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Mario DraghiÈ un vertice carico di tensione quello che si sta tenendo fra Unione Europea e Turchia sulla questione dei migranti e che si svolgendo in questi giorni a Bruxelles. Giusto a pochi momenti dalla fine, il governo turco ha infatti richiesto ulteriori finanziamenti, oltre ai tre miliardi già previsti, i quali sembrano aver minato gli accordi intrapresi per ridurre il flusso delle persone in viaggio verso l’Europa. Oltre alla richiesta economica, Ankara avrebbe richiesto un accesso più veloce ai visti Schengen per i cittadini turchi e non da ultimo un canale preferenziale per il suo accesso all’Unione Europea. Si tratta di richieste molto importanti, che oltre alla questione puramente economica rischiano di far saltare gli accordi intrapresi.

Dal canto suo, il governo turco si impegnerebbe a ‘riprendersi’ indietro tutti i migranti che hanno raggiunto per vie illegali l’Unione Europea da una certa data in poi, senza valenza retroattiva. Si tratta di un bell’impegno, al quale farebbe seguito un meccanismo secondo il quale l’Unione Europea si impegnerebbe ad accogliere un profugo legale turco ogni profugo siriano riammesso in Turchia.

Secondo Schultz, la Turchia sta mettendo in atto ‘un tentativo di legare la crisi dei migranti con il procedimento di accesso all’Ue’ e il portavoce ha commentato che le due questioni hanno un valore completamente diverso e chiedono di essere analizzate in due sedi separate, mai assieme per non creare caos o favoritismi. Per alcuni si tratta di un vero e proprio diktat, che è finito sulle pagine dei rotocalchi per lo spregiudicato comportamento del premier turco Ahmet Davutoglu, pronto a collaborare in nome di future strategie europee che a quanto pare interessano prioritariamente il processo di ingresso nell’Ue dello Stato turco piuttosto che la risoluzione della spinosa questione dei migranti.

erdoganIn questo caldo week end autunnale si sono tenute le elezioni politiche in Turchia. Si è trattata di una vittoria netta, chiara e decisamente significativa, che ha portato al successo il partito di Recep Tayyip Erdogan, il quale ha conquistato la maggioranza assoluta al parlamento turco. L’Akp ha infatti sfiorato il 50% dei consensi aggiudicandosi ben 315 seggi su 550, ovvero quaranta più del necessario per poter governare il paese turco in totale autonomia. Si è trattato di un risultato eclatante, che però non permetterà al partito di poter modificare la Costituzione turca, solo per 15 voti, in quanto la modificazione della Carta richiede questo minimo per poter essere eseguita.

In ogni caso, Erdogan ha vinto su tutti i fronti la sua scommessa, chiamando il popolo turco a votare a soli 5 mesi dal suo mandato. Nelle elezioni di luglio, il suo partito non era infatti riuscito ad ottenere per la prima volta la maggioranza assoluta, e questo aveva spinto il leader turco a chiamare alle urne ai cittadini, visto anche il mancato accordo con le forze di coalizione. Ora la Turchia può contare su un governo coeso e soprattutto popolare, in quanto l’affluenza alle urne è stata altissima e ha rivelato l’attenzione turca sul tema politico. A votare sono stati, infatti, 54 milioni di cittadini, ovvero l’87.2% della popolazione nazionale.

Il presidente Erdogan non può che definirsi soddisfatto del risultato ottenuto e ha dichiarato la volontà del paese di poter contare su un governo stabile e integro. Erdogan ha quindi emesso un comunicato via e-mail, nel quale ha manifestato la sua felicità, ringraziato gli elettori e puntato il dito contro le carneficine che in questi mesi hanno insanguinato il suo paese, dichiarando che ora la Turchia è uno Stato forte e integro, che saprà contrastare questi episodi con la forza della democrazia.

1396248763-erdoganIl premier islamico turco Recep Tayyip Erdogan, 60 anni, ha vinto fin dal primo turno le elezioni presidenziali, ottenendo il 51,8% dei voti, secondo i dati diffusi dalla tivù privata Ntv.
Al principale candidato dell’opposizione Ekmelettin Ihsanoglu è andato il 38,5% e l’9,7% ha preso al curdo Selahattin Demirtas.

Recep Tayyp Erdogan da 12 anni domina incontrastato la politica turca, è stato per tre volte primo ministro,ora dovrà dimettersi. Per molti turchi è il ”Sultano”, per i suoi fans ”Il Grande Uomo”, per gli oppositori ”Il Dittatore”. Fino all’anno scorso la sua cavalcata politica è stata perfetta.

