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La coppa Italia 2012 va al Napoli

napoli coppa italia 2012Non è riuscita la doppietta alla Juventus nella serata di Roma, l’avversario forse più temibile al momento e con una fame di vittorie sicuramente superiore ai bianconeri, il Napoli ha disputato una partita con il coltello fra i denti, mettendoci grinta e determinazione.

La partita non si apre con i migliori auspici, fischiato l’inno di Mameli interpretato da Arisa, segno di un disagio che ormai colpisce anche il mondo dello sport e dei tifosi. Primi 20 minuti di partita in mano ai partenopei che arrivano sempre per primi su ogni palla e pressano la Juventus lasciandola nella loro metà campo, il Napoli sfiora il gol in due occasioni ma non riesce comunque ad approfittare del momento e così quasi alla metà del primo tempo cambia la partita e lentamente i bianconeri vengono fuori mettendo alle strette il Napoli soprattutto nei minuti finali.

Serata veramente movimentata anche per la terna arbitrale che subisce numerose critiche da una parte e dall’altra, ma il più criticato è il quarto uomo che viene preso di mira per ogni protesta dai giocatori. Nella ripresa il Napoli riprende il ritmo di gara dei minuti iniziali e sfiora il gol, ma al 63’ la svolta con l’atterramento di Lavezzi in area di rigore, penalty concesso per un fallo ineccepibile e rigore trasformato da Edinson Cavani.

Conte cerca subito di rimediare al danno con un doppio cambio, entra Vucinic e Pepe e il Napoli comincia a subire in modo preoccupante, Mazzarri decide così di gettare nella mischia Pandev al posto di Lavezzi mentre Conte si gioca l’ultimo cambio facendo entrare Quagliarella.

All’83’ contropiede del Napoli,  Pandev tocca la palla al momento giusto per Hamsik che va in profondità e batte Storari. 2-0 per il Napoli e partita virtualmente chiusa, resta solo il momento per una gomitata di Quagliarella su Aronica, che viene punita con l’espulsione.

Il Napoli vince la coppa Italia 2012 e la città in festa, guardando al futuro e al prossimo mercato che vedrà molto probabilmente l’addio di Lavezzi.