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1723593570_B971089128Z.1_20130924131416_000_GCD19OM6J.2-0Lutto nel mondo del ciclismo ad appena 18 anni il belga Igor Decraene, giovane talento dei pedali si è tolto la vita.
L’anno scorso, il ragazzo aveva vinto la prova a cronometro nei Mondiali juniores di Firenze, e tra meno di un mese avrebbe dovuto difendere il titolo a Ponferrada (Spagna), partendo da favorito. In un primo momento, alcuni media del Belgio avevano riferito che il corridore era deceduto a causa di un incidente stradale durante una sessione d’allenamento.

Igor Decraene, 18 anni, campione del mondo nella crono junior a Firenze, ha lasciato senza parole per il suo gesto e tutti sono scossi dalla terribile notizia. La stessa federazione, quando lo ha annunciato, non riusciva a credere a ciò che era successo.

Il presidente della Federciclismo belga, Tom Van Damme, fortemente dispiaciuto per la vicenda, ha commentato: “Decraene è stato con noi in ritiro durante questa settimana, ma ora è troppo difficile commentare una notizia del genere. Ci vorrà del tempo per metabolizzarla”. Anche il direttore sportivo della squadra dove militava il giovane Decraene, Koen Dutroit, ha detto di essere rimasto “senza parole”.

Il giovane campione era originario di Waregem e da quanto si è appreso dalle indagini, svolte con molta segretezza, stava attraversando un periodo non troppo brillante a causa di problemi al ginocchio. Aveva però vinto il titolo nazionale a cronometro e alcuni giorni fa era anche stato scelto per la rassegna iridata di Ponferrada, in una sfida per difendere il titolo.

Il giovane aveva un futuro splendido davanti a sé, ma purtroppo la sua scelta di farla finita ha messo fine ad una carriera importante e alla sua vita. La famiglia è profondamente addolorata e piange un ragazzo apprezzato e stimato da tutti, per le sue qualità e per il suo carattere dolce.

ciro-esposito1.356x237Ciro Esposito è morto. La notizia che non avremmo mai voluto dare purtroppo arriva invece alle prime ore di questa mattina, alle 6.21 dal reparto di Rianimazione del Policlinico Gemelli, dove il tifoso era ricoverato da 50 giorni.

Le sue condizioni martedì si erano aggravate lasciando poche speranze di sopravvivenza. Ciro Esposito è morto “per insufficienza multiorganica non rispondente alle terapie mediche e di supporto alle funzioni vitali”, dichiara Massimo Antonelli, direttore del Centro rianimazione del Gemelli, il quale ha espresso, a nome del reparto “profondo cordoglio e vicinanza ai genitori di Ciro in questo momento di dolore per la perdita del proprio figlio”.

Ieri nello sconforto lo zio di Ciro aveva chiesto “giustizia legale” per quanto avvenuto durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, a Roma:” Speriamo ormai solo in un miracolo, le responsabilità sono molte, vogliamo la rimozione del questore di Roma oltre la condanna di quel fascista di Daniele De Santis, perché c’è stato un problema di ordine pubblico innegabile. E vogliamo che non sia più violenza in nome di Ciro, mai più. Vogliamo giustizia, non vogliamo che il nome di mio nipote sia usato per altre violenze. Ma il questore e il prefetto di Roma devono dimettersi”.

Il legale della famiglia ha chiesto il lutto nazionale: “All’alba il cuore di Ciro si è fermato, chiediamo per il lutto nazionale per il nostro ragazzo” ha affermato l’avvocato che è anche presidente della municipalità di Napoli di cui fa parte il quartiere di Scampia, zona di Napoli dove Ciro viveva con la famiglia.

Lo stesso avvocato ha chiesto che l’ultimo saluto al giovane gli sia dato nell’auditorium del quartiere, con tutti i napoletani. “Per noi adesso è il momento del dolore, ma il nostro obiettivo è riportare Ciro al più presto a casa e stiamo lavorando per poter accelerare i tempi e ripartire per Napoli” ha commentato invece lo zio del tifoso napoletano.

“Speriamo che almeno su questo ci sia un po’ di pietas umana e ci venga evitato un lungo strazio anche per tornare a casa” ha proseguito l’uomo riferito al fatto che ci vorrà un’autorizzazione della magistratura perché c’è un’inchiesta in corso e potrebbe essere richiesta un’autopsia.

“Non si faccia violenza nel nome di Ciro”. E’ l’appello lanciato da Enzo, lo zio di Ciro Esposito. “Invitiamo a mantenere la calma  non vogliamo altra violenza, ma solo rispetto per Ciro”.

Schermata-07-2456503-alle-11.53.13Elisabetta Canalis ha appena fatto questo comunicato che ci ha rattristato, le siamo vicini , un abbraccio.

Avrei voluto iniziare questo post in maniera diversa, innanzitutto ringraziando tutte le persone, mamme e future mamme che mi hanno scritto cose bellissime ….credetemi, tante volte avrei voluto rispondervi e condividere questa gioia immensa con voi, cioe ‘ l’arrivo di un bambino ma avevo deciso di darmi del tempo , perche’ era ancora troppo presto e , come tutti mi avevano consigliato, “non si dice mai prima dei 3 mesi”. Ho passato delle settimane controverse, la stampa era arrivata a sapere del mio stato ancora prima che io stessa ne volessi parlare…questo succede quando si ha un’esposizione pubblica e non è colpa di nessuno. La gioia di poterlo gridare al mondo spettava comunque a me. Una felicita ‘ ….. incredibile. Ma purtroppo la vita ti mette dietro l’angolo realta’ che non ti aspetti e che è durissimo affrontare, anche se pensi di essere forte e preparata. Non si è mai veramente pronti a sentirsi dire che non c’e’ piu’ battito e che si era fermato gia’ tempo prima. Inutile dirvi come avevo programmato la mia vita in questi ultimi 3 mesi. Chi ha passato quest’esperienza lo sa bene . E vorrei dire a quelle donne che ci stanno passando in questo momento di essere forti ragazze perche’ la vita continua e non è’ colpa di nessuno e la Natura agisce per vie incomprensibili . Noi possiamo solo accettare . E voglio dirvi che vi sono vicina se state soffrendo come sto soffrendo io , inutile negarlo , si prova un dolore inspiegabile ma costante che fatica ad andare via. So di essere fortunata perche’ ho un uomo speciale vicino a me che auguro a tutte di avere. Il futuro è pieno di sorprese e di felicita’ e ve ne auguro tantissima, io continuo a crederci . E grazie per l’amore che mi avete dimostrato anche in questa circostanza.