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Equo-compensoIl ministro Franceschini ha firmato il decreto che aggiorna per il prossimo triennio il compenso per la riproduzione privata di fonogrammi e di videogrammi previsto dalla legge sul diritto d’autore.

Aggiornate le tabelle ministeriali per l’equo compenso. La SIAE chiede aumenti anche del 500%. Tariffe correlate

Ecco le nuove tariffe: 4 euro per gli smartphone con capacità di 16 gb (in Francia sono 8 euro e in Germania 36 euro); 4 euro i tablet, sempre con 16 gb di memoria (in Francia sono 8 euro e 40 centesimi e in Germania 15,18 euro); 0,36 euro per le memory card con 4 gb di capacità (in Francia sono 0,32 euro e in Germania 0,91); 0,20 euro per i dvd (in Francia sono 0,90 euro).

Con questo intervento – ha commentato Franceschini – si garantisce il diritto degli autori e degli artisti alla giusta remunerazione delle loro attività creative, senza gravare sui consumatori.” “Parlare di tassa sui telefonini – dice Franceschini – è capzioso e strumentale: il decreto non introduce alcuna nuova tassa ma si limita a rimodulare ed aggiornare le tariffe che i produttori di dispositivi tecnologici dovranno corrispondere (a titolo di indennizzo forfettario sui nuovi prodotti) agli autori e agli artisti per la concessione della riproduzione ad uso personale di opere musicali e audiovisive scaricate dal web. Un meccanismo esistente dal 2009 che doveva essere aggiornato per legge”.

Franceschini sottolinea di aver applicato «doverosamente una norma di legge vigente» e ricorda che «è dal 2012 che le tabelle sull’equo compenso attendevano di essere aggiornate. Ho anche ricostituito il tavolo tecnico che dovrà monitorare l’evoluzione e le tendenze del mercato, entro 12 mesi, verificherò lo stato di applicazione» del provvedimento. Governo e parlamento, sottolinea ancora il ministro, «dovranno adesso riflettere sulla necessità di adeguare la norma di legge ai cambiamenti tecnologici e di mercato, in parte già avvenuti e in parte prevedibili».

domus_aurea_01La Domus Aurea, costruita nel 64 d.C. da Nerone, è chiusa da anni a causa delle infiltrazioni, dell’umidità, del peso dei giardini di Colle Oppio e delle insidiose radici degli alberi. Un peccato per quella che lo scrittore latino Svetonio aveva definito una meraviglia.

La progettazione definitiva del Sistema di protezione dell’area soprastante alla Domus Aurea, è stata presentata dalla Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma , un passaggio essenziale per la salvezza del monumento e che ha come obiettivo quello di connettere il monumento sotterraneo al nuovo giardino esterno abbattendo l’attuale peso del 70%.

I lavori, che saranno portati a termine in quattro anni,  necessitano di un finanziamento di circa 31 milioni di euro. “Lo Stato è pronto a fare la sua parte – ha spiegato questa mattina il ministro Franceschini – ma mi aspetto l’intervento di una grande impresa. Abbiamo da poco previsto lo strumento dell’Art Bonus, con grandi incentivi fiscali per i mecenati, e questo per l’Art Bonus è il luogo ideale. Non ci sono più alibi – ha concluso – si tratta di un intervento a cui tutto il mondo guarderà”.

“Troverei scandaloso se non ci fosse una corsa da parte dei privati per finanziare il progetto di risanamento necessario per la riapertura della Domus Aurea. Come governo ci aspettiamo che si facciano avanti delle aziende italiane perché con l’Art bonus, che prevede detrazioni del 65% in favore di donazioni per i beni e le attività culturali, non ci sono alibi”.

Nel 2018 la Domus Aurea di Nerone potrebbe tornare a essere la sfarzosa villa urbana, che l’imperatore aveva fatto costruire con le pareti ricoperte di marmi pregiati e le volte decorate d’oro e di pietre preziose per tenervi le sue memorabili feste, oggi è chiusa al pubblico per i troppi rischi legati alla sicurezza, speriamo che tra 4 anni possa tornare a risplendere.

  Nuove indagini sulla morte di Daniele Franceschini. La Corte d’appello di Aix en Provence, dopo l’udienza fissata lo scorso 28 febbraio dal Procuratore francese, ha disposto l’avvio di nuove indagini riguardanti la morte di Daniele Franceschi, deceduto nel carcere di Grasse il 25 agosto 2010. Il ragazzo viareggino aveva 36 anni quando ha perso la vita. Questo è quanto è stato appreso da Aldo Lasagna, uno dei legali italiani, tramite alcuni colleghi francesi. La Procura di Grasse vuole indagare riguardo a eventuali responsabilità della struttura ospedaliera civile di Grasse che potrebbe aver sottovalutato le condizioni di Franceschi. Tra gli indagati un medico e due infermieri del carcere di Grasse, ma non è da escludere a questo punto che le indagini possano in futuro coinvolgere anche i vertici dell’ospedale.