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La ricetta della Lega…

Il senatur, dallo scenario della festa della Lega di Podenzano, in provincia di Piacenza, ha, ancora una volta, proposto alla base pillole della più recente linea politica del partito del Carroccio.

Primo tema affrontato è stato il nodo piuttosto spinoso di Alfonso Papa, deputato del PdL coinvolto nella vicenda P4. Mostrando di aver cambiato idea in proposito per la terza volta, il senatur ha dichiarato: “Penso che la Lega voterà per il suo arresto”, aggiungendo poi: “Abbiamo lasciato passare la richiesta della sinistra, però qualche dubbio ce l’ho. Bisogna lasciare alla magistratura la possibilità di indagare, ma mai manette senza aver fatto prima il processo. Attenti a scelte sbagliate”.

Relativamente poi alla durata del governo, Umberto Bossi riconferma tutti i dubbi espressi, a più riprese, negli ultimi tempi: “Vedremo se alle prossime elezioni faremo ancora un accordo con Berlusconi o se andremo soli”, e ai giornalisti che gli chiedevano di formulare previsioni circa la durata dell’attuale coalizione di governo e, soprattutto, sulle possibilità di una sua sopravvivenza fino al 2013, il senatur ha risposto ironicamente: “Non sono mica un mago”.

E’ toccato poi alla manovra economica approvata di recente, cui non ha risparmiato critiche: “La manovra più o meno è passata, una brutta manovra arrivata quando sembrava che il mondo intero si fosse scatenato contro l’Italia”. Bossi ha poi precisato che tutti i mercati europei temevano di dover affrontare anche per l’Italia una situazione analoga a quella della Grecia, ma non ha risparmiato critiche all’Unione europea: “Gli irlandesi facevano padelle, la Grecia faceva poco, un po’ come il nostro Sud” e per questo, a suo parere, i conti non si riescono a pagare.

Per descrivere poi il clima rovente della politica di questi ultimi giorni, il leader della Lega ha poi aggiunto, in modo lapidario: “Questa settimana faceva caldo, 40 gradi fuori, ma anche 40 gradi all’interno della politica: è stato molto caldo, anche se Tremonti è un amico stavolta ci siamo scontrati molte volte” ed è poi passato ad affrontare un tema caro all’elettorato leghista, la riduzione degli stipendi dei parlamentari.

“Gli stipendi dei parlamentari sono stati ridotti di molto, sono stati portati alla media degli altri paesi europei”, ha sostenuto con fermezza Bossi con chi gli chiedeva interventi per la riduzione dei costi della politica. “Poi però – ha aggiunto – devi passare in Parlamento e se una cosa è contro gli interessi dei parlamentari come fai?”. Tuttavia, ha precisato il leader della Lega, “io la riduzione del numero dei parlamentari l’avevo fatta con la devolution, è stata la sinistra ad opporsi col referendum, hanno creato allarmismo tale, che la gente ha votato contro: adesso si pentono, ma era meglio capire le cose che avrebbero fatto risparmiare tempo e denaro al Paese”.

Andando poi a toccare un nervo scoperto della base, l’Umberto nazionale è passato al tema di “Roma ladrona” e al sindaco Alemanno non le ha certo mandate a dire:

“Farà la fine della Moratti” ha sentenziato Bossi e ha aggiunto: “Il sindaco di Roma non è mica cambiato: venda un po’ delle società che ha, perché il nord dovrebbe dargli i soldi?”. In questo modo molto chiaro, il leader del partito del Carroccio ha risposto alla richiesta di finanziamento del Comune di Roma che il governo, grazie alla Lega, ha respinto. E ha concluso “La fortuna di Roma è il Papa che attira gente da tutto il mondo”.

La conclusione coerente dell’intervento di Umberto Bossi doveva necessariamente passare per la secessione, definita dal leader della Lega come la migliore medicina:

“Tutti i mesi il povero Tremonti deve vender dei titoli di Stato, se non lo facesse non si pagherebbero più pensioni e ospedali: sarebbe un disastro. Arrivati a questo punto meglio far la secessione che andrebbe bene al sud e al nord, con patti chiari e amicizia lunga”.

Questa, in sintesi, la ricetta-provocazione del leader della Lega.

E oggi Silvio Berlusconi, dopo l’approvazione della manovra economica, sarà ricevuto da Napolitano.

Il tema dell’incontro? La tenuta del governo.