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agenzia delle entrate

2501309-renzi_pIl ruolo dell’Agenzie delle Entrate è fonte di scontro all’interno del governo. Nei giorni scorsi la direttrice Rossella Orlandi aveva lamentato il mancato sostegno del governo alle agenzie, affermando che senza il giusto sostegno le filiali presenti nel nostro paese rischiano di scomparire. Pronto era arrivato l’affondo da parte del sottosegretario dell’economia Zanetti, il quale aveva affermato che se la direttrice continua a lamentarsi dell’inefficienza delle sue agenzie è il caso che si dimetta o che si prodighi per cercare delle soluzioni meno lamentose e più efficaci per farle funzionare.

E’ di ieri la notizia che il ministero dell’Economia si è schierato al fianco della direttrice, rinnegando le parole di Zanetti e aprendo uno spiraglio sul malcontento che si annida nel governo su questa questione. Le parole di Zanetti, che sembravano avallate dal governo, non erano quindi veritiere? Oppure si è trattato di un semplice sfogo personale? Sembrerebbe proprio di sì, in quanto il ministro Padoan ha divulgato una nota a sostegno della Orlandi, affermando che nella lotta all’evasione l’Agenzia delle Entrate svolge un compito cruciale e che il governo desidera salvaguardare la competenza e il buon lavoro dei suoi nuclei direttivi. Parole di sostegno quindi, che vanno contro l’affermazione di Zanetti e che si rivelano in linea con ciò che pensa la minoranza del Partito Democratico, da sempre vicina all’operato della direttrice.

La stessa minoranza ha chiesto un’interrogazione parlamentare sull’accaduto e affermato che nel governo c’è chi cerca, molto probabilmente, di ‘allargare le maglie’ della lotta all’evasione fiscale e non si impegna ad operare attivamente per contrastarla. Anche secondo Sel la manovra messa in piedi da Zanetti si propone decisamente pericolosa, in quanto rischia di delegittimare un organismo di fondamentale importanza per lo Stato, un punto di riferimento per i cittadini.

Nel frattempo, Zanetti ha dichiarato mediante i social di avere fatto ‘imbestialire‘ l’intera sinistra con le sue parole e in un tweet si è compiaciuto di essere nel giusto. Imminente sarà quindi l’interrogazione parlamentare sull’accaduto, in quanto la questione della legittimazione delle Agenzia delle Entrate si propone come l’ulteriore punto di disaccordo fra la minoranza e la maggioranza del partito attualmente al governo.

orlandi_rossellaMatteo Renzi nel consiglio dei ministri ha nominato a capo dell’agenzia delle entrate una donna, l’empolese Rossella Orlandi.

Il governo con questa nomina ha voluto dare un segno netto di rinnovamento, la Orlandi nata a Empoli nel 1956, nel 1980 si laurea in giurisprudenza all’università di Firenze, iniziando a lavorare subito dopo nell’Ufficio imposte dirette di Empoli con il ruolo di vice direttore tributario, nel duemila diventa dirigente di seconda fascia, con l’incarico di Capo ufficio controlli fiscali della direzione regionale della Toscana, nel 2006 viene chiamata a Roma da Massimo Romano allora dirigente dell’agenzia, che la promuove dirigente generale con le funzioni di Direttore centrale aggiunto dell’Accertamento.

Come direttore generale promuove la lotta all’evasione in modo specifico verso i grandi evasori, contribuendo fattivamente alla riorganizzazione di questo delicato settore e alla realizzazione di innovative tecniche di controllo quali il tutoraggio delle imprese di maggiore dimensione, dal 2011 è in Piemonte come direttore regionale.

Le nomine decise dal consiglio dei ministri oltre a Rossella Orlandi, che sostituirà Attilio Befera alla direzione dell’Agenzia delle Entrate,  c’è  Anna Genovese, nuova componente della commissione sulla Borsa. Ai vertici dell’agenzia del Demanio e dell’Istat andranno invece due uomini, Stefano Scalera e Giorgio Alleva.

Per quanto riguarda le altre nomine attese, decise ieri dall’Esecutivo,  all’Autorità anticorruzione sono stati nominati, oltre a Cantone, Michele Corradino, Francesco Merloni, Ida Angela Nicotra, Nicoletta Parisi. Di queste nomine si avvia la procedura che deve essere confermata in Parlamento. All’Enit andrà Cristiano Radaell.