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Murdoch: Tycoon getta spugna, rinuncia ad affare Bskyb

Tra indiscrezioni diffuse dai suoi ‘gioielli della corona’, il Wall Street Journal a New York e a Londra il Times, di una possibile vendita delle testate superstiti di News International dopo la chiusura di News of the World, Rupert Murdoch ha rinunciato a BSkyB. La clamorosa marcia indietro del miliardario australiano da un affare che solo a marzo sembrava cosa fatta e’ stata annunciata dal vice presidente e chief operating officer Chase Carey, volato nella capitale britannica per alcune ore mentre il primo ministro David Cameron dava il via all’inchiesta indipendente su News International: ”Nel clima attuale era troppo difficile andare avanti”, ha detto Carey tra voci di un ribaltamento della successione che lo vedrebbero ereditare il ruolo di Ceo dal vecchio Murdoch ‘saltando’ l’ultimogenito ed erede apparente James la cui credibilita’ e’ stata irrimediabilmente erosa dallo scandalo delle intercettazioni.

News Corp possiede il 39 per cento di BSkyB e ne resta ”leale azionista” ma aveva messo gli occhi addosso al restante 61 per cento con l’obiettivo di integrare i servizi di tv satellitare con quelli dei suoi giornali di carta: un piano che almeno per ora e’ destinato a restare su un binario morto, anche se Carey si e’ premurato di far sapere che tra sei mesi News Corp potrebbe tornare alla carica come permettono i regolamenti della City. Ma di li’ ad allora sull’impero Murdoch potrebbe essere tramontato molte volte il sole. Gia’ martedi’ il miliardario, il figlio James e la pupilla Rebekah Brooks dovranno comparire, volenti o nolenti, davanti al Parlamento.

A spingere Murdoch alla ritirata su BSkyB potrebbe esser stata non solo l’azione di Westminster e dei politici del Regno Unito, improvvisamente liberi dal ‘guinzaglio’ a cui li teneva il tycoon, ma anche e soprattutto la minaccia del Senato americano di aprire un’inchiesta su News Corp negli Usa: ”Potrebbero saltar fuori reati penali”, ha anticipato il senatore Jay Rockefeller, indignato dalle sensazionali rivelazioni che i giornali di Murdoch avrebbero intercettato anche parenti delle vittime dell’11 settembre. Con l’intero gruppo in pericolo, anche i miliardi della piattaforma pay-tv potrebbero esser sembrati spiccioli. La marcia indietro su BSkyB e’ stata salutata con soddisfazione dalle forze politiche britanniche, che nelle ultime ore avevano trovato un’inedita coesione nel fronte anti-Murdoch.

”E’ una decisione benvenuta, ora Murdoch puo’ concentrasi a far pulizia, non pensare a takeover”, ha detto il primo ministro David Cameron saltato nelle ultime ore sul carro del suo vice Nick Clegg e del leader dell’opposizione Ed Miliband. Per Miliband, che oggi ha portato ai Comuni una mozione anti-Murdoch approvata per acclamazione, e’ stata una ”vittoria della gente e del Parlamento”.

Clegg, che aveva minacciato di spaccare la coalizione sul caso News of the World, ha parlato di una decisione ”ragionevole e sensibile”, mentre il suo vice Simon Hughes ha commentato a effetto che sull’impero Murdoch ”sta cominciando a tramontare il sole”. Fino a una settimana fa Murdoch aveva pensato che sarebbe bastato chiudere News of the World per contenere lo tsunami di indignazione che aveva investito le sue testate. Da allora ogni giorno ha portato nuove e sempre piu’ imbarazzanti rivelazioni sul comportamento dei giornalisti di News International – non solo a Notw ma anche al Sun e al Sunday Times – che rendono legittimo chiedersi se la retromarcia su BSkyB sara’ sufficiente a salvare l’impero. Potrebbe essere necessario sbarazzarsi di News International e a questo scopo – scrive il Wsj – sono stati fatti passi per esplorare possibili compratori. Senza successo pero, visto ”il clima attuale di crisi dei media”.

Intanto a Londra e’ scattata l’inchiesta: Cameron ne ha affidato la guida al Lord Justice Leveson, il magistrato che a meta’ anni Novanta mando’ all’ergastolo Rose Woods, una celebre serial killer. ”Una stampa libera e forte e’ uno strumento di controllo essenziale per la democrazia, ma le rivelazioni dei giorni scorsi impongono un domanda: chi custodisce i custodi?”.