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La “bionda” italiana flirta con i pub inglesi…

La birra italiana conquista i pub inglesi, registrando, nel primo trimestre del 2011, un incremento del 37 per cento nelle esportazioni.

Sergio Marini, presidente della Coldiretti, ha utilizzato l’aggettivo “storico” per descrivere questo risultato, ma dati ancora più incoraggianti arrivano dal mercato americano, dove gli aumenti  risultano pari al 39%.

Resta ancora molto chiuso il mercato tedesco, dove c’è una fortissima produzione e dove le aziende, per non essere costrette a chiudere i battenti, tendono a vendere a prezzi sempre più bassi.

Tutto bene, quindi? Non del tutto.

In realtà, a fronte dei dati molti incoraggianti relativi al mercato estero, si registrano dati piuttosto deludenti nelle vendite in Italia, dove i consumi della “bionda nazionale” sarebbero apparentemente in una situazione di stallo.

In ogni caso, le aziende che traggono i maggiori benefici dalle esportazioni sono quelle che possono contare su grandi reti di distribuzione, quindi i marchi più noti e balsonati; l’aspetto però incoraggiante del mercato italiano è lo spazio che stanno progressivamente acquistando i piccoli produttori. La Coldiretti segnala infatti «la crescente diffusione sul territorio nazionale di produzioni locali ottenute artigianalmente che incontrano i gusti di una fascia consistente di giovani consumatori».

“Chi beve birra campa cent’anni”, recitava un noto slogan pubblicitario del 1929, e forse nei pub inglesi e nei locali americani hanno recepito il messaggio.

Salute!