Nel 1994 Recep Tayyip Erdogan diventa sindaco di Istanbul. È un Erdogan dalla retorica già muscolare. “La democrazia è come un tram – spiega – quando si è arrivati dove si vuole si scende”.  E  infatti oggi è sceso, oggi diventa il nuovo presidente: la scalata a Palazzo Cankaya, quello costruito per il primo presidente Ataturk, è conclusa.

l primo commento ufficiale di Erdogan è stato: “Il paese ha scelto, continueremo a servire la nazione per migliorare la democrazia”, aggiungendo che rilascerà altre dichiarazioni solo a conteggio terminato.

Come riporta il sito di Hurriyet, uno dei principali quotidiani del paese, il premier e neopresidente halasciato la sua casa di Istanbul per spostarsi nella capitale Ankara. Prima di prendere l’aereo, però, Erdogan ha fatto una piccola sosta alla moschea Eyüp Sultan, luogo di pellegrinaggio dei musulmani, dove terrà una preghiera simbolica come ringraziamento per la sua vittoria alle elezioni presidenziali.

La moschea Eyüp Sultan era la prima fermata per i sultani ottomani e per i califfi prima di ascendere ufficialmente al trono.

“Voglio iniziare un nuovo periodo di riconciliazione sociale”, ha detto domenica sera dal suo quartier generale ad Ankara Erdogan. Una apparente apertura dopo la sanguinosa repressione delle rivolte di Gezi Park di un anno fa ed il giro di vite contro magistrati e giornalisti e la rete.

“Oggi non è stato Recep Tayyip Erdogan che ha vinto queste elezioni, è stata la volontà delle azione, la democrazia, a vincere: Stiamo chiudendo un’era per procedere ad una nuova. Oggi ha vinto la Nuova Turchia, basta con la cultura del conflitto”.

tur14_MGTHUMB-INTERNAIncredibile, il governo conservatore del primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan si scaglia addirittura contro il sorriso, quello delle donne.

“Una donna sa cosa è morale e cosa è immorale” – ha detto durante un discorso sulla dissoluzione dei costumi nel Paese il vicepremier e portavoce dell’esecutivo, Bulent Arinc.. “Per questo non riderà in pubblico, non assumerà atteggiamenti ammalianti e proteggerà la sua castità”.

Le parole di Arinc – che ha anche criticato il consumismo, l’uso eccessivo dei telefonini e la televisione e i media che trasformano gli adolescenti in “sesso-dipendenti” – hanno subito scatenato la reazione delle donne turche: in meno di 24 ore i social network sono stati inondati di foto di ragazze e signore sorridenti.

In centinaia hanno postato le loro foto su twitter, in cui si mostravano da sole o in gruppo, ma comunque con grandi sorrisi stampati sui loro volti. Le foto sono state accompagnate da “hashtag” come #kahkaha (“ridere”) e #direnkahkaha (“resistere e ridere”).”

La Turchia sta diventando un paese sempre più incomprensibile, negli ultimi anni la tradizionale cultura laica è sempre più soppiantata dalla nuova “morale” islamica integralista imposta dal premier conservatore Erdogan.

Eppure, per fortuna sembra che il popolo turco non sia disposto a rinunciare così facilmente alla libertà di pensiero e azione cui ognuno avrebbe diritto, sopratutto le donne.

È proprio da loro, infatti, che parte il coraggioso quanto ironico gesto di protesta avvenuto ieri nei confronti della politica conservatrice del governo. Forza non mollate!

Calciomercato Inter – Nonostante l’ottima stagione, Antonio Cassano potrebbe lasciare l’Inter a giugno. Il barese non sembra essere nei piani futuri dei nerazzurri, e la lite con Stramaccioni non ha certo aiutato. La prima scelta di Cassano sarebbe di tornare alla Sampdoria, ma l’ingaggio è proibitivo per la dirigenza blucerchiata, motivo per cui dovrebbe ridurselo per poter tornare a Genova.

Calciomercato Inter – Turchia o Qatar?

Rimanere in Italia è la ferma volontà del giocatore, ma anche dall’estero ci sono e arriveranno offerte al termine della stagione. Il Fenerbache è interessato al talento barese, ma anche gli sceicchi in Qatar lo vogliono e lo riempirebbero di dollari se accettasse. Ancora qualche mese e scopriremo la verità.