed essa è stata collegata al Dna del marito. Per capire quanto tempo possa resistere una traccia di questo tipo, sono state campionate 40 coppie, che davanti al genetista Marina Baldi si sono scambiati un bacio. Lo scopo dell’avvocato della Famiglia Rea, Mauro Gionni, è quello di dimostrare che l’ultima persona a vedere Melania, sia stato proprio Salvatore Parolisi. L’anatomopatologo Tagliabracci aveva già dichiarato, nella fase preliminare, che le tracce erano state lasciate prima di morire nella bocca di Melania, e ciò lo evidenzia il fatto che né saliva né lingua le avevano eliminate.