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Tutti pronti per i ballottaggi

Ballottaggio: una parola che fa più pensare ad un gioco che ai misteri della politica… E in effetti per molti secoli ha indicato il meccanismo di elezione dei dogi di Venezia, che avveniva mediante estrazione di “balote”, palline metalliche assolutamente identiche le une alle altre e non distinguibili al tatto, per mezzo di “manine” di legno. Quasi un momento ludico, ma con un’altissima funzione civica: evitare brogli, apparentamenti e condizionamenti elettorali vari.
Preamboli a parte, saranno in tutto 88 i Comuni chiamati al ballottaggio. Agli 81 delle regioni a statuto ordinario se ne aggiungono 4 in Friuli-Venezia Giulia (Trieste, Monfalcone, Pordenone, Cordenons) e 3 in Sardegna (Cagliari, Sinnai, Iglesias). In tutto sono 13 i capoluoghi di Provincia che sceglieranno il sindaco al secondo turno: Novara, Milano, Varese, Rovigo, Rimini, Grosseto, Napoli, Cosenza, Crotone, Trieste, Pordenone, Cagliari e Iglesias. Sei le Province: Vercelli, Mantova, Pavia, Trieste, Macerata e Reggio Calabria. Tale operazione vedrà coinvolti complessivamente circa sei milioni di elettori.
Gli occhi sono ovviamente puntati soprattutto su Milano e Napoli, le due città che negli ultimi giorni sono state teatro di una campagna elettorale dai toni molto accesi. A Milano, si confronteranno Giuliano Pisapia, candidato del centrosinistra, in vantaggio al primo turno, e il sindaco uscente Letizia Moratti, candidato del centrodestra.

In un clima infiammato da numerose polemiche, una piccola parentesi ironica e divertente.
Ovunque sembra impazzare la “Pisapia mania”: numerosissimi video, gag e suonerie per telefonini dilagano sul web per celebrarne il possibile trionfo o ironizzare sulla sua figura. Tra le più gettonate sono da segnalare la canzone “Pisapia canaglia”, nata dalla fantasia di Radio Popolare sulla melodia di una nota canzone di Al Bano e Romina, e il video “Il mondo di Pisapie”, un breve remake de “Il mondo di Amelie”, che mostra una Milano surreale dove per prelevare i soldi dal bancomat occorre la tessera Arci, dove i tram sono in ritardo di tre o quattro ore e dove si assiste allo sbarco di migliaia di clandestini sui navigli.
Anche la campagna elettorale di Napoli, dove il candidato del centrosinistra è l’ex magistrato Luigi De Magistris, si chiude con grosse polemiche e reciproche accuse.
Uno dei comitati che sostengono Gianni Lettieri, candidato del Pdl, è stato dato al fuoco; Lettieri ha immediatamente indicato come “mandante morale” di quel gesto proprio l’avversario De Magistris, che ha, a sua volta, inoltrato un esposto per denunciare la strategia della tensione messa in campo dallo schieramento opposto e per rendere pubbliche alcune segnalazioni di voti di scambio che ci si sarebbero verificati al primo turno.

E ora alcune curiosità. A Varese, il sindaco uscente Attilio Fontana è stato costretto al ballottaggio per meno dell’1 per cento di voti di scarto, precisamente per lo 0,7%, quindi per una vera e propria manciata di voti, ma il vero record è detenuto da Ginetto Perseu, candidato sindaco del centrodestra a Iglesias, che si è fermato al 49,909%, in una città con 24 mila elettori. Per pochissimi voti è stato costretto al ballottaggio con la candidata del centrosinistra, Marta Testa, che lo segue con il 46% delle preferenze al primo turno. Il caso più curioso è però quello del comune di Fraine, in provincia di Chieti, dove si va al ballottaggio anche se il comune ha solo 463 abitanti. Qui al primo turno i due candidati hanno raggiunto la perfetta parità nel numero delle preferenze e dunque si dovrà tornare al voto.

Gli elettori siciliani voteranno invece per il primo turno. Si voterà in 27 comuni: l’unico capoluogo coinvolto è Ragusa con 61.711 elettori; tra i centri maggiori vi sono Canicattì e Favara, in provincia di Agrigento, Bagheria, nel palermitano, e Vittoria in provincia di Ragusa. Le elezioni siciliane vedono numeri non proprio incoraggianti per  per l’elettorato femminile: in un momento storico in cui si parla molto di “quote rosa” e si sottolinea l’importanza della componente femminile nelle liste elettorali, su un totale infatti di 4.775 candidati, solo 951 sono donne, poco meno del 20%.

E ora alcune indicazioni pratiche.
Al secondo turno si può scegliere solo tra i due candidati, presidenti di provincia o sindaci, che hanno ottenuto, al primo turno, il maggior numero di voti; l’elettore potrà esprimere la propria preferenza tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto. In occasione del ballottaggio, potranno votare solo gli elettori che abbiano maturato il relativo diritto entro il 15 maggio 2011, giorno in cui ha avuto inizio la votazione del primo turno; gli aventi diritto al voto possono partecipare al ballottaggio anche se non hanno espresso il voto in occasione del primo turno.
Per poter esercitare il diritto di voto, l’elettore dovrà esibire infine, oltre ad un documento di riconoscimento, la tessera elettorale.
I seggi saranno aperti domenica dalle 8 alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15.