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Tragedia a Chiuduno, in provincia di Bergamo, dove una donna, Eleonora Cantamessa, dottoressa, è stata brutalmente uccisa investita durante un rissa tra immigrati.

Da una ricostruzione dell’accaduto, ieri sera, intorno alle 23, 2 stranieri, non si sa ancora se indiani o pachistani, hanno bloccato, con la loro auto, una Golf, altri due immigrati, i quali si trovavano a bordo di un’Audi. Una volta bloccata l’auto i due sono scesi con in mano delle spranghe colpendo a morte i due immigrati, dopodiché sono rimontati in auto per dileguarsi dal luogo del misfatto.

Nello stesso istante passava Eleonora Cantamessa con un suo amico, la quale, accortasi delle due vittime, è accorsa come suo dovere di medico per prestare i primi soccorsi. Nello stesso istante i due aggressori l’hanno investita, uccidendola sul colpo.

Eleonora Cantamessa aveva solo 44 anni. Era una ginecologa come amata e stimata dalla comunità ed è stata uccisa mentre faceva il medico, la sua passione.

Sul posto sono giunti i suoi genitori ed il fratello disperati ed increduli da tanta violenza gratuita.

 

Matteo Carozzi – Un’altra tragedia dovuta all’alta velocità. Questa volta a perdere la vita è un giovane di 26 anni, Matteo Carozzi, che è morto a Bergamo dopo un gravissimo incidente stradale che lo ha visto unico protagonista. Matteo, amante delle moto, era in sella alla sua Ducati Hypermotard, quando ha perso il controllo della moto in via Alberico da Rosciate, andando a sbattere contro alcune auto posteggiate e riportando ferite gravissime.

Matteo Carozzi – deceduto in ospedale

Matteo Carozzi, 26enne, è stato portato dal 118 all’ospedale Papa Giovanni XXIII con urgenza, ma le ferite gravi non gli hanno consentito di riprendersi. Il ragazzo è morto questa notte intorno alle 2. Sul luogo dell’incidente è presente la polizia stradale che sta raccogliendo tutti i rilievi del caso. Secondo la polizia stradale di Treviglio la dinamica è molto chiara: Matteo Carozzi ha perso il controllo della sua moto e lo schianto contro le auto è stato terrificante.

Bergamo – Tragedia sfiorata a Cividino di Castelli Calepio, in provincia di Bergamo, dove una donna al nono mese di gravidanza è stata accoltellata dal marito, un tunisino. L’uomo è stato fermato e arrestato dai Carabinieri poco dopo il fatto. Fortunatamente la donna non è grave e il bimbo che porta in grembo non ha riportato alcun danno.

Lite per gelosia, la donna portata in ospedale

La lite tre i due sarebbe scoppiata per motivi di gelosia: lei, una donna bergamasca, lui un tunisino, hanno cominciato a litigare all’interno del loro appartamento, proseguendo poi sul pianerottolo dove la donna ha cercato rifugio. La donna è stata portata in ospedale per tutti gli accertamenti del caso e dovrebbe ristabilirsi nel giro di pochi giorni.

andrea-claudia-videochatUomini e Donne: Andrea Offredi e Claudia D’Agostino hanno girato una video chat per i loro fans e per i tanti che non credono in loro e che mettono in giro voci già riguardanti ad alcune crisi. Eppure la neo coppia nata ad Uomini e Donne ha saputo rispondere a tutte le domande che sono state fatte. Claudia D’Agostino in trasmissione si è sempre comportata da persona seria e con la testa sulle spalle, quindi tutto questo ha fatto pensare che Andrea Offredi aveva paura di avere una relazione seria con la stessa, visti i suoi sani principi. Si parla inoltre di un probabile trasferimento per la coppia che è stata definita poco passionale, e sarà proprio Andrea Offredi a lasciare Bergamo per un probabile trasferimento a Salerno. Per Andrea Offredi e Claudia D’Agostino la distanza non è tanto un problema perché si vedono ogni due giorni e precisano che tra loro c’è una grande affinità fisica.

soldiUna donna trentatreenne di Caravaggio, impiegata alla filiale della Cassa rurale di Treviglio, in provincia di Bergamo, ha prelevato per mesi dai conti correnti dei clienti della banca migliaia di euro, per le proprie spese personali e familiari, fino a quando la direzione dell’istituto di credito non l’ha individuata e denunciata al comando dei carabinieri.

La donna aveva trovato il modo di condurre la bella vita che aveva sempre sognato, ma che non poteva permettersi, essendo una semplice impiegata di un istituto di credito.

Un prestito a breve termine era forse il suo piano, perché almeno all’inizio i soldi li restituiva sempre. Un meccanismo truffaldino, ma che forse le sembrava innocuo.

Poi però la situazione le è sfuggita di mano, o forse il fabbisogno di soldi è diventato troppo grande. Tanto che a un certo punto, i prelievi sono aumentati e non è più riuscita a restituirli.

Il trucco escogitato per mascherare la truffa era quello di sostituire l’indirizzo dei correntisti ai quali far recapitare l’estratto conto con una cassetta postale fittizia.  Questo però ha destato i sospetti di alcuni clienti della banca che sono andati a chiedere i motivi del mancato recapito della documentazione. Messa davanti alle evidenze la donna ha confessato accettando di restituire la refurtiva e di rassegnare le dimissioni.