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foto-3La vista di un bambino di 7 anni è stata salvata grazie a un trapianto di cornea artificiale, avrebbe purtroppo perso la vista dell’occhio destro a causa di un trauma che lo aveva già costretto a subire numerosi interventi.

L’eccezionale operazione è stata eseguita, nel maggio scorso, da Luca Buzzonetti, responsabile della Struttura complessa di oculistica dell’ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Palidoro e dalla sua équipe. Si tratta del primo intervento del genere effettuato nella struttura e uno dei pochissimi realizzati finora al mondo su pazienti pediatrici.

Per l’operazione sono stati inoltre consultati i chirurghi del Mass Eye & Ear Boston Keratoprothesis Center, ad oggi principale Centro internazionale per questo particolare tipo di chirurgia a livello mondiale, e dopo un’approfondita valutazione, considerata soddisfacente la risposta funzionale dell’occhio del bambino, il team di specialisti del Bambino Gesù guidato da Buzzonetti ha deciso di procedere con il trapianto.

L’alternativa sarebbe stata un intervento totalmente demolitivo. Regolare il decorso post-operatorio del piccolo paziente, che a distanza di pochi giorni ha potuto riprendere la sua vita normale.

La cornea artificiale è paragonabile a una lente simile ad una cornea naturale. E’ composta in parte da tessuto sintetico, in parte da tessuto umano.

La peculiarità di questo tipo di trapianto è che non può dare rigetto, mentre è elevato il rischio di infezione. Tale rischio è maggiore tra i bambini perché meno in grado degli adulti di tenere sempre pulito e protetto l’occhio al quale, dopo l’operazione, viene applicata una lente a contatto in modo permanente.

4bf39d2d1be1b592ec291c6f5fdcaab2Eugene Goostman, ha superato il test di Turing, è riuscito in un’impresa che è sempre stata impossibile ai suoi predecessori.

Ma chi è Eugene Goostman? E’ un super compiuter ideato dai ricercatori russi Vladimir Veselov, Eugene Demchenko e Sergey Ulasen.

E il test du Turing cos’è? Creato dal matematico britannico Alan Turing, il test serve per stabilire se una macchina è in grado di pensare. In sintesi il test per essere superato un computer deve essere ritenuto una persona da un’altra persona che dialoghi con lui attraverso una tastiera.

Nel corso di un esperimento  presso la Royal Society di Londra, Eugene è riuscito  a sbaragliare gli altri quattro calcolatori e convinto il 33 per cento dei giudici di essere umano nel corso di 150 conversazioni.  Eugene Goostman, ha tredici anni e vive a San Pietroburgo, questo  è quello che hanno creduto i giudici della Royal Society: proprio il fatto che Eugene fingesse di essere un ragazzino e non un uomo  ha scatenato le critiche di alcuni ricercatori, sostenendo che questa differenza alterasse il significato del test, poiché si è portati a giustificare  a un ragazzino la presenza di certe reazioni, o la mancanza di conoscenza su certi argomenti.

Comunque il risultato ha entusiasmato gli appassionati di intelligenza artificiale ma anche di molti curiosi infatti chiunque può dialogare con Eugene tramite un apposita intefaccia web.

Quando Turing elaborò il suo test i computer erano enormi, occupavano un intera stanza, non lo spazio microscopico di una chip, e venivano usati sopratutto in ambiti militari.