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in futuro ci saranno reti personalizzate di app e computer fotonici ultra veloci

WhatsApp sta sostituendo i messaggini perchè compie il loro stesso compito, ma non costa nulla. Messo a punto da Jan Koum e Brain Acton, è un software che permette di inviare messaggi gratuiti sfruttando la connessione internet.

Thierry Breton lo ha scoperto facendo uno studio statistico delle e-mail che arrivano ai suoi subalterni, che su 100 lettere elettroniche di lavoro (tralasciando quelle personali o lo spam) solo il 5% era utile. E così Breton ha messo a punto il sistema ATOS WIKI che dà modo di realizzare e lavorare documenti online collaborativo.

Si tratta di un programma che permette a più persone di mettere mano contemporaneamente a un documento. In questo modo si evita il ciclo che vede un elaborato partire dal pc di chi lo ha redatto per arrivare alle persone interessate, le quali poi le modificano a loro volta mandandolo a tutti per conoscenza in un cerchio che porta alla creazione di un numero di mail che diventa esponenziale ad ogni passaggio.

Ovvio che in questo grande flusso di comunicazioni anche lo strumento di base deve cambiare. Oggi si parla di pc quantistici che sostituiranno quelli attuali. Per trasmettere le informazioni useranno la luce e non più gli elettroni come avviene oggi. I computer quantistici, invece, lavorano su molte porte aperte con infinite possibilità di calcolo e la loro unità di informazione è il QUBIT (quantum bit).

Da questi dati di partenza è necessario cercare una nuova porta per la trasmissione del qubit . La migliore è un dispositivo che sia in grado di incanalare la luce senza che essa disperda le informazioni durante il viaggio.

Ed ecco il CNOT, DA CONTROLLED NOT, una specie di chip di vetro, grande 2 cm, dove risiede un circuito integrato che permette il passaggio di “quanti di luce” anzichè di elettroni, ossia del qubit anzichè dei bit.