Home Cronaca

USA: si scava nel passato del killer dei giornalisti

vester-l-flanagan-640x480Si chiamava Vester Flanagan l’autore del terribile delitto che alcuni giorni fa ha scosso gli Stati Uniti d’America con la sua ferocia. Il ragazzo americano ha, infatti, freddato in pochi istanti la presentatrice televisiva di 24 anni Allison Parker e il cameraman Adam Ward di 27 anni, entrambi operatori del canale televisivo WDBJ, per il quale lo stesso Flanagan aveva lavorato.

Ma chi è questo ragazzo, che ha deciso subito dopo avere compiuto l’omicidio di togliersi la vita? Si tratta di un profilo psicologico disturbato, in quanto Flanagan ha tentato da sempre di svolgere la carriera giornalistica senza ottenere grandi successi, anzi, vedendosi più volte togliere il lavoro. I colleghi lo hanno definito come una persona con la quale era difficile lavorare, a causa del carattere iracondo. Il ragazzo si è rivelato inoltre ricco di zone d’ombra nel suo passato, di approcci molto speciali nella rete, che impiegava anche per accusare le vittime di avergli fatto dei commenti razzisti, sul colore della sua pelle e sulle sue preferenze sessuali.

Prima di essere braccato dagli agenti, il 41enne afroamericano aveva postato le scene in cui aveva ucciso gli ex colleghi nei maggiori social network, entrando purtroppo a fare parte della storia in quanto si tratta del primo omicidio trasmesso in diretta nei social, quindi ampiamente condiviso in diretta con l’opinione pubblica. Il killer ha inoltre inviato, prima di uccidersi, un lungo carteggio di 23 pagine, nel quale racconta il perché del suo gesto. Non solo i commenti razzisti dei colleghi lo avevano fatto infuriare, ma il suo è stato un gesto che ha voluto vendicare le attuali stragi razziste che hanno avuto luogo negli States, come la recente avvenuta nella chiesa di Charleston, dove sono stati uccisi nove afroamericani e le meno recenti stragi scolastiche perpetuate nella Columbine School e nella Virginia Tech, tutte azioni portate avanti da squilibrati bianchi che inneggiavano all’odio contro le persone afroamericane.